Agenda teatrale dal 21 al 27 dicembre 2015 in Campania, programmata dal Teatro Pubblico Campano

 Teatro Comunale Costantino Parravano di Caserta
info 0823444051
Da venerdì 25 a domenica 27 dicembre
(venerdì e sabato ore 20.45 – domenica ore 18.00)

Consorzio Campano Teatro e Musica
diretto da Nunzio Areni

presenta

Peppe Barra
in

La cantata dei pastori
di Peppe Barra e Paolo Memoli
liberamente ispirata da Andrea Perrucci

Da oltre tre secoli non c’è Natale senza “Cantata dei Pastori”.
Da oltre quarant’anni non c’è “Cantata dei Pastori” senza Peppe Barra.

Peppe Barra (Razzullo) è protagonista e regista de La Cantata dei Pastori, affiancato, in scena, da Teresa Del Vecchio (Sarchiapone), Patrizio Trampetti (Cidonio/Diavolo Oste), Maria Letizia Gorga (Zingara/Gabriello), Lello Giulivo (Demonio), Fabio Fiorillo (Ruscellio), Francesco Viglietti (Armenzio), Andrea Carotenuto (Giuseppe), Chiara Di Girolamo (Maria Vergine) e il piccolo Giuseppe De Rosa (Benino).
Le musiche sono di Roberto De Simone, Lino Cannavacciuolo, Luca Urciuolo e Paolo Del Vecchio, le scene di Tonino Di Ronza, i costumi di Annalisa Giacci, le coreografie di Erminia Sticchi, assistenti alla regia Francesco Esposito e Gennaro Monti, assistenti alla scenografia Emanuela Ferrara e Lucio Valerio, assistente ai costumi Antonietta Rendina.

La Cantata dei Pastori ha un titolo lunghissimo e barocco, ma è universalmente nota con l’abbreviazione d’uso. La storia racconta le traversie di Giuseppe e Maria per giungere al censimento di Betlemme e gli ostacoli che la santa coppia dovrà superare prima di trovare rifugio nella grotta della Natività.
Nel difficile viaggio vengono accompagnati da due figure popolari napoletane, Razzullo, scrivano assoldato per il censimento, e Sarchiapone, “barbiere pazzo in fuga per omicidio”. Immaginiamo di trovarci in una Napoli barocca, trasudante sesso e aromi, nonché sensualità orientale, perché era una città cosmopolita, lo è sempre stata.
I rituali che si facevano erano più legati alla magia e alla lussuria piuttosto che alla tradizione cristiana e partenopea. Un ceppo clericale, i Gesuiti, nel 1698 commissionò

all’abate Andrea Perrucci una sacra rappresentazione per allontanare il popolo napoletano dagli spettacoli blasfemi che si facevano in quel periodo.
Ma in poco tempo divenne un fenomeno diverso: il popolo se ne appropriò trasformandola in qualcosa di molto più blasfemo e profano di quanto i Gesuiti non avrebbero voluto. Oltre al personaggio comico di Razzullo , il popolo inserisce un’altra figura per il proprio divertimento, Sarchiapone.
La Cantata divenne così scurrile che nel 1889 ne fu sospesa la rappresentazione con un editto cardinalizio, tanto da far dire, poi, a Benedetto Croce che l’opera «era finita e non sarebbe stata rappresentata mai più». Ma non fu così.
Infatti la Cantata continuò ad essere rappresentata, prima clandestinamente, poi nei teatrini di quartiere e negli oratori parrocchiali fino al 1974, quando Roberto De Simone la fece riscoprire al grande pubblico.
Sono passati oltre quarant’anni e da allora non c’è Cantata dei Pastori senza Peppe Barra. Lui, negli anni, ha rimaneggiato e riscritto la Cantata, presentando sempre allestimenti innovativi e fedeli alla tradizione.
In questo nuovo allestimento l’artista offre un’ennesima e sorprendente lettura dell’opera; in scena Peppe Barra è impegnato a creare contrasti recitati, cantati e mimati, attraversando gloriosamente tutta la tradizione e gettando perle musicali e comiche, pezzi raffinati e cose più andanti dal sapore popolare: una girandola di puro teatro che assomiglia di più ai fuochi d’artificio di un Natale napoletano.
La Cantata dei Pastori è un testo di teatro gesuitico, scritto espressamente per contrastare la “diabolica” Commedia dell’Arte, che diventa, dopo oltre tre secoli di contaminazioni, esso stesso veicolo vivo, e tra i più importanti, di quel linguaggio popolare che accanitamente combatteva.
Perché, in fondo, La Cantata dei Pastori è tutta qui: tra versi arcadici e lazzi scurrili, tra lingua colta e dialetto, tra sentimento cattolico e rito pagano.

Teatro Carlo Gesualdo di Avellino
info 0825771620
Da venerdì 25 a domenica 27 dicembre
(venerdì e sabato ore 21.00 – domenica ore 18.30)

Made in Sud
uno spettacolo di Nando Mormone

presentano Gigi & Ross
con Fatima Trotta
musiche Frank Carpentieri

Un successo che non conosce sosta quello dello show napoletano, dal teatro alla tv, dalle serate ai premi ricevuti, che continua a collezionare consensi e fan da tutta Italia ed in 7 anni è riuscito a diventare oggi un simbolo di buona prassi; l’unico show di comicità live a celebrare la tipica ironia del Mezzogiorno che ha superato egregiamente anche la prova sulle reti nazionali.
Nuovi personaggi e situazioni per questa nuova edizione del tour invernale 2015, che ricalcando la stagione di successo su rai2, vedrà sui palchi Pigroman il nuovo divertente soggetto interpretato da Marino Bruno, un poco convincente supereroe che si fa prendere dalla pigrizia e non riesce mai a portare a termine un caso; Gigi e Ross nelle vesti di Cracco e Barbieri alle prese con sfide culinarie in una parodia esilarante di Masterchef; Alessandro Bolide che ci farà ridere sui reality ;lo strano neopetico di Pasquale Palma, Eddy Scampia; il monologhista Ciro Giustiniani con il suo Boss delle Cerimonie; infine, gli Arteteca nelle scene che hanno fatto letteralmente impazzire il pubblico televisivo di Made in Sud con i loro colorati personaggi tamarri.
Tanti altri ancora gli ospiti del fortunato show che intratterranno il pubblico tra gag comiche e ritmi serratissimi, in uno spettacolo assolutamente imperdibile.
Teatro Comunale di Airola
Info 0823711844
Mercoledì 23 dicembre, ore 20.45

Lello Giulivo in

Napoli – Baires e ritorno
arrangiamenti musicali Antonio Sinagra e Ciro Cascino
regia Bruno Garofalo

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