Agenda settimanale dal 21 al 27 novembre 2016 in Campania, programmata dal Teatro Pubblico Campano

Teatro Massimo di Benevento

info 082442711

Lunedì 21 e martedì 22 novembre, ore 20.45

 

Teatro Ricciardi di Capua

Info 0823963874

Inaugurazione stagione teatrale 2016/2017

Mercoledì 23 novembre, ore 21.00

 

Teatro Carlo Gesualdo di Avellino

info 0825771620

Giovedì 24 e venerdì 25 novembre, ore 21.00

 

Diana Or.I.S.

presenta

 

Una festa esagerata!

una nuova commedia scritta, diretta e interpretata da Vincenzo Salemme

 

con

Nicola Acunzo, Vincenzo Borrino, Antonella Cioli, Sergio D’auria
Teresa Del Vecchio, Antonio Guerriero, Giovanni Ribo’, Mirea Flavia Stellato

 

scene Alessandro Chiti, costumi Francesca Romana Scudiero,

Musiche Antonio Boccia, disegno luci Francesco Adinolfi

 

“Una festa esagerata!” nasce da un’idea che avevo in mente da tempo, uno spunto che mi permettesse di raccontare in chiave realistica e divertente il lato oscuro e grottesco dell’animo umano. Non dell’umanità intera ovviamente, ma di quella grande melassa/massa dalla quale provengo, quel blocco sociale che in Italia viene definito “piccola borghesia”.

Volevo parlare delle cosiddette persone normali, di coloro che vivono nascondendosi dietro lo scudo delle convenzioni, coloro che vivono le relazioni sociali usando il codice dell’ipocrisia come unica strada per la sopravvivenza. Sopravvivenza alle “chiacchiere”, alle “voci”, ai sussurri pettegoli e sospettosi dei vicini.

E sì, perché io vedo la nostra enorme piccola borghesia come un grande condominio, fatto di vicini che si prestano lo zucchero, il termometro e si scambiano i saluti ma che, al contempo, sono pronti a tradirsi, abbandonarsi e, in qualche caso estremo, anche a condannarsi a vicenda.

Non è la prima volta che questo ventre antico del nostro paese viene messo in commedia ma l’idea dalla quale parto mi sembra molto efficace in questo momento storico fatto di conflitti internazionali, guerre di religione e odi razziali. La barbarie, temo, nasconda sempre dietro un alibi. Ognuno trova sempre una buona ragione per odiare l’altro.

Ma quel che temo ancora di più é l’odio che si nasconde dietro il velo sorridente della nostra educazione. Temo il buio del nostro animo spaventato.

Temo la viltà dettata dalla paura. Temo il sonno della ragione. Spero che questa commedia strappi risate e sproni al dialogo. Un dialogo tra persone. Che si rispettano e, seppure con qualche sforzo, provino a volersi bene.

Vincenzo Salemme

 

 

 

Cinema Teatro Italia di Eboli

Info 0828365333

Martedì 22 novembre, ore 20.30

 

Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro

presenta

 

Lina Sastri in

 

Mi chiamo Lina Sastri

…appunti di viaggio
Biografia in musica

 

idea scenica e disegno luci Alessandro Kokocinski, direzione musicale Adriano Pennino
ottimizzazione grafica Stefano Labellarte
drammaturgia e regia Lina Sastri

 

Il titolo trae spunto dalla risposta che l’amata artista partenopea è costretta a dare a chi, ancora oggi, le chiede come si chiama, ricordando di lei la voce e il volto ma non il nome.

Dopo un’intensa stagione dedicata alla prosa, Lina Sastri torna felicemente alla musica. Con lei 5 musicisti che da sempre la accompagnano nel suo viaggio musicale. La musica è quella della sua terra, Napoli vecchia e nuova, cantata alla sua maniera, a volte con un solo strumento, a volte con una festa di suoni seguendo l’essenza interpretativa che il testo e le note – insieme allo spazio del tempo e del luogo in cui le esegue –  le suggeriscono.  Parole di brani, o stralci di testi teatrali rappresentati, racconti di vita e di incontri ordinari e straordinari della sua vita artistica. Le poesie che tanto ama e citazioni da poeti che le sono cari o dalla sua stessa scrittura. Il tutto si intreccia alla musica in un abbraccio d’amore sincero. Un racconto musicale sul filo delle emozioni, della bellezza e dell’arte che, in Napoli, trova ispirazione e complemento.

