GRAZZANISE: LA MONCA MINORANZA HA VOTATO CONTRO TUTTI I REGOLAMENTI

Se Sparta (la maggioranza consiliare) piange, Atene (l’opposizione) non ride. Tuttavia, due buone notizie: diminuzione aliquote e seduta ad hoc sulle strade provinciali

GRAZZANISE (Raffaele Raimondo) – Se a motivare climaticamente la penuria di pubblico alla seduta consiliare del 31 luglio fu l’afoso caldo, la gelida giornata del 21 dicembre ha fatto il bis, aggravato peraltro dall’orario mattutino della convocazione. Probabilmente (o più realisticamente, se si preferisce), sembra che anche quest’ultima riunione del civico consesso abbia rivelato un preoccupante scollamento fra Amministrazione comunale (nella sua dimensione politica) e cittadini (ai quali di certo non fa onore, sul piano democratico, l’indifferenza, seppur motivata, verso l’attività istituzionale degli Organi che, giorno dopo giorno, comunque decidono le loro sorti.

All’appello, chiamato alle 11 con mezz’ora di ritardo, ha risposto, compatta, l’intera maggioranza gravantiana; assenti sono risultati invece i consiglieri Teresa Cerchiello (ex presidente), Enrico Petrella (Senso Civico) e Orsolina Petrella (Nuovi Orizzonti). Evidente il semideserto al banco dov’erano accomodati soltanto gli oppositori Federico Conte e Pasquale Carlino, sicché all’appuntamento ufficiale dell’assise (quello che avrebbe richiesto attentissimo studio ed utile preconsiglio) la minoranza s’è presentata monca e palesemente o inevitabilmente poco addentrata sui punti in discussione. Così a qualcuno delle “quattro volpi” che occupavano le sedie riservate al pubblico è tornata alla mente l’antica massima: “Se Sparta piange, Atene non ride”. Altrimenti detto, la maggioranza (finalmente intenzionata a rimettere in moto la macchina dei lavori consiliari) ha continuato a mostrar crepe politico-tecniche (talora a dar voce all’opposizione senza preventiva e circostanziata illustrazione dei punti all’ordine del giorno e talaltra a liquidarla con misera approssimazione; ricorrente silenzio di alcuni consiglieri dei quali finora non si sono mai sentiti interventi; irrisolti disguidi dell’impianto di amplificazione in un’aula dalla pessima acustica…) senza però mai cedere un millimetro sulla tenace volontà di andare avanti, malgrado le pur registrate e respinte (come al comizio del 10 dicembre scorso) lagnanze di molti cittadini sul basso livello dei servizi di competenza del Comune. Dal canto loro i due (o tre) gruppi di minoranza, almeno stavolta, sono apparsi numericamente deboli eppure ancor più irrigiditi da precedenti e consolidati contrasti (il che, per una “seconda volpe” presente, non lascerebbe ben sperare sulle future alternative – politicamente ed organizzativamente – all’attuale e molto criticato assetto amministrativo e gestionale del municipio grazzanisano.

Da siffatta situazione son derivati alcuni battibecchi e qualche più serio confronto, ma i 10 argomenti discussi (di cui uno aggiuntivo: altra cadenza della maggioranza che, con tal vezzo, lascia all’opposizione pochissimo tempo per l’esame delle relative “carte”) sono stati tutti approvati, nel giro di un’ora e mezzo, coi soli voti dei “gravantiani di ferro” (non possiamo dire diversamente, date le scarsissime dichiarazioni di appartenenza partitica risuonate finora in Consiglio, con la grave conseguenza che ciò comporta pure in vista del rinnovo, in marzo, del Parlamento italiano). I due oppositori, con varie motivazioni, hanno votato contro tutto, perfino su quelle materie che meriterebbero, per la loro natura di superiore interesse collettivo, una “nobile” convergenza d’intenti e di deliberazioni. Durante la riunione è più volte intervenuto il sindaco Vito Gravante a chiarire obiettivi e spiegare modalità. Gli assessori Gabriella Parente, Marcello Vaio e Giuseppe Raimondo un paio di passaggi ciascuno: la prima per dissentire dagli oppositori che negavano di aver avuto sufficienti informazioni sulla bozza di Regolamento del Centro degli anziani e soprattutto contestavano le mancate riunioni delle preliminari “conferenze dei capigruppo” nonché un certo tentennamento sulle pericolose condizioni in cui versano tutte le strade provinciali e, in particolare, la sp 333 nel tratto “segato”, nel 2012 per circa 5 chilometri, dall’emissario fognario ancora al centro di aspri confronti nelle aule giudiziarie; il secondo specialmente per annunciare possibili riduzioni di aliquote fiscali col prossimo bilancio; il terzo per lumeggiare le ragioni alla base dell’affidamento in concessione del servizio di riscossione dei tributi minori e lanciare qualche bordata ad uno dei gruppi di minoranza. Mentre il sindaco ha espresso la disponibilità a convocare una seduta consiliare esclusivamente dedicata al “braccio di ferro” che da mesi e mesi perdura con la Provincia intorno all’indispensabile rifacimento del manto stradale sul predetto tratto “segato”, il presidente del Consiglio, Benito Palazzo, con bonaria semplicità, ha saputo chiedere scusa sulle non svolte “conferenze dei capigruppo”, assicurando per il futuro una netta inversione di tendenza.

 

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