30 luglio 2020: giornata mondiale dell’amicizia. Come è nata e perché si celebra oggi

L’Onu: “Attraverso l’amicizia possiamo generare passione per un mondo migliore dove tutti sono uniti per il bene superiore”

Fiumi d’inchiostro, colori e note musicali sono stati testimoni delle opere di coloro che hanno cercato di descrivere e trasmettere che cos’è l’amicizia. È così importante per il genere umano che anche l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha deciso di festeggiarla. Come? Istituendo la giornata mondiale dell’Amicizia, che dal 2011 (anno della sua proclamazione) cade il 30 luglio, con l’idea che l’amicizia tra popoli, paesi, culture e individui possa ispirare gli sforzi di pace tra le comunità.

Le giornate mondiali sono occasioni per educare tutti su temi di interesse, mobilitare volontà e risorse per affrontare i problemi globali, puntando, soprattutto, sui giovani di tutto il pianeta, in quanto i leader di domani.

L’Onu riporta sul suo sito: “Attraverso l’amicizia – accumulando legami di cameratismo e sviluppando forti legami di fiducia – possiamo contribuire ai cambiamenti fondamentali che sono urgentemente necessari per raggiungere una stabilità duratura, tessere una rete di sicurezza che proteggerà tutti noi e generare passione per un mondo migliore dove tutti sono uniti per il bene superiore”. 

Per questo motivo le Nazioni Unite incoraggiano, ogni anno, i governi, le organizzazioni internazionali e i gruppi della società civile ad organizzare eventi ed iniziative che contribuiscono al bene della comunità internazionale per promuovere un dialogo tra civiltà, solidarietà, comprensione reciproca e riconciliazione. 

Ma ecco il vademecum suggerito dall’Onu in occasione di questa giornata: promuovere una cultura della pace attraverso l’educazione, lo sviluppo economico e sociale, il rispetto di tutti i diritti umani e la sicurezza internazionali; assicurare la parità tra donne e uomini; favorire la partecipazione democratica; comprensione avanzata, tolleranza e solidarietà; sostenere la comunicazione partecipativa e il libero flusso di informazioni e conoscenze.

Perché, come dice il detto: “Chi trova un amico, trova un tesoro”.

Silvia Gullino

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