CAPUA PORTA DEL SUD

LA CITTA’ TURRITA DI FEDERICO II  E  LA CITTA’ FORTEZZA DI CARLO V   

Porto fluviale dell’antica rivale di Roma e culla della lingua italiana

Principato longobardo e normanno, 500 anni fa fu saccheggiata dal Valentino

I visitatori che arrivano nella nostra città rimangono quasi sempre meravigliati al cospetto della ricchezza e della bellezza offerta dalla sua storia millenaria. Capua è una città che si presenta con le cupole delle sue chiese, con la cerchia dei suoi bastioni, con il suo grande fossato verde e l’ampia curva del suo fiume, con i suoi giardini, i suoi monumenti, le sue fontane. E’ la città fortezza ideale di Federico II e di Carlo V , difesa e porta del Sud. Ha ereditato il nome ma anche l’arte della città più potente della Campania al punto da diventare “la città campana più storica e più illustre dopo Napoli”(Maiuri).

Purtroppo nella coscienza dei cittadini capuani questa consapevolezza non è sempre all’altezza della sua storia antica, anzi spesso il degrado e l’abbandono di tanti siti grida vendetta. Appaiono tristi tanti monumenti ed opere d’arte in disfacimento, che da decenni attendono un intervento di restauro o di cura. Ci verrebbe da dire che appare una città dalla storia millenaria, senza un presente, in cerca di un futuro. Molti amici ci fanno notare che in Italia ed in Europa tante altre città, seppure dotate di una minore quantità di opere d’arte e storiche, sono riuscite a valorizzare e promuovere le loro bellezze con una moderna economia del turismo, dei servizi di accoglienza e di fruizione dei beni culturali.

E invece continuiamo a vedere la grande chiesa dell’Annunziata chiusa e transennata (da grande bellezza ridotta a pericolo pubblico); la vicina casa del grande musicista Martucci in via di disfacimento; il Castello di Carlo V, uno dei manieri più imponenti dell’era medioevale, che rimane inaccessibile; quello dei Normanni e l’attigua Sala d’Armi in perenne attesa di destinazione. E potremmo continuare in questa triste elencazione. Ma ci soffermiamo sul più importante monumento (“il più isigne della civiltà italica”, come lo definì Maiuri), il Museo Campano con le sue meravigliose sale dedicate alle Matres e Federico II, che ancora non riesce a rientrare nei circuiti turistici, con una presenza di visitatori che ogni anno diventa sempre più esigua.

Per questi motivi come rete di associazioni dobbiamo scendere in campo in modo più continuo ed incisivo. Ribadiamo al nuovo sindaco ed alla giunta la

richiesta di fare diventare prioritaria l’azione del Comune verso i beni storici e culturali. A tal fine si possono creare nuovi strumenti come una Consulta sulla cultura, con il coinvolgimento dei cittadini attivi, delle competenze del mondo del sociale, della scuola e dell’università. In coerenza anche con i principi della conferenza di FARO si può convocare una seduta straordinaria del Consiglio Comunale, con la partecipazione di altre istituzioni come il Mibac e la Regione Campania, nonché enti impegnati in campo culturale (come l’ICOM, l’ANAVI, l’AIB, Italia Nostra, Il TCI, il WWF ed altre realtà).

Pasquale Iorio, le Piazze del Sapere, 17-10- 2019

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