Dici Messico e pensi a una vacanza da sogno…

Città del Messico, antica capitale dell’impero messicano, circondata da montagne vulcaniche, è una città moderna e cosmopolita, situata in un antico bacino lacustre, ed è conosciuta come la Città dei Palazzi, con due zone dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO: la prima è il Centro Storico, dov’è possibile ammirare gli splendidi palazzi storici e di tradizione religiosa come la Cattedrale Metropolitana e il Palazzo delle Belle Arti che creano un bel contrasto con l’architettura moderna, e la seconda è la Zona del Parco Ecologico Xochimilco, un luogo particolare fatto di canali percorribili a bordo della “trajinera” conosciuto come la “Venezia Messicana”.

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Centro Storico

Plaza de la Constitución, Centro Histórico
Ciudad de México

Il centro storico di Città del Messico è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO ed è il nucleo da cui nacque la capitale azteca. Camminando oggi per queste vie puoi vedere i resti archeologici della civilizzazione che popolò queste terre e i bei edifici costruiti nei 300 anni di colonizzazione.

2Catedral Metropolitana

3Palazzo delle Belle Arti

4Foto de Parque Ecológico Xochimilco: Un parque maravilloso y bien cuidado. Para pasar un ida distinto lleno de colores. Es único !!!

5Zócalo

 

Attualmente il cuore della città è lo Zócalo, l’immensa piazza quadrata che ufficialmente si chiama Plaza de la Constitución e che venne pianificata al tempo di Cortés secondo i canoni urbanistici a scacchiera sul modello rinascimentale spagnolo.

Lo Zócalo occupa l’area che era il fulcro dell’antica Tenochtitlán azteca dove si trovavano il Teocalli, il recinto sacro, la residenza di Montezuma II e il tiangui, ed il mercato degli scambi.

Anche in periodo coloniale la piazza continuò a essere il centro commerciale e amministrativo della città, ma vi si svolgevano anche corride ed esecuzioni capitali.

Lo Zócalo è il polso vitale della città che batte ad ogni ora del giorno e della notte: all’alba squillano le trombe della Guardia Nazionale che issa l’immensa bandiera del Messico, e durante il giorno si discute, si vende, si compra e si passeggia.

6Bandiera del Messico

La sera, suoni ritmici di tamburi e antichi canti aztechi echeggiano: giovani vestiti con gli spettacolari costumi aztechi ricchi di colore e di piume, offrono la rappresentazione di danze ancestrali e di antichi rituali magici.

8Danza azteca

Vi è poi lo spettacolo dello Zócalo di notte, o della Piazza Garibaldi dove mariachis nei loro sfavillanti costumi ornati d’argento intonano le più belle canzoni messicane accompagnandosi con trombe e chitarre.

9Mariachis

Sullo Zócalo si trova il Palacio Nacional, un lunghissimo edificio con quattrodici patii e una vasta corte centrale che venne decorata negli Anni Trenta con i murales di Diego Rivera, che attualmente è la sede del Presidente della Repubblica, del Tesoro, dell’Archivio di Stato e della più grande Biblioteca del Messico.

10 bisPalacio Nacional

Sopra il portale principale pende la Campana di Dolores che, suonata nel 1810 dal prete rivoluzionario Miguel Hidalgo, annunciò con i suoi tocchi l’inizio della Guerra di Indipendenza, un evento che viene celebrato solennemente ogni anno, il 16 settembre, sulla piazza dello Zócalo.

Le diverse culture che hanno abitato la città nel corso dei secoli, hanno lasciato un interessante patrimonio architettonico, che comprende molti stili differenti; in primo luogo vi sono i resti preispanici che raccontano la grandezza delle civiltà che si insediarono in queste terre prima dell’arrivo degli spagnoli, e l’arte messicana che può essere vista sulle rovine del Templo Mayor (Il Grande Tempio), il sito dove è stato trovato il monolito della dea Coyolxauqui.

11Templo Mayor (Il Grande Tempio)

Tra lo Zócalo e il Templo Mayor sorge la Cattedrale fondata all’inizio del XVI secolo sulle rovine azteche; la facciata barocca risale al 1573, ma negli anni seguenti vennero operate numerose aggiunte, tanto che fu terminata soltanto nel XVIII secolo.