 

Teatro Di Costanzo Mattiello di Pompei

Info 0818577725 – 3337361628

Inaugurazione stagione teatrale 2016/2017

Da venerdì 25 a domenica 27 novembre

(feriali ore 20.30, festivi ore 18.15)

 

Compagnia gli Ipocriti

presenta

 

Massimo Ranieri

in

 

Teatro del Porto

versi, prosa e musica di Raffaele Viviani

 

con

Ernesto Lama, Angela De Matteo , Gaia Bassi, Roberto Bani,

Mario Zinno, Ivano Schiavi, Antonio Speranza, Francesca Ciardiello

 

l’orchestra

pianoforte Ciro Cascino, contrabbasso Luigi Sigillo, fiati Donato Sensini,

violino Sandro Tumolillo, tromba Giuseppe Fiscale, batteria Mario Zinno

 

elaborazioni e ricerche musicali Pasquale Scialò

 

scena e costumi Lorenzo Cutuli, disegno luci Maurizio Fabretti,

coreografie Giorgio De Bortoli

 

regia Maurizio Scaparro

 

Esiste in alcuni di noi la memoria storica o il lontano ricordo di una Napoli vissuta mentre già stava cambiando. Questa preziosa memoria è stata, per Massimo Ranieri e per me, il primo filtro ma anche lo stimolo, dopo la felice esperienza di Viviani Varietà, per continuare a lavorare su un nuovo spettacolo che potesse avere come testimonianza di questo mondo, così ricco, la figura stessa di Raffaele Viviani.

Attraverso il suo teatro (particolarmente quello degli atti unici), le sue parole, il suo canto scenico, si privilegia, così, quel vitalissimo giacimento culturale e musicale che era la Napoli dei quartieri, quella parallela urbana (aperta all’influenza e alle commistioni con il teatro e il Varietà europeo) e di un altro sud che premeva sulla città.

 

Maurizio Scaparro

Teatro Gloria di Pomigliano D’Arco

Info 0818843409

Domenica 27 novembre, ore 18.30

 

Pietro Mezzasoma

presenta

 

Giuliana De Sio in

 

Notturno di donna con ospiti

di Annibale Ruccello

 

con (in o.a.)

Gino Curcione, Rosaria De Cicco,

Andrea De Venuti, Mimmo Esposito, Luigi Iacuzio

 

scene Roberto Ricci, costumi Teresa Acone

disegno luci Stefano Pirandello, musiche Carlo De Nonno

 

regia Enrico Maria Lamanna

 

Prima dello spettacolo, alle ore 16.00, Giuliana De Sio e la compagnia saranno ospiti alla Distilleria (Via Roma 281, Pomigliano D’Arco), per un incontro con il pubblico.

Il testo propone, ancora una volta, il viaggio che Ruccello aveva intrapreso nel quotidiano attraversato e contaminato dal thriller, nonché il viaggio nel panorama desolato della periferia urbana, dei ghetti degradati, tra le tv locali e le radio libere.

Un percorso apparentemente triste, che però viene ravvivato ora da una miscellanea di sentimenti, ora da involontaria comicità.

Una serie di colpi di scena con un occhio al cinema “thrilling”; ma mentre “Le cinque rose” ha come riferimento il cinema di Hitchcock, di Argento, di Polanski, nel “Notturno” domina quello anni ’70, per intendersi di Scorsese e di Kubrik.

I canoni sono sempre gli stessi: il luogo isolato, il protagonista barricato all’interno, la minaccia esterna che semina orrore e sgomento fino ad un catartico finale.

L’azione si svolge in una casa a due piani nella periferia di una metropoli: Adriana porta avanti la sua esistenza, nel caldo afoso, tra canzoni e note di un pianoforte, tra televisione ed una terza gravidanza, con un marito, Michele, che lavora di notte e ritorna a casa all’alba.

Una sera accade che strani individui, temuti e desiderati da troppo tempo, si introducano in casa. Improvvisamente riaffiorano senza una logica i ricordi, angoscianti fantasmi del passato, che provocheranno in Adriana una reazione atroce, insensata, ma a lei necessaria per fuggire da quella prigione grigia e ossessiva.

Un progetto in definitiva che segna l’ideale ricostruzione del discorso su Ruccello, sulla violenza e modernità delle metropoli.

La mano del regista ha saputo cogliere gli aspetti più significativi di un testo percorso, come è nello stile dell’autore, da un coacervo di sentimenti contrastanti.

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