Del Gaudio ha pronta la prima proposta di legge: le vie della cultura di Terra di Lavoro

«Il futuro di un territorio passa dalla capacità di programmazione che le istituzioni hanno. Lo stato di impasse che vive la provincia di Caserta nasce dall’incapacità di dare una mission a Terra di Lavoro nonostante ci sia una vocazione naturale: il turismo culturale. E’ per questo che la prima proposta di legge che presenterò è quella sull’istituzione delle vie della cultura di Terra di Lavoro per creare un itinerario riconosciuto che possa permettere al nostro territorio finalmente di attrarre turismo e generare economia». Ha le idee chiare Pio Del Gaudio, ex sindaco di Caserta e candidato in posizione utile alla Camera sul listino proporzionale di Forza Italia. «Non c’è solo l’enorme patrimonio che ci hanno lasciato i Borbone che vede l’eccellenza delle eccellenze nella Reggia, per la quale va costruita una programmazione di eventi adeguata lontanissima dall’improvvisazione kitsch del matrimonio – ha sottolineato Del Gaudio – ma abbiamo resti importantissimi della cultura classica come l’Anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere, il Mitreo, il teatro romano di Sessa Aurunca, il criptoportico di Calvi Risorta, le mura romane di Alife, passando per l’acquedotto Carolino. Ci sono ancora tutti i resti della civiltà normanna dell’aversano, di quella sidicina nel teanese. Taverna Catena si può considerare il punto di partenza della storia della nostra nazione, la casa del Vanvitelli, il borgo di Casertavecchia, la basilica di Sant’Angelo in Formis: tutte queste bellezze devono essere messe a sistema tra loro in un itinerario attorno al quale si possono sviluppare tantissime forme di economia anche immediata. Penso allo sfruttamento dei tanti palazzi antichi che ci sono sui nostri territori che, in tempi rapidi, possono diventare alberghi diffusi che, a livello mondiale, sono le forme ricettive più importanti per i turisti che trovano in essi strutture più economiche e dall’alto valore artistico. Nelle vie della cultura si devono necessariamente innestare eventi di portata internazionale legati alla nostra enogastronomia che possono diventare, anche qui in tempi rapidi, omologhi, per importanza, all’Eurocioccolate di Perugia: penso alla festa della mozzarella a Cancello Arnone e alla creazione di un festival della pizza a Caiazzo che, ormai, è diventata la patria moderna di un piatto un tempo appannaggio solo della cultura gastronomica napoletana».

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