Di antichità millenaria, il patrimonio culturale di Città del Messico possiede mostre significative delle culture che si sono succedute nel tempo nel suo territorio, ed i siti archeologici nel Distretto Federale sono innumerevoli, con molti di questi che sono praticamente sconosciuti.

Tra i più importanti si deve segnalare a Cuicuilco, che possiede la costruzione più antica della zona, e dove nell’ultimo secolo sono stati ritrovati reperti magnifici, come la statua di Coatlicue o la Pietra del Sole, due icone rappresentative dell’arte mexica precolombiana.

12 bisZona archeologtica di Cuicuilco

Città del Messico, inoltre, è costellata di chiese, sontuose e modeste, costruite in posizione dominante o nascoste tra gli edifici coloniali, frequentate da folle di fedeli e pellegrini, ed una delle chiese più note è San Francesco d’Assisi, stretta tra i palazzi della centralissima Via Madero: si tratta dell’unico edificio superstite di un convento francescano fondato nel 1524 per volontà di Hernán Cortés e costruito sulle rovine di uno dei palazzi di Montezuma.

Il vantaggio di un mega-città come Città del Messico è che essa offre al visitatore ogni sorta di possibilità di intrattenimento durante il giorno e di notte.

L’Avenida Insurgentes è un vero asse di divertimento e ricreazione per soddisfare tutti i gusti, e dove la cultura messicana si offre in tutte le sue manifestazioni, oltre alla possibilità di poter ammirare un gran numero di musei, con mostre ed esposizioni di arte e cultura che vanno dal periodo preispanico (il Museo Nazionale di Antropologia), al Regal Vice (il Museo Franz Mayer), al moderno (il Museum of Modern Art), così come le tradizioni messicane esposte al Museo Frida Kahlo.

Città del Messico offre anche molte possibilità per chi vuole lasciare la città e godere la natura.

E’ possibile visitare le montagne vulcaniche nel sud della città o nelle valli montane a ovest e godersi la quesadillas (tortillas di formaggio fuso), che possono essere acquistate presso bancarelle situate all’ombra degli alberi delle foreste che fanno parte dei Parchi nazionali e delle riserve ecologiche.

A est, il viaggiatore può ammirare i vulcani innevati del Popocatepetl e Iztaccíhuatl, proprio come gli indiani, i conquistatori e la popolazione generale della città ha fatto nel corso dei secoli.

Festività ed altre espressioni della cultura popolare
Il Distretto Federale di Città del Messico è sede di importanti festività di livello nazionale, che vanno dalla secolare, celebrazione della Giornata dell’Indipendenza nella Piazza della Costituzione fino alle religiose rappresentazione della Passione di Gesù a Iztapalapa e alle celebrazioni del Giorno dei Morti nella Delegazione Tláhuac o i pellegrinaggi alla Basilica di Nostra Signora di Guadalupe. Tutte queste festività attraggono centinaia di migliaia di persone da tutto il paese e anche dall’estero. Alcune zone della Città hanno il calendario letteralmente “saturato” di festività popolari, come nel caso di Milpa Alta dove si registrano più di settecento feste annuali. Anche se il Distretto Federale non si distingue particolarmente per la sua produzione di arte popolare, è possibile incontrare una grande varietà di artigianato, proveniente da tutto il paese, nei vari mercati e lungo alcune vie, a questi recentemente si sono aggiunti altri prodotti proveniente dall’Asia e da paesi come il Guatemala e l’Ecuador; della produzione locale si deve ricordare la produzione tessile di San Miguel Topilejo (Tlalpan).

Gastronomia
A Città del Messico è possibile trovare un’ampia gamma di alimenti. Esistono zone specializzate nell’offerta di cibi preparati, come la Colonia Condesa, dove sono proliferati piccoli ristoranti e caffetterie, In altre zone della città è possibile trovare ristoranti internazionali e di alta cucina. Ci sono anche zone dove esistono importanti ristoranti dedicati alla gastronomia messicana. La stessa gastronomia locale, è il risultato delle tradizioni culinarie di tutto il paese. L’antica tradizione gastronomica della Valle del Messico è sparita poco a poco, visto la graduale scomparsa dei prodotti che gli indigeni coltivavano nella conca lacustre. Attualmente, trovare ahuautle (uova di moschini lacustri); è praticamente impossibile, Il mixmole (mole di pesce), che si prepara a Míxquic è stato sostituito dalle lenguas de vaca. Il Distretto Federale è sede di eventi culinari di rilevanza nazionale come la Fiera Nazionale del Mole che si celebra durante le prime tre settimane di ottobre a San Pedro Atocpan (Milpa Alta).

