BIODIGESTORE: Noi non abbiamo preconcetti, ma idee per il territorio.

Il Circolo del PD di Caserta, dopo un’ampia discussione del coordinamento cittadino svoltasi ieri, ha approvato a stragrande maggioranza la proposta del segretario cittadino di sostenere la realizzazione dell’impianto di lavorazione dell’umido nella città di Caserta. In particolare sono stati evidenziati nella discussione, alla quale hanno dato il proprio contributo numerosi e qualificati esponenti del partito cittadino, a partire dal sindaco Marino e dagli amministratori De Michele, Boccagna, De Florio e Donisi, gli indubbi vantaggi dell’opera totalmente pubblica, dal finanziamento alla progettazione e infine alla realizzazione e gestione.

La questione del trattamento dei rifiuti nel territorio della città e della provincia di Caserta è da sempre terreno fertile, oltre che per situazioni poco cristalline, per cartelli di ditte private che lucrano sulla produzione di rifiuti delle conurbazioni urbane.

Per questo motivo l’amministrazione si è mossa per far sì che i cittadini di Caserta non debbano più risentire di meri interessi imprenditoriali e personali. Un partito che aspira a stare vicino al ‘paese reale’,  che è stato invitato del segretario Matteo Renzi ad essere ‘umile ed utile’ non può ignorare il fatto che la città di Caserta, da mesi è costretta al ricatto delle industrie private di smaltimento dell’umido, senza potersi opporre a condizioni al di fuori del mercato libero, pena il ritrovarsi con l’immondizia per strada. La diretta conseguenza, è che il cittadino casertano si trova a dover pagare una tassa sui rifiuti elevata e non condonabile, senza alcun valido motivo.

Il PD di Caserta ritiene che la costruzione di un impianto di digestione anaerobica porterebbe ai cittadini casertani e di tutta la conurbazione innumerevoli vantaggi.

Ad esempio, si uscirebbe dal circolo vizioso dei ricatti delle aziende private. Otterremmo quindi la certezza di avere le strade pulite a prezzi calmierati, essendo, ricordiamolo, un impianto al 100% pubblico. Di conseguenza il cittadino considerando anche l’abbattimento dei prezzi di trasporto, andrebbe a pagare una tassa sui rifiuti molto più bassa, di cui potrebbero usufruire anche i comuni circostanti.

Inoltre, trattandosi di un impianto che produce compost e metano, quest’ultimo potrebbe essere riutilizzato nell’autotrazione, e quindi per ridurre ulteriormente i costi sulle spalle dei cittadini per quanto riguarda il trasporto pubblico.

Le critiche mosse nei confronti del biodigestore nella zona industriale di Ponteselice sono per lo più le seguenti: l’impatto paesaggistico, l’impatto sul traffico dell’area dovuto al transito di innumerevoli camion, e l’impatto ambientale, soprattutto per quanto riguarda le emissioni olfattive.

L’impianto la cui costruzione è in fase di progettazione sorgerebbe a non meno di 1000 metri dalla Reggia di Caserta. La sua struttura sarebbe alta non più di 6 metri, e  inoltre sarebbe circondato da capannoni pre-esistenti alti 8 metri. Appare chiaro anche a chi è meno addentro al settore, dunque, che le polemiche sul suo impatto paesaggistico siano meramente strumentali, non meno del fantasioso e fuorviante fotomontaggio fatto circolare sui social che ritrai cumuli di sacchi neri davanti al Palazzo Reale.

Per quanto riguarda l’impatto sul traffico della zona, è opportuno ricordare che un impianto come quello di cui si è ipotizzata la costruzione (40.000 tonnellate l’anno), può lavorare non più di 100 tonnellate de rifiuti al giorno. Ne consegue che l’innumerevole quantitativo di tir di cui parlano alcuni, si riduce, nella realtà dei fatti, all’esiguo numero di 5/6 camion al giorno.  Inoltre, in che modo il passaggio di camion da Caserta, e comuni limitrofi, diretti a siti di stoccaggio, spesso anche fuori provincia, è meno dannoso rispetto a un ipotetico passaggio dai comuni della conurbazione a Ponteselice? L’ambientalismo è una cosa seria, non si fa a giorni alterni.

Per quanto riguarda le emissioni olfattive riteniamo che sia importante uscire da questa atmosfera di sospetto che pervade qualunque tipo di iniziativa in Terra di Lavoro e a Caserta. Ci teniamo a ricordare che per questo progetto la regione Campania ha intenzione di stanziare 26,5 milioni di euro, una cifra senza precedenti. Secondo gli esperti dell’ente scelto per la progettazione dell’impianto, il dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli, una tale cifra consentirebbe di costruire un impianto che utilizzerà le tecnologie mondiali più avanzate. In tutta l’Italia non si trovano impianti di tale portata, gli unici comparabili sono alcuni impianti del Nord Europa.

Un po’ di tecnicismi:

Il biodigestore lavorerebbe a ciclo continuo, dunque 365 giorni l’anno, 24 ore su 24, in ambiente altamente umido. Questo diminuisce la produzione di emissioni olfattive, in quanto queste ultime sono causate proprio dalla macerazione. Un impianto in continuo movimento, invece, elimina il fenomeno della macerazione, riuscendo quindi a tagliare drasticamente gli odori.

I camion che si recano nello stabilimento entrano in ambienti stagni, e prima di fuoriuscirne vengono igienizzati e puliti. L’aria che fuoriesce dalle camere stagne dell’impianto, prima di essere immessa nell’ambiente circostante, è aspirata, ionizzata e filtrata più volte. I moderni biodigestori si avvalgono delle più moderne tecnologie e sono in grado di minimizzare gli impatti sull’ambiente e sul territorio rendendolo compatibile e rispettoso del luogo che lo ospita.

Riteniamo sia giunto il momento della chiarezza, e che sia ora di dire basta alle polemiche forzate, alle  invenzioni e strumentalizzazioni, ai fatti stravolti ad hoc.  Non è questo ciò di cui la città ha bisogno. L’impianto di cui auspichiamo, come Partito, la realizzazione non è né inquinante né pericoloso, ma un’opportunità per il territorio di chiudere il ciclo dei rifiuti e di chiuderla con i “ricatti” di quei pochi, che per motivazioni diverse, sanno solo essere i professionisti dell’oscurantismo e della paura.

Il Partito cittadino sostiene e sosterrà la scelta del Sindaco e dell’Amministrazione, di avere un impianto completamente pubblico che porti Caserta, ad essere, finalmente, una città che offre soluzioni ai problemi del territorio senza rimandarli al tempo del mai e al luogo del niente.

Inoltre il Coordinamento, insieme al Sindaco ed ai componenti dell’amministrazione presenti, hanno ribadito il sostegno al segretario per portare il PD di Caserta, e anche provinciale, al confronto su argomenti seri che interessano la vita dei cittadini.

Noi non siamo i cultori del  Dopo che diventano specialisti del Mai.

Noi siamo differenti.

 

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