Cultura e turismo in Terra di Lavoro

 

 

 

 

 

 La scadente Guida Feltrinelli ha ottenuto il risultato di far scattare la molla dell’orgoglio e dell’amore dei casertani verso la prorpria terra, le sue bellezze e ricchezze. Ma questo non basta, bsogna essere onesti e ritornare a riflettere sui ritardi e sui problemi che condizionano la nostra vita sociale e civile.

Non dobbiamo mai dimenticare che tra i motivi principali per cui siamo finiti all’ultimo posto della classifica delle province italiane, ci sono proprio le condizioni inadeguate e primordiali, per certi versi di degrado, in cui continuano a versare i servizi legati proprio all’istruzione, alla cultura e alla fruibilità turistica. Chiediamoci quali strumenti allo stato sono offerti ai viaggiatori che scelgono la nostra provincia: non esistono decenti servizi di accoglienza e di orientamento per chi volesse andare oltra la Reggia. Non parliamo solo dei trasporti, ma anche di guide tradizionali in formato cartaceo (ad esclusione della guida Verde del TCI, che ora è introvabile). Non parliamo di servizi più moderni, quelli on line su Internet e i vari social, dove non si trova niente (tranne che sul sito di CasertaTurismo).

Qualche tempo fa Confindustria organizzò un interessante incontro nella Reggia per presentare il portale di Visit Rovereto – uno dei tanti modelli e buone pratiche che si potrebbe realizzare anche da noi. Da olttre un anno è stato proposto il modello Caserta Welcome, che allo stato è partito con il punto di accoglienza nei pressi della Reggia. Sarebbe utile ed urgente accelerare anche il portale dedicato, magari in collaborazione e con il contributo dei principali enti ed istituzioni locali (a partire dalla Provincia alla Camera di Commercio). E qui scontiamo il punto di maggiore criticità del nostro sistema: la difficoltà a dialogare e fare rete tra le istituzioni.

E’ giunto il momento di alzare il tiro con un a capacità innovativa di fare proposte e progetti tesi a valorizzare i nostri beni comuni e culturali; a fare crescere la capacità attrattiva di un patrimonio storico ed artistico diffuso in tutto il territorio, per certi versi ineguagliabile. Dalla cultura e dal turismo si può ripartire per creare una economia virtuosa e competitiva, grazie anche alle competenze e risorse di tanti giovani talenti e del mondo dell’università (che già hanno cominciato ad investire in start up innovative e creative).

Per dare un contributo come rete delle Piazze del Sapere continueremo a portare avanti in tutto l’arco dell’anno iniziative per diffondere la conoscenza e la socialità, non solo con la presentazione di libri ma anche di progetti come quelli legati a “Letture di gusto”. A tal fine la presenza di luoghi prestigiosi, come la stessa libreria Feltrinelli e l’Enoteca Provinciale, ci aiuta a realizzare tanti incontri e momenti di confronto, grazie all’apporto delle competenze offerte dalle associazionid el terzo settore e del volontariato. Alla Provincia e ad alcuni Comuni proporremo di organizzare alcuni incontri di carattere progrettuale, volti a fare crescere la cultura della rete e dell’integrazione: in primo luogo riprenderemo il tema dei musei territoriali (una vera e propria

miniera diffusa sul territorio) da tenere a Capua nel Museo Campano. Il sistema museale di Terra di Lavoro può diventare un ricco attrattore grazie anche alla valorizzazione di itinerari artistici e storici (a partire da quello dell’Appia Antica). Come pure si può puntare alle città longobarde o normanne; per non parlare dei siti reali borbonici (già riconosciuti patrimonio Unesco). A questo patrimonio si integrano i luoghi della bellezza e della natura (dai parchi del matese alle oasi ambientali della costa, come quella oramai famosa dei Variconi alla foce del Volturno).

Su queste opportunità bisogna sviluppare progetti di valorizzazione da proporre alla Regione e al Mibact, ma anche ad altre istituzioni come la Fondazione con il Sud. A tal fine occorre attivare un tavolo di confronto e di partenariato, che può essere proposto dai due enti intermedi (Provincia e Camera di Commercio), con il coinvolgimento dei comuni interessati (a partire dal Capoluogo), del mondo delle imprese e del terzo settore.

Non basta indignarsi, oggi ci vuole intelligenza e capacità di proposte, di creatività e di innovazione, da parte di tutti gli attori sociali ed istituzionali.

Pasquale Iorio                                                                       Caserta, 25 agosto 2018

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