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Andrea Mongillo, Confederdia*

 

Ed ecco in questi giorni irrompere nelle nostre vite il coronavirus.

All’improvviso le vite di tutti noi sconvolte da un isolamento forzato che sicuramente sarà utile ad arginare il virus ma nello stesso tempo amplifica le ansie e le preoccupazioni.

L’Italia deve andare avanti,  non può fermarsi!  La salute prima di tutto poi il lavoro.

Lavoro in una grande azienda agro zootecnica ed  in questo periodo sto lavorando,  un lavoro in trincea,  in prima linea. Infatti quotidianamente sono a contatto diretto con i fornitori e trasportatori di merci, molti dei quali vengono proprio dal Nord, dalla Lombardia.

È così che ci si sente,  la paura del virus viene accantonata,  bisogna pensare all’Italia.

Seppur munito di tutti i dispositivi di protezione individuale indispensabili  e rispettando tutte le prescrizioni dei vari decreti, la paura ti fa compagnia,  è dentro di te.

La grande consolazione deriva dal sapere di far parte di una squadra unita e compatta che ogni giorno da il massimo per lavorare in sicurezza e garantire il benessere alle bovine che alleviamo, finalizzato alla produzione di latte che nutre l’Italia.

Poco importa se si lavora costantemente in collegamento con territori  che a causa del coronavirus sono diventati zone rosse, la consapevolezza di star contribuendo a far sì che l’Italia non si fermi mi da la forza di rimanere concentrato sulle attività lavorative e quando torno a casa mi dico: missione compiuta,  anche oggi ho aiutato il mio Paese!

È proprio la responsabilità verso la società che ti senti addosso e porti come un indumento che pesa ma al contempo ti protegge che ti motiva ad andare avanti.

Viviamo un momento di grande fragilità amplificata rispetto al passato dal fatto che abbiamo perso  la capacità di saper fare,  oggi il cibo non lo produciamo in casa,  lo compriamo.

Il progresso ci fornisce prodotti tecnologici quali personal computer,  smartphone,  app e social network che ci danno la possibilità da stare in contatto con ogni parte del mondo in tempo reale,  già!  Bello…! Ma tutto ciò ha contribuito a farci sentire fragili e soli davanti ai monitor dei PC ed agli smartphone…. e  adesso…  se per caso non posso andare al super market il pane come me lo procuro? E la pasta?  La frutta e verdura dove la posso trovare?  Un tempo non lontano i nostri nonni sapevano fare per cui ogni focolare domestico era una piccola azienda autosufficiente,  si faceva in casa  il pane,  la pasta,  le conserve,  si allevavano animali da cortile,  si confezionavano abiti, era la normalità,  gesti sapienti tramandati da generazioni rendevano autonomi i nuclei familiari e la solidarietà era la regola.

Non parlo dei tempi passati per nostalgia,  ma ne parlo con ammirazione verso persone che hanno fatto e subito la guerra,  sono tornate alle loro case a guerra finita,  hanno saputo ricostruire l’Italia regalandoci la Costituzione, il boom economico,  i contratti collettivi di lavoro,  lo Statuto dei lavoratori e l’opulenza dei nostri tempi. E sono questi fatti che mi fanno affermare con lucido realismo che l’Italia uscirà da questa emergenza più forte che mai!  Intanto va detto che quanto stiamo vivendo ci deve far riflettere ed annullare gli egoismi nei nostri comportamenti in favore di comportamenti altruisti.

Il buono di questo periodo è che abbiamo tempo per parlare in famiglia,  pensare,  riflettere ed agire con comportamenti responsabili verso la società; tempo utile per comprendere che bisogna stare bene con se stessi per poter stare bene con gli altri.

Insieme diventeremo più forti e guarderemo il futuro con ottimismo . #andratuttobene!

 

*Impiegato Cirio Fagianeria di Piana di Monteverna

 

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