La sua storia è la storia del Messico, sempre in bilico tra grandiosità e modestia, tra ricchezza e miseria, tra pace e guerra.

La furia distruttiva dei Conquistadores ha cancellato per sempre l’immagine splendida dell’antica città: Città del Messico è poi rinata, altrettanto sontuosa, influenzata dal gusto europeo, ma capace di far riemergere l’identità india che si compone di un mosaico di popoli dalla memoria e dal carattere fortissimi e temprati.

Ma quali sono ledDieci cose da fare in Messico?

Dici Messico e pensi a una vacanza da sogno e non a caso, visto che il Messico è una delle destinazioni esotiche più amate dai viaggiatori e vacanzieri italiani.

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Paese di grandi contrasti e altrettante emozioni, offre tante esperienze di viaggio in una sola meta: per chi ama il mare e il relax, per chi vuole visitare siti archeologici unici al mondo, per chi vuole tuffarsi nel fascino caotico e godereccio di una delle città più grandi del mondo come Città del Messico, per chi ama l’avventura nel ribelle Chapas e per chi vuole scoprire il vero significato di street food per palati coraggiosi. In Messico la bellezza convive a tratti con la povertà, la magia mistica dei templi atzechi con la violenza delle strade di alcuni quartieri di periferia. Un viaggio in Messico è, sempre e prima di tutto, un’esperienza di vita che non si dimentica più.
Si narra che quando chiesero al grande conquistador Cortès di descrivere il nuovo paese che aveva scoperto, il Messico, lui prese un pezzo di pergamena, lo accartocciò tra le mani e disse, più o meno: “Ecco la mappa del Messico”. Una definizione non molto elegante, forse, ma che riassume la complessità del territorio messicano, da una parte dolcemente affacciato sulle acque del Mar dei Caraibi, dall’altro coperto di foreste impenetrabili e canyon mozzafiato, con ben 26 siti dichiarati dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità e 59 aree naturali protette.

Quando andare in Messico? Il clima in Messico varia come variano i suoi panorami e, per capire questa affermazione, basta pensare che in questo enorme Paese si trovano foreste tropicali, ma anche deserti aridi, valli fertili e montagne innevate. Le coste, in generale, godono di un clima caldo durante tutto l’anno, anche se in alcuni mesi sono interessate dai monsoni; a Città del Messico, invece, il clima è piuttosto piacevole, né troppo caldo né troppo freddo. Nella meseta central, l’altopiano messicano, il clima è fresco, tipico delle zone di montagna.

Prima di partire leggete la nostra guida smart sulle dieci cose da fare e vedere in Messico. Per iniziare a respirare aria di avventura.

1 – Città del Messico, la Capitale

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Fondata dagli spagnoli nel 1521, sul luogo dove sorgeva l’antica capitale azteca (la città-isola di Tenochtitlán che dominò gli altipiani centrali per un paio di secoli), Città del Messico o Ciudad de México è la capitale economica, politica e culturale del paese. Chiassosa, coloratissima, rumorosa, inquinata e a tratti pericolosa, ha però un fascino che non lascia indifferenti. O la si ama o la si odia.
Per capirne a fondo l’anima bisognerebbe iniziare a visitarla partendo dalle zone esterne, per poi arrivare al centro storico, cosa non sempre facile, vista l’immensità di questa metropoli: con 16 delegazioni e 300 quartieri, le colonias, costituisce infatti uno degli agglomerati urbani più grandi al mondo.
La maggior parte delle attrazioni turistiche, in effetti, si concentra nel centro storico: Plaza de la Constitución, meglio conosciuta come Zócalo, l’imponente Cattedrale Metropolitana, il Palacio Nacional ovvero il palazzo presidenziale costruito sulle fondamenta del palazzo di Moctezuma, la zona archeologica del Templo Mayor e molti edifici coloniali, sedi di importanti musei. Plaza Garibaldi, è una meta obbligata se si vuole vivere il vero Messico, circondati dagli aromi di tequila e dalla musica dei mariachi.

