APCI e AMIRA unite per nuovi successi

Un'idea veramente vincente il nuovo concorso promosso

Si riaccendono i motori di sviluppo per le associazioni di categoria dell’ospitalità Apci e Amira. Il sostanziale recupero e crescita degli obiettivi, portati avanti per anni da due importanti ed essenziali associazioni, mirate ad una sempre maggiore professionalità per accogliere il turismo, sono partiti con i volenterosi giovani alunni degli Istituti Professionali per i Servizi Enogastronomici e dell’Ospitalità giudicati e consigliati da esperti e veterani iscritti ai due sodalizi. I nuovi quadri dirigenti campani dell’Associazione Professionale Cuochi Italiani e Associazione Maîtres Italiani Ristoranti e Alberghi a non molto tempo dal loro insediamento, nel quale non sono mancati momenti di exploit come ad esempio la recente manifestazione “Ristorazione- La passione che unisce” che, organizzata dalla Apci della nostra regione, ha riscosso un successo al di sopra d’ogni aspettativa riunendo fra l’altro anche l’Associazione Italiana Barman e Sostenitori, ha indetto il concorso “la Terra del Sole” che come prima edizione ha visto scendere in gara gli alunni di tre dei più importanti Istituti alberghieri della Campania. La volontà e la necessità di trasmettere ai più giovani le esperienze degli anziani rendendoli protagonisti nel dimostrare che una terra ben più valida e consistente si oppone alla terra dei fuochi che ha recato tanti danni principalmente di immagine negativa verso l’esterno della nostra regione e ancor più verso l’estero, è stata cosa validissima come pensiero, ma visto il gran successo riscosso, certamente ancor più per un concreto obiettivo di riabilitare questo territorio, proprio attraverso le future nuove leve, a Campania Felix immagine che storicamente apppartine ad una terra di eccellenze enogastronomiche che superano anche le tante regioni pur valide ed espressive dello stivale. Ad ospitare l’evento de “la Terra del Sole” è stata la splendida “Villa Lucrezio” che, per la sua posizione panoramica – strategica sul golfo di Napoli, è sembrato volesse proiettare il buon fare delle associazioni per l’ospitalità e la grande volontà dei giovani, con il loro impegno, verso terre lontane; contribuendo così, anche attraverso questo loro gesto, al risorgere del vero turismo a Napoli, quel turismo che permette di assaporare la reale volontà, passione ed impegno che tanti napoletani ogni giorno tentano o cercano di tentare di ristabilire per offrire sviluppo ad un settore, quello del turismo, che rappresenta il maggior volano di entrate per l’Italia. Questo senza mai dimenticare che Turismo, quello con la T maiuscola, costituisce da sempre un binomio inscindibile con l’Enogastronomia, quella con la E-G maiuscole, perchè attraverso questi due settori del commercio italiano si sviluppano poi anche la conoscenza più approfondita dei luoghi, le loro tradizioni, la loro cultura, le loro leggende, la loro storia e chi più ne ha più ne metta, senza possibilità di smentita perchè questa è la realtà. Va detto anche che Villa Lucrezio è diretta dal fiduciario della sezione partenopea dell’Amira Giuseppe Fraia e che come Chef executive ha Arturo Fusco che è il presidente regionale dell’Apci e che unitamente al maestro di cucina Fabio Ometo responsabile provinciale dello stesso sodalizio ed insieme al gruppo dirigenziale provinciale napoletano, stanno ottimizzando e mettendo in pratica tante loro idee volte all’affermazione sempre maggiore di un logo dai grandi contenuti, che risultavano un po’ spenti, e che ora si stanno riaccendendo ed in favore della professionalità espressa in campo da coloro che rappresenteranno la futura generazione, più che in favore delle sigle stesse. Si è capito infatti che un logo senza contenuti non costituisce nulla ed ecco perchè l’associazionismo stava perdendo colpi, ma soprattutto iscritti. Elemento significato di questa kermesse è stato il concept del concorso che, in un mondo dinamico come quello nel quale ormai viviamo, sempre più frenetico, tra Internet e comunicazione veloce, ha posto i concorrenti di fronte a queste problematiche con il dover elaborare i loro piatti serviti ai cinque giudici di gara più uno di presentazione, esclusivamente con i prodotti di un paniere che hanno trovato già pronto nel ristorante dove c’era di tutto dalla pasta, ai pomodori, ad una consistente varietà di verdure, a vari pezzi di carne ed a numerose tipologie di pesce.
Il percorso enogastronomico è quindi iniziato dai tre panieri (identici per le tre scuole in gara) di prodotti messi a disposizione dei concorrenti da: Vini I Borboni, Feudi di San Gregorio, la sede di Napoli della Marr Catering azienda riminese, la Sarin Pesca di Volla, l’azienda frutta e verdura di Franco Fiorino di Pagani e le conserve di Nonna Tina di Turbigo.
Ciascun Istituto ha quindi, come previsto dal regolamento del concorso, potuto partecipare alla gara con una squadra composta da quattro allievi di Enogastronomia, di cui due del corso di Cucina e due del corso di Sala e vendita, scelti autonomamente tra gli allievi del IV e/o del V anno scolastico 2014/2015.
