Buon Sabato

Bocca di leone: Generalità

bocca di leone

 Il nome “bocca di leone” deriva dall’aspetto del fiore, che ricorda per un verso una bocca, per l’altro un naso di animale. La tradizione lo considera da sempre il fiore del capriccio; nel medioevo, infatti, le ragazze erano solite ornarsi i capelli con questi fiori per rifiutare i corteggiatori non desiderati. Per questo la valenza generalmente riconosciuta alla bocca di leone è l’indifferenza ed il disinteresse.

 

Bocca di leone fiore

Il nome scientifico delle bocche di leone è Anthirrinum e la specie più diffusa nel mondo è la majus, quella che si incontra normalmente anche passeggiando in mezzo al verde. Si tratta di una pianta perenne che cresce spontaneamente soprattutto nell’area del Mediterraneo. Da anni i botanici studiano e producono nuovi ibridi più compatti, che non superino i 150 centimetri di altezza, per rendere questa pianta anche un’ottima varietà da bordura e una risorsa per i fiori da taglio. Questa specie è molto resistente al freddo, produce un cespuglio di foglie scure dal quale si aprono pannocchie dritte verso l’alto: è proprio su queste pannocchie che spuntano poi dei grandi fiori, a partire dalla loro base. Questo fiore ha la forma che ricorda molto quella di una bocca di animale aperta, da qui deriva il suo nome comune. I boccioli fioriscono per tutta la bella stagione, hanno colori vivaci e, quando appassiscono, lasciano il posto a una capsula semilegnosa che contiene i piccoli semi scuri per le future nuove piantine.
Un bellissimo fiore di bocca di leone

Coltivazione

Una pianta di bocche di leone dai fiori variopinti

Coltivare le bocche di leone è veramente semplice, si tratta di una pianta adatta anche ai non esperti di giardinaggio. Questa specie sopporta benissimo il freddo dell’inverno e, anche se la pianta dovesse seccarsi, nella bella stagione ne spunterà un’altra grazie all’autoinseminazione. Le bocche di leone hanno bisogno di crescere in una posizione ben soleggiata, dove possono ricevere alcune ore di sole diretto ogni giorno. È proprio la luce solare che garantisce una fioritura rigogliosa, vivace e duratura per tutta la bella stagione. Le bocche di leone vogliono un terreno ricco e profondo, nonché ben drenato. La posizione deve garantire alla pianta anche una buona ventilazione, altrimenti potrebbe marcire. Stessa cosa potrebbe accadere se lasciamo ristagnare l’acqua, dunque bisogna fare molta attenzione quando si annaffia.

Come curarle

Bocche di leone fiorite

La pianta di bocche di leone va concimata ogni mese con un prodotto specifico per piante fiorite, un composto che sia ricco di potassio e fosforo; in autunno, quando la pianta deve rinforzare i fusti e le radici, bisogna somministrare dei fertilizzanti poveri di azoto, affinché la pianta resista bene al freddo. Da aprile fino all’inizio della stagione fredda bisogna annaffiare le bocche di leone con regolarità, ma solo quando il terreno risulta ben asciutto. I fiori potrebbero apparire appassiti dopo un periodo di siccità, ma appena gli si fornisce di nuovo l’acqua torneranno a crescere normalmente. Le bocche di leone possono essere coltivate bene anche in vaso oppure come pianta da bordura da far crescere ai piedi di alberi o piante ad alto fusto, o ancora in aiuole da giardino a scopo ornamentale.

Moltiplicazione

Bocche di leone coltivate in vaso

Nei vivai possiamo trovare diverse varietà di bocche di leone, dalle più piccole annuali, fino agli esemplari da fiore di grandi dimensioni, passando per specie medie che arrivano massimo fino ai 35 centimetri di altezza. La moltiplicazione di queste piante avviene in modo naturale: quando i fiori appassiscono al loro posto compare una capsula verde semilegnosa. Quando si secca, questa capsula si rompe lasciando cadere dei piccoli semini dai quali possono nascere nuove piantine. Per conservare i semi per l’anno successivo, si possono raccogliere le capsule prima che cadano e tenerle da parte per seminare a febbraio. È proprio durante questo mese che si seminano le bocche di leone, o in un vaso oppure direttamente a dimora, ma in quest’ultimo caso è meglio aspettare aprile-maggio. Spesso capita che le piante nate dal seme non fioriscano subito. Per vedere i fiori in quel caso bisognerà aspettare l’anno successivo.

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