General Contract lancia appello per utilizzo al Centro Sud dei Contratti di filiera

La capacità delle aziende agricole e zootecniche di aggregarsi sarà il valore aggiunto dell’agroalimentare del Mezzogiorno d’Italia se gli imprenditori sapranno approfittare delle agevolazioni oggi attive, tra queste i 250 milioni resi disponibili dal Ministero per le politiche agricole sui contratti di filiera.

 

E General Contract sta in questi giorni realizzando un programma di animazione territoriale per favorire la nascita di Contratti di filiera tra imprese agricole e zootecniche delle regioni Abruzzo, Molise, Lazio, Calabria, Campania, Sicilia, Sardegna, Basilicata e Puglia. Con lo so scopo di realizzare nuovi centri zootecnici, nuove stalle, accorpando piccole e medie realtà allevatoriali bovine e bufaline. Il tutto in vista dello sviluppo di trasformazione e commercializzazione dei prodotti lattiero caseari e della produzione di energia da fonti rinnovabili, in particolare energia elettrica derivata dalla combustione di biogas. Tutti elementi questi, di maggiore competitività per le imprese zootecniche.

 

Con un contratto di filiera, più imprenditori agricoli e di altre categorie si associano in un’ottica di filiera, proponendo un progetto complessivo di sviluppo del territorio all’interno del quale troverà posto anche l’investimento in una centrale a biogas di ciascun imprenditore – afferma Francesco Cicalese, amministratore di General Contract, che sottolinea – stiamo riscontrando un interesse crescente verso questo strumento, che è destinato ad aumentare la competitività delle imprese zootecniche e crediamo sia il momento per puntarci, per rendere più competitive le aziende zootecniche meridionali, occorre fare presto, perché dal 27 novembre 2017 sarà possibile presentare i progetti al Mipaaf.

 

Cicalese, amministratore della General Contract di Battipaglia (Salerno), società di ingegneria con 13 dipendenti e 1,2 milioni di euro di fatturato, impegnata nella progettazione e messa in opera di impianti a biogas e a biometano,  lancia questo appello a seguito della pubblicazione da parte Mipaaf della circolare applicativa dello scorso 8 agosto, che mette a bando 200 milioni di euro di contributi a fondo perduto in conto capitale e 50 milioni in conto interessi, volti a cofinanziare proprio i Contratti di filiera, a valere sui fondi messi a disposizione con la delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica del 1° maggio 2016. (Gazzetta Ufficiale n.211 del 9 settembre 2016 ).

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Cicalese ricorda: ”Stiamo vivendo una fase di ristrutturazione importante del settore zootecnico, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno d’Italia, che può essere accompagnato con lo strumento dei contratti di filiera, che comportano: aziende più forti e competitive, incremento del reddito con la produzione di energia da una fonte rinnovabile, riduzione delle emissioni climalteranti. E le piccole e medie imprese agricole del Mezzogiorno – sottolinea – possono approfittare della più alta intensità di contributo pubblico: 35% in conto capitale a fondo perduto per investimenti in trasformazione e commercializzazione delle materie prime agricole, 40% per investimenti nelle produzioni agricole, ed un tasso d’interesse agevolato di appena lo 0,5% sul 50% dell’importo della spesa ammissibile, che deve essere preso a prestito dal sistema bancario”.

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