Attraverso la scelta di prodotti dal paniere, sopra descritto, il team di cucina ha preparato e realizzato autonomamente nella cucina della struttura ospitante un primo piatto porzionato per 5 + quello di presentazione.
Mentre il team di sala ha preparato, un secondo piatto alla lampada, realizzato autonomamente nella sala della struttura ospitante, Inoltre, dal paniere ogni team ha scelto un solo vino da abbinare sia al primo che al secondo piatto.
Il tutto è avvenuto nel categorico tempo a disposizione di 35 minuti per realizzazione delle pietanze ed il servirle.
L’intera manifestazione è stata brillantemente presentata dal giornalista Nello Ciabatti, che ha saputo anche stimolare tutti all’attenzione nello svolgimento delle gare, oltre che nei momenti passivi della kermsse, facendo conoscere la differenza tra cuoco e chef così come vista, in una lettera appresa da Internet, a cura dello Chef Philippe Léveillé, di nascita Bretone, appassionato dalla cucina francese, che ha fatto assurgere la cucina bresciana all’apice del successo, con l’essere premiata con le 3 stelle di Michelin, 3 forchette del Gambero Rosso e 3 cappelli de L’Espresso, attualmente operante presso il ristorante Miramoni l’Altro a Concesio.
Per giudicare i concorrenti sono state scelte due qualificate giurie composte da esperti professionisti del settore.
Per la cucina una giuria di grandi chef dell’Apci presieduta da Antonio Arfè e composta da: Luigi Liberti, Giacomo Luongo, Antimo Puca ed il giornalista enogastronomo Giuseppe De Girolamo
Per la sala la giuria era composta da Gran Maestri della Ristorazione dell’Amira, presieduta dal Cav. Giuseppe Di Napoli past presidente del sodalizio in Campania per 42 anni ininterrotti e con cariche di tesoriere in campo nazionale e membro della stessa associazione estera, accompagnato nel giudicare i concorrenti da Antonio Mazza, Gaetano Marchese, Tommaso Luongo fiduciario per la sezione napoletana dell’Associazione Italiana Sommelier e dal giornalista enogastronomo Gigi De Maria editore della rivista “Obiettivo”.
A termine di una mattinata ricca di belle esperienze con la partecipazione all’evento di tanti alunni degli alberghieri in gara, docenti, scolaresche e stampa che gremivano una delle grandi sale messe a disposizione da Villa Lucrezio, soci delle due consorelle associazioni organizzatrici di una riuscitissima giornata, ed in primis quella dell’idea che richiedeva la partecipazione al concorso senza avere nulla di preparato, senza ricette prefissate, andando all’impronta, dimostrando la capacità che all’improvviso si è in grado di creare qualcosa senza sapere i prodotti che si hanno a disposizione e senza avere studiato preventivamente una ricetta, l’Apci e l’Amira hanno deciso sin d’ora di organizzare per il 2016 la 2a edizione di questo concorso aprendola all’intero territorio anche alla provincia di Napoli, con la possibilità di partecipazione a tutti gli istituti alberghieri. Questa programmazione ha ricevuto anche i grandi apprezzamenti del gran maestro chef Ugo D’Orso, presente alla manifestazione e che per anni è stato artefice primario del successo dell’Apci.
Essenziale è stata anche l’opera profusa nel concorso dal prof. Flavio Amirante e Raffaele Cuccurullo, rispettivamente addetto alla formazione e segretario dell’Amira, per il conteggio dei voti espressi dalle giurie e la consegna di attestati e premi ad alunni e scuola vincitrice.
Attestati di partecipazione sono andati agli alunni dell’Ipseoa “Giacomo Rossini” per la cucina Vanessa Maglioccola, Simone Scherillo e per la sala Francesca Mollo, Carmine D’Angelo;
agli alunni dell’Ipseoa “Ippolito Cavalcanti” per la cucina Antonio Testa, Rosario Lapelazzuli e per la sala Fortunato Nappi, Simona Ciambriello; agli alunni dell’Ipseoa “Antonio Esposito Ferraioli” per la cucina Lorenzo Cecere, Vincenza Errico, e per la sala Martina Ulletto, Luigi Virenti
Questi stessi nomi sono stati chiamati per ricevere una medaglia ricordo, in base al piazzamento ottenuto nella loro qualificazione finale decretata dalle giurie, che ha dato luogo alla seguente classifica:
1° cucina Vanessa Maglioccola, Simone Scherillo
1° sala Francesca Mollo , Carmine D’Angelo
2° cucina Lorenzo Cecere, Vincenza Errico
2° sala Fortunato Nappi, Simona Ciambriello
3° cucina Antonio Testa, Rosario Lapelazzuli,
3° sala Martina Ulleto , Luigi Virenti
La coppa del 1° Concorso “LA TERRA DEL SOLE” è stata assegnata all’Istituto che ha ottenuto il punteggio più alto, sommando i voti attribuiti dai giudici di gara ai due team (cucina e sala) e cioè il “G. Rossini” di Bagnoli NA ed è stata ritirata dai docenti Salvatore Aliperta e Corrado Barile che hanno accompagnato, nel pre gare e post esibizione, gli alunni che hanno primeggiato.
Significativa l’affermazione fatta da Arfè a termine delle gare che hanno messo a confronto i ragazzi, Arfè ha affermato: “ho visto che i francesi sono bravi con la tecnica e ne hanno molta, ma i prodotti non sono eccezionali” e Luigi Liberti ed Antimo Puca hanno elogiato la grande passione ed impegno profusa nelle gare dai giovani allievi partecipanti, mentre Fusco e Fraia hanno espresso il grande entusiasmo per la riuscita della neonata creatura che è questa idea vincente del concorso.
L.C.

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