GRAZZANISE: L’AGESCI PRONTA PER L’APERTURA DELL’ANNO SCOUT 2018/2019

Nella mattinata di domenica 30 settembre tutti in piazza per la gioiosa manifestazione di partenza. A nome della comunità-capi l’ing. Giovanni D’Elena spiega la mission educativa dello scoutismo

 GRAZZANISE (Raffaele Raimondo) – Al termine della S.Messa delle ore 10 di domenica 30 settembre, presso la chiesa (lèggi: santuario) di Montevergine, avrà inizio la grande manifestazione, organizzata dall’Agesci, per l’apertura dell’Anno-Scout 2018-2019. Tutti pronti, dunque, gli attori-protagonisti coi loro familiari e tutti invitati a partecipare i cittadini di Grazzanise! Il lieto programma prevede canti, ban, costruzione di una cucina da campo, giochi e tanto altro… Insomma, un raduno, in classica impostazione scoutistica, che rafforzerà il “senso di appartenenza” di quanti già frequentano l’entusiasmante “scuola” di Baden-Powell e certamente potrebbe indurre alcuni genitori e figli spettatori a fare anch’essi, prima o poi, il “gran salto”, cioè la medesima e preziosa scelta formativa. Accattivante, infatti, lo slogan posto in calce alla locandina di annuncio della “festa”. Scout: si impara da piccoli a diventare grandi. E non soltanto Dio sa, ma anche ogni grazzanisano di buon senso sa che, coi tempi che corrono e specialmente nel difficile contesto locale, investire in “buona educazione” vale molto di più che accumulare per l’avvenire beni materiali (terreni, case, denaro…).

Abbiamo chiesto a Giovanni D’Elena – che fa parte, con Maurizio Paolucci, Antonio Santagata, Concetta Caianiello ed Enza Puoti, della dinamica e generosa comunità-capi del gruppo Agesci Grazzanise 1 – di accennare ai valori cui mira l’esperienza scoutistica nell’età dello sviluppo. Ed egli, con la lucidità illuminante tipica di chi ha ben meditato su un libero e preciso atto di volontà, ha  detto: «Uno dei tanti sinonimi del verbo “aprire”, che a mio avviso ha la capacità di trasmettere e spiegare l’importanza di tale termine, è “spalancare”. Cogliendo bene il significato del sinonimo, si ha la netta sensazione di un’apertura al mondo, ad una realtà pregna di emozioni ed esperienze. Ciò testimonia perfettamente il senso della vita Scout, ovvero partecipare attivamente alla realtà quotidiana che ci circonda, senza lasciarsi trascinare come un tronco in un fiume, ma viaggiando su una barca che, dopo un viaggio travagliato, ci conduce in porti sicuri, permettendoci, però, di crescere e diventare i buoni cittadini del presente e del futuro. Questo percorso non può e non deve compiersi a breve termine, giacché è fatto di gradini, di piccole mete da raggiungere per scalare la montagna e arrivare infine alla vetta. Quest’anno il 30 settembre inizierà un nuovo anno Scout, ulteriore gradino che i ragazzi ed i capi scaleranno insieme, un nuovo mattoncino da aggiungere alla piramide della loro personale esistenza e della collettività».

Bellissime ed eloquenti immagini, senza dubbio! Eppure l’ingegner D’Elena è andato oltre e ha opportunamente puntualizzato: «Lo scoutismo non è una semplice attività ricreativa, bensì è uno stile di vita che si adotta, capace di preparare i ragazzi alle difficoltà della vita, di renderli pronti ad aiutare il prossimo in modo disinteressato, senza doppi fini, di renderli forti nel corpo, nel cuore e nella fede. Ci sarebbe ancora tanto da dire, ma le parole non basterebbero, perché alcune esperienze bisogna viverle non raccontare. È con questi propositi che la comunità-capi del gruppo Scout AGESCI Grazzanise 1 invita l’intera cittadinanza a partecipare gioiosamente alla manifestazione di apertura dell’Anno Scout 2018/2019 ». Un appello nobile che merita davvero una risposta altrettanto nobile. Possa Grazzanise contare negli anni prossimi folte branche di lupetti e coccinelle (6-10 anni), esploratori (10-14), pionieri (14-17) e rover (da 17 in su)! Sarebbe un nuovo meraviglioso segnale alternativo al grigiore di cui il paese ha sofferto e soffre. Sarebbe un provvidenziale arcobaleno finalmente deciso ad abitare per sempre nella terra che le tre Grazie (Talia, Eufrosina, Aglaia) scelsero, tanto tempo fa, come loro “nido”.

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