A Rural Experience per il Gal Titerno

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Sulla scia dello Studio “Filoculture” finalizzato all’analisi e all’individuazione delle prospettive di sviluppo delle filiere agroalimentari di eccellenza del territorio del Titerno, si sono inseriti gli educational tour “A Rural Experience”, promossi dal Gal Titerno (www.galtiterno.it) presieduto da Antonio Ciabrelli. Costituito nel 1997, è un’ agenzia di sviluppo locale che vuole stimolare e supportare le attività di programmazione socio-economica locale, nonché le iniziative del territorio e in particolare della più ampia area del Sannio beneventano, al fine di favorire la promozione di un modello di sviluppo sostenibile. “A Rural Experience” ha coinvolto nove paesi sanniti per la scoperta di tante bellezze paesaggistiche. È stato un viaggio davvero singolare dagli ingredienti diversi su vari temi, che hanno riguardato tante bellezze artistiche, culturali e turistiche della valle del Titerno. Sono state coinvolte aziende, imprese locali e comuni dell’area così da mettere in luce le filiere agroalimentari e di eccellenza. A partecipare a questa esperienza i media, gli operatori del territorio e quelli turistici per sostenere la conoscenza della cultura rurale. Il Sistema Territoriale del Titerno si caratterizza infatti per la presenza di produzioni di qualità, ambiente integro, valenze paesaggistiche e culturali, ricettività ed ospitalità; produzioni vitivinicole di pregio (Guardiolo DOC nei comuni di Castelvenere, Guardia Sanframondi, San Lupo; Solopaca DOC nei Comuni di Castelvenere, Cerreto Sannita, Guardia Sanframondi, San Salvatore Telesino, San Lorenzello, Telese Terme; Sannio DOC e Beneventano IGT in tutti i comuni dell’area); produzioni olivicole di qualità. Nel Sannio, percorrendo le Colline Beneventane, dove il paesaggio dell’olivo si sposa con quello dei vigneti e con gli ambienti naturali montani del Fortore e del Taburno, si incontrano meravigliosi esemplari di ulivo secolari, con tronchi contorti ed attorcigliati, quasi avvitati su se stessi e con le caratteristiche foglie d’argento. Tra le coltivazioni più tipiche troviamo l’Ortice (detta anche oliva a pizzo di passero), una pianta con un caratteristico portamento le cui olive vengono utilizzate esclusivamente per la produzione di un eccellente olio extra vergine. L’olio del Frantoio Romano (www.frantoioromano.it) risponde a questi valori di qualità con la varietà Ortice e dal 1840 porta avanti una tradizione nel comune di Ponte nel territorio delle Colline Beneventane. In quell’epoca l’elettricità ancora non c’era e la macina con ruota in pietra veniva azionata a trazione animale e l’olio era ottenuto con pressa a vite di legno. Alberto Romano, che appartiene alla quarta generazione e che ha come suo motto di vita: “l’umiltà, la più ricca delle virtù, e la più facile da dimenticare”, affinando l’arte della coltivazione e della produzione di olio extra vergine di oliva, ha ottenuto un prodotto di eccellenza. Nel frantoio Romano, vengono selezionate con cura e lavorate poi, olive sane ed al giusto grado di maturazione, dando origine all’olio extravergine di oliva: monovarietale Ortice e Ortice Riserva, fiore all’occhiello con le sue pregiate qualità organolettiche, nonchè all’olio extravergine Romano e Gold, blend che racchiudono oli delle altre varietà tipiche della zona, quali frantoio, leccino ed altri. Tutti gli oli fanno parte della tracciabilità di filiera, ma soprattutto hanno il bollino “Alta Qualità” 100%, che ne garantiscono e ne certificano la qualità e l’integrità del prodotto. Il Titerno si caratterizza anche per le produzioni frutticole di pregio (in particolare la mela