2 – Fare immersioni nelle acque dei Maya: la Riviera Maya

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Che il Messico sia una delle classiche mete vacanziere di chi è alla ricerca di mare cristallino, barriera corallina e bianche distese di sabbia dove sorseggiare un drink al tramonto, è cosa nota a tutti.
Non tutti però sanno che, allontanandosi di pochi chilometri dalla mondana Cancùn si trova un vero paradiso naturale. È la Riviera Maya, un tratto di costa che si snoda per circa 130 chilometri nella porzione dello Yucatán chiamata Quintana Roo e che, partendo proprio da Cancùn (con i suoi 25 mila hotel e una miriade di ristoranti, negozi, centri commerciali) si spinge fino Tulum, angolo incontaminato e bellissimo con foreste immense, laghi, cenotes (le grotte con pozze di acqua dolce), spiagge di sabbia bianca e una barriera corallina, la seconda al mondo per ampiezza, dove fare immersioni in compagnia di pesci tropicali come il pesce pagliaccio o il rospo di Cozumel.
Da non perdere le escursioni nelle città-fortezza di Tulum e Cobá, dove l’antica civiltà maya costruì i suoi maestosi templi. Ospitata all’interno di un parco naturale di oltre 600 ettari, Tulum svetta su una scogliera a picco sul mare e offre uno spettacolo meraviglioso all’alba.
Tra le spiagge più belle del Messico c’è Playa del Carmen, famosa per il divertimento e lo shopping; Puerto Morelos, piccolo villaggio di pescatori e graziosa località balneare tra Cancun e Playa del Carmen e Puerto Escondido. Quest’ultima, località nello Stato di Oaxaca, è famosa per le sue onde alte fino a sei metri, capaci di richiamare surfisti da tutto il mondo.

3 – Un giorno alle Islas Marietas

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Le Isole Marieta, Islas Marietas in spagnolo, sono un gruppo di piccole isole disabitate a pochi chilometri dalle coste di Nayarit, protette da un parco nazionale (Parque Nacional Islas Marietas ) che ha permesso di conservare intatto un patrimonio naturalistico senza eguali. Bastano 45 minuti di navigazione per arrivare in questo paradiso fuori dal tempo, perfetto per chi ama le esperienze green. Circondati da una fauna marina spettacolare, le Islas Marietas sono il luogo ideale per dedicarsi allo snorkeling e ammirare tartarughe marine, razze, delfini, polipi e megattere.
Sull’isola principale c’è una spiaggia “segreta”, la Playa Escondida: piccola, perfettamente tonda, è una striscia di sabbia bianca circondata da un mare cristallino raggiungibile solo percorrendo un tunnel circondato dalla fauna selvaggia locale. Un angolo appartato delle Isole Marietacon una storia davvero signolare: si dice infatti che sia stata creata dall’esplosione di una bomba lanciata dal governo messicano nel corso di alcune esercitazioni negli anni della Prima Guerra Mondiale.

4 – Visitare le rovine di Teotihuacan

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A soli 50 km a nord-est del centro di Città del Messico si possono visitare le rovine di Teotihuacan, la più grande città antica del Messico, che probabilmente arrivò ad avere più di di 200.000 abitanti nel VI secolo, periodo di massimo splendore. Fu la capitale della prima grande civiltà del Messico, conosciuta anche come città degli Dei.
La visita del sito archeologico messicano inizia generalmente con la maestosa Pirámide del Sol, o Piramide del Sole, la più alta. La sua struttura presenta cinque fasi di costruzione e 243 scalini che servono per raggiungere la cima, perfettamente in linea con l’asse lungo il quale il sole cala ogni sera.
Il complesso degli edifici che costituiscono la città di Teotihuacan è collegato dalla Calzada de los Muertos, la “strada dei morti”, quattro chilometri che consentono di raggiungere tutti i templi del sito.

Altrettanto bella è la Pirámide de la Luna: alta ben 42 metri, è una costruzione a scaloni, su quattro livelli, dai muri scoscesi, al cui interno sono stati rivenuti resti umani, offerte di gioielli e giada e oggetti fatti con ossidiana, conchiglie o ceramica, oltre ad alcune sepolture.
Meritano una visita il Palacio de los Jaguares, uno dei pochi edifici che non avevano funzione religiosa, ricostruito dagli archeologi e il Palacio de la Quetzalpápalotl.

