Festeggiamenti a Napoli per i 100 anni di Gorizia e Umberto

Con un ringraziamento agli intervenuti alla pizzeria Gorizia di piazza Vanvitelli al Vomero – Napoli, da parte di Massimo Di Porzio, amministratore del ristorante Umberto a via Alabardieri nel quartiere Chiaia di Napoli, unitamente alle sorelle e con il saluto, a tutti gli invitati, di Salvatore Grasso, titolare della pizzeria Gorizia, sono partiti i festeggiamenti per i cento anni che in questo 2016 entrambe le strutture compiono. Sia Massimo che Salvatore hanno ricordato vicende storiche vissute dalle due famiglie Di Porzio e Grasso, nel corso della loro conduzione generazionale delle due attività, ed hanno espresso la grande gioia di condividere questo particolare momento nel corso del 2016 con significative manifestazioni di incontro per dare anche un senso logico e commemorativo ai sacrifici affrontati dai loro avi. Salvatore Grasso ha ricordato che ancor prima del nome Gorizia questa pizzeria, rilevata dal nonno da Mattozzi, si chiamava “Nuovo Vomero”. Poi il 20 agosto del 1916 il nonno disse: “’e cose nun vanno bone!”, e con spirito patriottico, volle cambiare il nome in “Gorizia” e le cose sono andate bene. Grasso ha annunciato anche: ”Martedì 10 maggio festeggeremo, in piazza Vanvitelli, con due forni messi a disposizione dell’associazione “Verace pizza napoletana” distribuendo pizze, mentre su un palco allestito si avvicenderanno artisti prevalentemente napoletani ed al tempo stesso attueremo la distribuzione di una originale ed attraente pubblicazione con foto e storia di Gorizia”. Massimo Di Porzio alle nostre domande ha affermato: “Con la mia famiglia quest’anno festeggiamo i cento anni dell’attività e con Salvatore Grasso e la sua famiglia abbiamo pensato di condividere questa esperienza di festeggiamenti per i nostri cento anni di attività dato che anche il ristorante pizzeria Gorizia è nato nel 1916. Per dare anche un segnale di unione alla città, le forze buone devono unirsi e rappresentare una realtà vissuta, che esiste e deve proseguire. Passare attraverso cento anni di storia e soprattutto tre o quattro generazioni, due guerre e così via, rappresenta un grande risultato ed a mio avviso dobbiamo metterci insieme, farci forti e rappresentare questa immagine positiva qui, ma anche all’esterno un po con i circuiti turistici ed altro. Infatti tra le iniziative in comune ipotizzate, tra me e Salvatore, c’è proprio quella di realizzare una serata da “Gorizia”, nel mese di marzo, con le pizzerie storiche, i pizzaioli che chiaramente rappresentano benissimo la città di Napoli, mentre ad aprile è nostra intenzione realizzarne un’altra nella mia pizzeria “Umberto” con l’associazione dei centenari e quindi con aziende come Marinella, Gay Odin ed altre che hanno fatto la storia di Napoli. Per finire, ospitata dal ristorante “Umberto”, il 13 giugno, giorno di Sant’Antonio, anche in ricordo di una vecchia tradizione di mio nonno, che offriva in quella giornata un pranzo ai bambini dell’orfanotrofio oltre a fare il pane, organizzeremo questa giornata di festeggiamenti a Chiaia, che si dividerà in due momenti, il primo al mattino a piazza Dei Martiri con l’organizzazione di una mostra storica con foto del quartiere che ricordano lo sviluppo dello stesso dal 1916 ad oggi, con foto anche del nostro ristorante, mentre a sera offriremo nel ristorante Umberto a nostri ospiti, clienti, familiari ed amici, un cocktail accompagnato da uno spettacolo musicale. Spero che questa nostra iniziativa contribuisca a rappresentare bene un’immagine che unisca sia l’imprenditoria che la famiglia che è uno dei valori che sicuramente rappresenta il nostro essere napoletani. Quindi il valore della famiglia e quello di aziende che sono passate attraverso tante vicissitudini nella stessa location è sicuramente un messaggio positivo sia a Napoli che anche all’estero. Io dico sempre che mi sento un traghettatore, nel senso che le nostre aziende sono diventate un patrimonio della città e quindi non dico che sono diventati musei, perché vorremmo stare al passo con i tempi però vorremmo rispetto e l’orgoglio di portare avanti un’attività centenaria”. Ad un cultore della pizza, quella vera e verace in merito allo scippo o tentato scippo del pomodoro San Marzano, chiediamo di esprimere il proprio pensiero sulla vicenda, e Di Porzio aggiunge: ”Diciamo tentato scippo, perché penso che sia una grandissima contraddizione dato che da un lato l’Europa ci chiede una regolamentazione più restrittiva e quindi la protezione delle produzioni tipiche, mentre dall’altro c’è qualcuno che dice che queste produzioni tipiche si possono fare un po dovunque e quindi lo trovo un grandissimo controsenso e sicuramente tutti noi cercheremo di sostenere la causa del San Marzano al fine di evitare che si attui questo scempio”. Fra gli intervenuti ricordiamo Antimo Caputo contitolare del mulino Caputo, Antonio Pace presidente dell’Associazione Verace Pizza Napoletana con Lello Surace vice presidente Avpn ed il cav. Giuseppe Di Napoli past president dell’Amira Campania.

Giuseppe De Girolamo

 

1 Massimo Di Porzio e Salvatore Grasso

2idem c.s.

3idem c.s.

4idem c.s.

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