Capua: Camorra

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Alle Associazioni Capuane
Cari/e,
l’indagine avviata nei confronti dell’ex sindaco Carmine Antropoli fa emergere una realtà inquietante: la nostra città è diventata sede operativa di alcuni dei più potenti clan dei casalesi (da Carlino del Vecchiio a Francesco Zagaria, detto Ciccio ‘e Brezza). Ora il tema della legalità demcorastica si impone come prioritaro, a partire dalla prossima campagna elettorale. Auspico che i candidati sindaci siano molto chiari su questo punto. Ora nessuno può far finta di non vedere il degrado anche morale che condiziona la nostra comunità.
Povera Capua!
Tra camorra e miasmi fognari e maleodoranti che infestano quelli che una volta si chiamavano i “giardini di porta ROMA”. Tutto questo si aggiunge a decenni di abbandono di uno dei patrimoni storici e artistici tra i più importanti del mondo: vedi il degrado di tanti monumenti storici (dal Castello Carlo V sequestrato a quello delle Pietre e Sala d’Armi fino alla Basilica Benedettina). Anche la grande e centrale chiesa dell’annunziata ora è transenanta per pericoli di crolli – proprio a fianco della casa natia di G. Martucci, anch’essa in totale abbandono).
Anche le principali vie di accesso sono interrotte per la chiusura di uno dei due ponti sul Volturno.
In questo contesto duro e complesso occorre una capacità e motivazione di governo per il futuro della città, sulla base di un progetto e di proposte concrete. Mi auguro che le forze politiche ed i movimenti che scenderanno in campo abbiano la consapevolezza e visione fondata su competenze adeguate (in primo luogo nella scelta del candidato sindaco).
Come rete di associazioni cercheremo di fasre la nostra parte e di dare un contributo sul versante dei beni comuni e culturali, come leva strategica di coesione sociale e di innovazione.
Grazie per l’attenzione.
Pasquale Iorio

Caro Pasquale peggio di così non si puo’. E’ nostro dovere rialzare Capua e che ognuno ci metta la volonta’ la faccia e la voglia di fare “bene” e in armonia .
Piu’ che mai dobbiamo essere Uniti.

Con gratitudine .
Annamaria Troili

Caro Pasquale,

quanto accaduto oggi non ci getta nello sconforto, giacché lo sconforto è già del nostro animo da tempo ormai. La presa di coscienza del fatto che in Campania e in provincia di Caserta la camorra abbia da anni i suoi referenti in Forza Italia l’avevamo già fatta da tempo. Certo, tutto ciò si risolve in una vittoria di Pirro, con una città ormai ridotta a un colabrodo sotto ogni punto di vista. Ho letto accorati appelli garantisti e continuo a leggere indignazione sdoganata a furor di popolo dagli stessi che consentirono l’80% alla coalizione del 2011. Continuo a pensare invece che oggi più che mai bisogna affermare con forza e senza paura chi, come, quando, perché. Hanno distrutto una città e l’hanno resa terreno operativo del clan dei Casalesi. È questo il punto da cui ripartire e allo stesso tempo su cui soffermarsi. Quanto accaduto oggi è un fatto di gravità inaudita, che dà risposte a tanti interrogativi che ci siamo posti negli anni. Che fare? Una città non può reggersi esclusivamente sulle proposte del mondo del civismo e dell’associazionismo. Occorre urgentemente un ricambio di classe dirigente e un ostracismo senza precedenti nei confronti di questi personaggi. Forza Italia e il centrodestra hanno trascinato Capua nel punto più basso della sua storia. Pagheremo lo scotto di questo decennio per anni. Tentare di ricostruire è tutto ciò che resta alla nostra parte, ma si parta da un assunto: le responsabilità sono come un marchio e non se ne può non tenere conto. Non ancora questa volta.
Un abbraccio,
Fabio Carbone

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