5 – Acapulco

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Acapulco: basta il nome per far venir voglia di partire verso mete esotiche. Perché questa grande città sulla costa del Pacifico (oltre un milione di abitanti), un tempo considerata la porta verso Oriente del Nuovo Mondo, è la più vecchia e più famosa località turistica del Messico. Vi ricordate Love Boat? Certo, tra selve di grattacieli, avveniristici centri commerciali, ristoranti turistici e tanto inquinamento, oggi Acapulco è tutt’altro che una meta vacanziera rilassante. Eppure, incrollabile, conserva un fascino che non conosce la patina del tempo, tanto che quasi tutti i visitatori sono ben contenti di crogiolarsi al sole sulle sue numerose e super attrezzate spiagge.
Basti pensare che ancora oggi, come negli anni Trenta, i famosi tuffatori dagli scogli di La Quebrada stupiscono i turisti lanciandosi con grazia ed eleganza da 45 metri di altezza in un crepaccio così stretto che sembra capace di tutto, tranne che di conservare intatta la salute dei prodi atleti.

6 – Scoprire i misteri dei Maya a Chichén Itzá

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Il sito archeologico Maya più conosciuto dello Yucatán, Chichén Itzá, è anche uno dei luoghi più mistici e misteriosi del Messico, meta obbligata tra le cose da fare e vedere. Inserito tra le Nuove Sette meraviglie del mondo e Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco, si estende su oltre 6 km, che si possono visitare in un giorno. Il sito archeologico è diviso in due aree architettoniche ben precise: la zona sud risale al VII secolo ed è un esempio delle prime costruzioni in stile maya puuc tradizionale presenti nello Yucatán; la zona centrale, invece, fu costruita dopo l’arrivo dei toltechi, attorno al X secolo, e mostra la singolare fusione dello stile architettonico puuc con quello dell’altopiano centrale del Messico.
Nella zona centrale, si possono ammirare il campo per il gioco della pelota, numerose piattaforme, templi e lo spettacolare “Castillo” (la Piramide di Kukulkán), oltre a una grande pietra di 25 metri sulla quale è inciso il calendario maya.
Le guide di Chichén Itzá vi proporranno senza dubbio una visita al Cenote Sagrato, una grotta subacquea tipica messicana, non perdetevela. Si pensa infatti che questo sito venisse utilizzato dagli antichi maya a fini cerimoniali, probabilmente anche per compiervi sacrifici umani.

7 – Nel cuore del Messico, sul treno panoramico Cobre

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Nel cuore della Sierra Tarahumara, tra gli spaventosi Canyon del Cobre, si può arrivare allo stato del Sinaloa a bordo di uno dei coloratissimi treni della linea Chepe, una delle ferrovie più panoramiche del paese. Senza dubbio questa è una delle cose da fare in Messico.
Da più di 50 anni al servizio dei cittadini di Chihuahua e dei suoi turisti, il treno della linea Chihuahua-Pacifico, conosciuta come Chepe, è l’unico treno passeggeri del Messico e collega gli stati di Chihuahua e del Sinaloa. Salirvi a bordo significa ammirare paesaggi spettacolari e incontrare la cultura rarámuri, una delle più antiche e meglio preservate del Paese.
Il treno percorre due volte al giorno una distanza di 652 chilometri, passando attraverso la Sierra Tarahumara e facendo sosta presso le nove principali attrazioni turistiche delle Barrancas del Cobre. Si parte presto, alle sei del mattino dalla città di Chihuahua e ci si inerpica sulle rotaie senza paura, entrando e uscendo da 88 gallerie, superando 38 ponti in una sfida eccitante alla legge di gravità.

8 – San Miguel de Allende

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Nello stato di Guanajuato, a circa 270 km da Città del Messico, San Miguel de Allende è senza dubbio una delle città più belle e caratteristiche del Messico.
A visitarla non si fa di certo fatica a capire perché l’UNESCO l’abbia dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Costruita a 1910 metri sul livello del mare, si trova lungo quella che era un tempo l’importante via dell’argento, ruta de la plata, che si snodava tra Zacatecas e Città del Messico. San Miguel ha un centro storico perfettamente conservato che risale al XVII e al XVIII secolo: strette strade acciottolate che si inerpicano sulla montagna, viali alberati, chiese barocche e palazzi nobiliari. Il tutto illuminato da una luce calda e suadente che sembra infondere vita anche alle pietre.
Città tranquilla, è perfetta da girare a piedi (anche perché un’automobile può essere più un ostacolo che un aiuto per le sue strade), molto amata dagli appassionati d’arte perché pullula di atelier, gallerie e laboratori di artisti locali e internazionali.

