Botteghe artigiane di Via San Gregorio Armeno. Lunedì 18 maggio, anche se autorizzati alla riapertura, le saracinesche resteranno abbassate in segno di protesta

L’Associazione culturale di Promozione Sociale Corpo di Napoli ha riunito tutte le storiche botteghe artigiane di Via San Gregorio Armeno, un luogo di perfezione artistica immersa nel cuore del centro storico di Napoli, dove ai piccoli laboratori che realizzano manufatti rispondenti alla tipicità della tradizione napoletana risalente al ‘700, si affiancano imprenditori che hanno convertito e rilanciato l’arte presepiale in veste contemporanea.

Questo museo a cielo aperto, visitato in qualunque periodo dell’anno, dove la magia e la poesia si fondono insieme attribuendone l’unicità, è conosciuta in tutto il mondo come simbolo distintivo di una Napoli non stereotipata ed, entrata a far parte dell’immaginario collettivo, è diventata costante meta di turismo nazionale ed internazionale.

La suggestiva strada, luogo di maestria e di eccellenza, rischia di scomparire a causa della desertificazione del turismo nazionale, europeo ed internazionale conseguente alla misure adottate per contrastare la diffusione epidemiologica del Covid; benché legittime, le restrizioni, in uno all’inevitabile ed umano, psicologico, timore di viaggiare, non solo oggi rendono la strada orfana della sua immagine gioiosa, ma dissolvono ogni concreta speranza di una ripresa economica in tempi brevi.

Le difficoltà generate dalla chiusura coatta sono molteplici e coinvolgono anche il ciclo produttivo in quanto è inevitabile lo stravolgimento della pianificata produzione – scandita da diversi fasi – che dovrà essere riprogrammata alla luce dello stop and go subito e che si rifletterà, come risultato finale, sulla realizzazione di una minor quantità quale miglior compromesso per non pregiudicare lo standard di qualità.

L’Associazione, nata per ribellarsi ai colpi di questa nuova contrazione economica, vuole preservare questo patrimonio storico, artistico e culturale ed ha scelto di non rimanere immobile chiedendo alle istituzioni di incoraggiarne la sopravvivenza elaborando, con urgenza, una nuova politica caratterizzata da una visione strategica, precisa ed univoca.

Per questi motivi sono state già rappresentate al Sindaco di Napoli i sostegni e le agevolazioni che preserverebbero, fino alla ripresa del mercato economico, la vita non solo delle botteghe, ma di tutto l’indotto da esse alimentate; pertanto chiediamo

1. la liquidazione di un contributo a fondo perduto, da riconoscersi a decorrere dal mese di marzo 2020 fino al mese di dicembre 2020, necessario per sostenere le spese mensili delle locazioni commerciali, delle utenze e dei servizi, nonché gli inevitabili costi per sanificare gli ambienti e rispettare le disposizioni per riaprire in sicurezza i locali e i laboratori;

2. la riconduzione delle imposte dirette ed indirette relative all’anno fiscale 2019, in un unico scaglione di tassazione da determinarsi nella misura del 20% del reddito;

3. l’abolizione delle imposte regionali TASI e IMU;

4. la rimodulazione dei costi dell’energia elettrica da pagarsi al netto del solo consumo effettivo con conseguente depurazione di tutti gli oneri aggiuntivi elencati in fattura;

5. il prolungamento della cassa integrazione.

Siamo stati rassicurati dal Sindaco di Napoli che alcuna contaminazione sarà tollerata per cui l’obiettivo della municipalità è quello di garantire la presenza, anche in futuro, in Via San Gregorio Armeno, delle sole attività legate alla realizzazione e commercializzazione dei prodotti che nascono dalla fantasia e dalle sapienti mani degli artigiani napoletani.

Occorre, tuttavia, un maggior sforzo, un intervento coraggioso.

E nell’ottica di uno spirito propositivo abbiamo suggerito il coinvolgimento di un nuovo attore, anche internazionale, ovvero di uno o più sponsor adottivi che garantiscano l’iniezione diretta di capitali.

Lunedì 18 maggio, anche se autorizzati alla riapertura, le saracinesche resteranno abbassate in segno di protesta affinché si materializzi un concreto e fattivo ascolto che non si esaurisca in una vana promessa o in uno slogan, ma si traduca in azioni finalizzate alla conservazione e salvaguardia della Via del Presepe

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