annurca, riconosciuta con marchio IGP nel comune di San Salvatore Telesino); significative valenze paesaggistico-ambientali e culturali-archeologiche (il Parco Regionale del Matese e le Oasi naturalistiche, i borghi medievali di Guardia Sanframondi, San Lorenzello e Pontelandolfo, il Parco geopaleontologico di Pietraroja, i giacimenti dell’Antica Telesia di San Salvatore Telesino); nucleo di valorizzazione della ceramica artistica e tradizionale a Cerreto Sannita e San Lorenzello; polo di attrazione turistico termale, commerciale e del tempo libero a Telese Terme; sistema turistico del benessere (caratterizzato a Telese Terme, dalle Terme, dal Grand Hotel e da Aqua Petra Spa di alto profilo qualitativo; a San Salvatore Telesino dall’Hotel Relax Aquaria Thermae); eventi e manifestazioni (i Riti settennali di penitenza in onore della Vergine Assunta di Guardia Sanframondi); potenzialità turistico-ricettive variegata e consistente in termini quantitativi, rispondente alle esigenze dei diversi segmenti di clientela turistica; contesto ambientale integro e con una bassa presenza di detrattori ecologici, a dimostrazione di una buona condizione di qualità della vita e del benessere. “Sulla via delle abbazie e dei castelli”, è stato un altro degli appuntamenti di “A Rural Experience” più interessanti ed ha riguardato San Salvatore Telesino e la sua straordinaria Abbazia del Santo Salvatore. A presentare la storia politico-religiosa del complesso monumentale: Antonietta Cutillo e il prof. Luigi Cielo, che hanno illustrato le diverse fasi che hanno scandito nei secoli questa ragguardevole testimonianza edificata intorno all’VIII secolo. Si è passati poi a visitare la pinacoteca Massimo Rao: un’esposizione permanente di opere di un noto pittore locale, prematuramente scomparso. Non poteva mancare una sosta enogastronomica di tutto rispetto all’Oasi Blu di Puglianello, con degustazione di vini e di tante prelibatezze della tradizione sannita. Fari puntati poi sul castello ducale di Faicchio, un maniero del XII secolo voluto dai conti Sanframondo e, oggi, alle prese con l’ennesimo restauro. Sempre in Faicchio, anche la visita al ponte Fabio Massimo sul fiume Titerno. L’opera, risalente al III secolo a.C., serviva ad agevolare le comunicazioni con il Matese e il monte Erbano. Altro tema scelto è stato: “Sulla via del vino e dell’acqua”. A Telese Terme, guidati dall’esperto Paolo Cazzullo, in visita alla Torre Normanna, i partecipanti hanno ammirato uno dei più rari monumenti della Campania. L’opera è quanto rimane della cattedrale della SS. Croce, edificata nel X secolo. Di seguito, attraverso una passeggiata lungo il Parco del Grassano, il gruppo si è recato alle Terme, dove Fausto Bonelli ha condotto una visita allo stabilimento e al parco, con tanto di assaggio di acqua solfurea. Di notevole importanza e gradimento anche la visita a Castelvenere. Il prof. Luigi Simone ha raccontato la storia della “città del vino” e guidato la visita del centro storico, mentre, Antonio Ciabrelli ha illustrato le cantine tufacee, tutte realizzate nelle cave di tufo utilizzate per la costruzione del primitivo borgo. Quindi, puntata all’Enoteca comunale realizzata dal Gal Titerno, per degustare vini e prodotti tipici locali e, di seguito, partenza per la cantina Vigne Sannite. Nell’azienda della Cecas i partecipanti hanno seguito le varie tappe di lavorazione, che vanno dall’arrivo delle uve fino all’imbottigliamento e partecipato ad una degustazione condotta dall’enologo Lucio Meoli. La giornata si è conclusa a Palazzo Maturi di Amorosi, una struttura oggi di proprietà comunale e ricca di opere e di spazi di valore.

Vera De Luca

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