9 – La cucina messicana

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Se amate i sapori intensi e piccanti, le spezie e le decorazioni colorate, la cucina messicana saprà riservarvi più di una piacevole sorpresa.
E non avrebbe potuto essere altrimenti, visto che la cucina messicana è il frutto di incontri, fusioni, sovrapposizioni: tra la tradizione atzeca e maya (basata principalmente su mais, peperoncino, cacao, pomodori, vaniglia, papaia, fagioli, patate dolci, arachidi e tacchino) e la cucina dei conquistadores spagnoli, per essere precisi.
Oltre ai tacos e al guacamole, che godono di fama internazionale, in tutto il Paese si conservano tradizioni culinarie ricche e variegate. Molto rinomata è la gastronomia dell’Oaxaca, una delle più famose in Messico che comprende il mole, le tlayudas (una grande tortilla di mais accompagnata da ingredienti tipici regionali) e, per i più arditi, le cavallette condite con sale, aglio e altre spezie. Sapori meno estremi nello Yucatán, dove il piatto forte è la cochinita pibil, carne di maiale condita con arancia, cipolla rossa e salsa di achiote, cotta in un forno sotto terra.
I food traveller, poi, non potranno non fare tappa a San Miguel de Allende che della gastronomia tradizionale, a partire dai suoi mercati fino alle ricette della più alta cucina, ha fatto il suo punto di forza.

La cucina tradizionale di San Miguel de Allende deriva da una particolare commistione di tradizioni indigene ed europee, che riunisce ingredienti provenienti da tutto l’altopiano messicano e, in particolare, dagli stati del Querétaro, del Jalisco, del Michoacán e di San Luis Potosí.
Tra le specialità ci sono le enchiladas mineras, le pacholas e il fiambre. Le enchiladas mineras sono un piatto molto sostanzioso, creato per soddisfare l’appetito di un minatore, un “minero”, appunto: sono fatte con delle tortillas fritte ripiene di formaggio o pollo, insaporite da una salsa di peperoncino guajillo e coperte da lattuga, carote fritte e patate. Le pacholas sono invece empanadas (una specie di panzerotto) fritte e ripiene di carne tritata. Il fiambre invece può essere preparato con vari tipi di carne (manzo, pollo e maiale), frutta e verdura, e viene servito su una base lattuga e insaporito con salsa vinagreta.
Tra le bevande tradizionali dello stato del Guanajuato troviamo l’agua de betabel (acqua aromatizzata alla barbabietola) e due bibite fermentate: il colonche, a base di fichi d’india, e la cebadina, un mix di acqua d’orzo, tamarindo e jamaica (ibisco) cui si aggiunge, poco prima di servirla, del bicarbonato di sodio, per renderla frizzante.

10 – Dormire in hacienda in Messico

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Se volete qualcosa di diverso da un hotel di lusso, in Messico è possibile vivere un’esperienza davvero particolare: dormire in una hacienda.
Costruite tra il XVI e il XIX secolo, le haciendas furono i centri di produzione alla base dell’economia del Messico coloniale: al loro interno si lavoravano i materiali estratti dalle miniere, si allevavano gli animali e si coltivavano e producevano zucchero, pulque (un tipo di liquore tipico messicano), tequila, caffè, vini, cereali e cacao.
Costruzioni maestose, come si addiceva ai latifondisti messicani, erano composte generalmente da una residenza patronale, circondata da immense piantagioni e dalle abitazioni per personale e servitù.
Abbandonate con il cambiare dei tempi, molte di queste haciendas sono state oggi restaurate e trasformate in moderne aziende agricole, che offrono spesso ospitalità di stile.
Tra le più belle ci sono senza dubbio le haciendas Santa María Regla e San Miguel Regla, nel Pueblo Mágico di Huasca, nell’Hidalgo, terra di grandi estrazioni minerarie. Queste proprietà un tempo furono di don Pedro Romero de Terreros, Conte di Regla, che intorno alla metà del XVIII secolo fu l’uomo più ricco del mondo. Oggi nei suoi palazzi opulenti si può soggiornare.

 

 

 

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