GRAZZANISE: LA “SORPRESA” DI PASQUA DEL SINDACO GRAVANTE

Consiglio comunale convocato per domani 19 marzo: al primo dei tre punti un mistero... Potrebbe trattarsi della nomina della nuova assessora alla Cultura? O del Puc?

1GRAZZANISE (Raffaele Raimondo) – Il Consiglio comunale è stato convocato dal presidente Benito Palazzo per domani, 19 marzo, nella ricorrenza di San Giuseppe e della Festa del Papà. La seduta ordinaria avrà inizio alle ore 19. Appena tre gli oggetti in discussione (tutte le altre poderose questioni che pesano sulla vita amministrativa possono aspettare…). Questo l’ordine del3 giorno ufficiale: 1. Comunicazione del Sindaco; 2. Approvazione verbali seduta precedente; 3. Scioglimento convenzione segreteria convenzionata. Non  v’è altro. Mai, però, escludere che possa sopraggiungere qualche argomento aggiuntivo.

Nondimeno, se così dovesse rimanere l’impianto della riunione, ci sarebbe da dire e  ripetere che, in barba all’accelerazione pure promessa dal primo cittadino nel suo comizio pubblico del 10 dicembre scorso (“Da ora si comincia a correre!”), il “passo” del cammino politico-gestionale dell’Ente resta “lento” e l’odg “anemico”. Purtroppo sì. E palesemente. Bolle acqua in molte pentole eppure nelle circostanze formali non se ne ha notizia. Ha voglia l’ex assessora Angela Simone a dichiarare in un comunicato stampa (che a noi non è pervenuto): “In qualità di consigliere del Comune di Grazzanise rivolgo un invito affinché non si si perda in inutili beghe di ruoli, ma ci si unisca tutti attorno al sindaco per amministrare Grazzanise e le sue frazioni! I cittadini si innervosiscono davanti a queste lotte di potere inutili alla comunità!”. Appello ammirevole, per quanto facile, da un ex membro della Giunta del quale occorre ancora leggere il resoconto definitivo e oggettivo delle deleghe esercitate i due anni e mezzo o tre. Appello che comunque traduce l’atmosfera che circola nella maggioranza e nell’assieme dell’assise. Appello né preceduto né seguito da altri convergenti sussulti.

4Oltretutto la “Comunicazione del Sindaco”, così annunciata, sta scatenando soltanto la fantasia dei cittadini o, meglio, di quei pochi che, di solito, vanno a presenziare alle sedute  consiliari. Alcuni si domandano: “Ma che vorrà comunicare? A chi? E perché non l’ha detto già chiaro nell’avviso?”. E qualcuno indovina che la “sorpresa” dell’Uovo di Pasqua riguardi la recentissima nomina della nuova giovane assessora alla Cultura, in sostituzione della Simone. E qualche altro osserva che si potrebbe viceversa trattare di novità al vertice dell’Ufficio tecnico comunale. C’è anche chi pensa al Puc (che ir-responsabilmente dorme da anni). Sono grani di un interminabile “rosario” che è inutile continuare ad annotare. Ascolteremo, vedremo, ci stupiremo comunque.

Soprattutto staremo attenti a cogliere il segnale auspicatissimo (dalla5 stragrande maggioranza della popolazione) di un’inversione di tendenza rispetto al complessivo “prodotto” di quasi tre anni di Amministrazione-Gravante pieno di pezze nella pianta organica e tuttora vuoto di fondate ed entusiasmanti speranze per la cittadinanza. Se “qualcosa” trapela dalla maggioranza, dai banchi dell’opposizione ugualmente finora soltanto “qualcosa” è stato fatto, a macchie di leopardo. Qualche picco di ribellione e poi …mesi di silenzio, perfino sugli snodi cruciali che pure non sono mancati. Il gioco delle tre scimmiette: io non vedo, io non sento, io non parlo. Staremo attenti, per dirla in altri termini, anche alla voglia di lavorare, di collaborare, di voler veramente bene al paese e non solo alle posizioni acquisite il 31 maggio 2015, di inventare progetti, di risolvere annosi problemi, insomma di onorare concretamente il “dovere” di autentici amministratori, alcuni dei quali anche mensilmente pagati per questo, come i dipendenti della Falzarano che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti e che dovrebbe ri-spiegare bene il Pos ai contribuenti che pagano le bollette.

Ai capigruppo di minoranza Enrico Petrella (Senso Civico) e Federico Conte (Nuovi Orizzonti) spetta più che mai il compito di rendere conto appieno delle funzioni che gli elettori affidarono loro, senza aspettare che trascorrano, alla men peggio, i residui due anni di mandato.

 

 

 

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