“Buonolio Salus Festival 2015”, un successo. Raccio: “un’altra grande occasione per promuovere il territorio”

 GIOIA SANNITICA – Già a pensano al prossimo anno, dopo il grande successo della seconda edizione appena conclusa, Vincenzo Nisio e Michele Melillo, rispettivamente presidenti delle Associazioni “gastroliArt! l’arte di fare olio” e “Duc in Altum”, organizzatori dell’evento “Buonolio Salus Festival” conclusosi da qualche giorno a Gioia Sannitica. Assaggi guidati, approfondimenti e dibattiti, convegni e degustazione di particolari produzioni favoriscono l’obiettivo che le due associazioni hanno condiviso: corretta informazione e cultura di prodotto per rendere il consumatore consapevole delle proprie scelte. Ma anche arte, con mostre straordinarie di artisti eclettici come Silvano D’Orsi, Antonio Nisio e Loredana Mincione. Il Festival ha, inoltre, riservato alla scuole un concorso: “L’Olio al Centro”, ad essere premiato il miglior abbinamento pietanza-olio extravergine. Hanno partecipato gli Istituto Alberghieri di Piedimonte Matese, Teano e Benevento. Molti gli spunti di riflessione, generati anche da una disastrosa annata che ha colpito l’Italia dell’olio. Pregi, difetti e espressioni del mondo oleario, a partire dall’industria, con il coinvolgimento degli Oleifici Mataluni-Olio Dante SpA per affrontare e approfondire gli aspetti economici ed il valore che il consumatore percepisce rispetto agli oli da olive. L’approfondimento nell’affrontare il tema della classe merceologica dell’olio “Extra Vergine”, potrebbe essere quello il nodo da sciogliere per ridare valore agli extra vergini di alta qualità, con caratteristiche peculiari e legati fortemente al territorio. Molte altre le attività collaterali, anche legate al territorio in senso stretto, con l’associazione Love Matese che ha proiettato alcuni video e fatto conoscere il territorio anche agli ospiti provenienti dalla Puglia e dalle altre regioni. Presentato anche il lavoro editoriale di Cosimo Damiano Guarini, agronomo e autore dei libri Lovolio e Lovolio Puglia che aprono ad uno scenario inconsueto, alla bellezza e al fascino della terra, alla storia e alla cultura, agli aspetti nutraceutici, all’importanza che l’olio da olive ricopre nella dieta mediterranea. Focus anche con i ristoratori sulla gestione difficile dell’olio nella ristorazione, veicolo di fondamentale importanza culturale, veicolo di promozione immediato perché depositaria del patrimonio di saperi e sapori legati alla cucina tradizionale della nostra terra. La carta dell’olio ad esempio potrebbe essere la carta vincente. E ancora il tema del tappo antirabbocco, fra le tante perplessità e incertezze. L’olio in cucina è escluso dall’utilizzo del tappo antirabbocco ma quello servito al tavolo no ed io, certamente, sono favorevole alla tutela del consumatore e del produttore.

Il Festival si è concluso con la Cena Oliocentrica, condita con tutti gli oli presenti alla due giorni. Successo per il piatto costruito con la Mozzarella di bufala DOP de Il Casolare di Alvignano e l’extravergine di Alberto Marulli di Francolise. Durante la Cena le premiazioni del miglior extravergine e del Buonolio Salus GOLD, assegnato all’oleificio Migliozzi Enrico di Teano con il suo Dop Terre Aurunche.

“Anche l’Amministrazione Comunale – ha dichiarato il sindaco Michelangelo Raccio – ha dato il suo contributo, ritenendo doveroso promuovere i prodotti del territorio gioiese. Queste grandi occasioni saranno sempre delle ottime vetrine per promuovere le nostre delizie”.

Questa la dichiarazione degli organizzatori: “La cultura dell’olio è il principale argomento che ci accomuna in una visione dell’olio diversa, più completa e ad ampio raggio. L’ulivo e l’olio vanno raccontati in maniera positiva, attraverso la storia e la cultura dei popoli, attraverso le tradizioni. Con il nostro evento vogliamo instaurare un approccio nuovo al mondo dell’olio e dei grassi, attraverso la valorizzazione delle produzioni eccellenti; vogliamo trasmettere la corretta informazione per rendere consapevole il consumatore della qualità reale degli oli in commercio senza demonizzare, ad esempio, gli oli a basso prezzo. Non ci piacciono gli allarmismi che molti enti e associazioni trasmettono con forza, riteniamo che raccontare il lato positivo di un comparto come quello dell’olio aiuti a non confondere le idee ma ad alimentare la fiducia e la cultura del prodotto. Il nostro happening parla di olio e di ulivo, certo, ma non solo”.

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