di Raffaele CARDILLO Parlare di sconcerto, forse, potrebbe essere riduttivo: non riusciamo a capacitarci come certe sentenze, a dir poco cervellotiche, si possano ripetere con una frequenza impressionante, disorientando l’opinione pubblica, facendo emergere uno stato d’insofferenza verso una Magistratura, che definirla <malata> ormai può considerarsi solo un eufemismo. Al