GRAZZANISE: SUL PIANO URBANISTICO COMUNALE ANCORA A ZERO IL DIBATTITO PUBBLICO

Sull’inizio di un ampio confronto aperto finora nicchiano amministratori, partiti, politici, tecnici e sodalizi. Un flash mob degli “uomini di buona volontà” non è escluso per la settimana prossima

GRAZZANISE (Raffaele Raimondo) – Ancora a zero l’atteso dibattito pubblico sul Piano Urbanistico  Comunale (PUC), cioè il complesso documento di “fondamentale importanza per lo sviluppo e il governo del territorio”. Sta ancora aspettando il gruppo minoritario di Nuovi Orizzonti (Federico Conte-Orsolina Petrella) che in gennaio ha chiesto una “seduta aperta” ad hoc del Consiglio comunale. Sulla specifica questione nicchiano amministratori, partiti, singoli esponenti politici, tecnici e sodalizi vari. Un silenzio assordante. Il vicesindaco e assessore all’Urbanistica, Marcello Vaio, s’è visto impegnato nei giorni scorsi sull’asfalto di alcuni tratti di strada provinciale nella frazione Brezza. Forse non ha avuto ancora tempo di dar notizia alla stampa e alla popolazione circa il riscontro alla predetta istanza neorizzontina. Se dovesse ancora rimanere congelata la situazione per tutta questa settimana, non è escluso che nella prossima venga fuori un flash mob di uomini e donne “di buona volontà” davanti al municipio, per sollecitare l’inizio di un ampio confronto pubblico sul PUC a parziale compensazione della “fase di ascolto” delle organizzazioni e della gente che è stranamente mancata nel 2015. Qualcosa di molto diverso e di molto generale, insomma, rispetto alla premura che, in questo bimestre utile (decorrente dal 14 del mese scorso), i privati con l’ausilio dei tecnici stanno sprigionando a difesa del loro suolo edificatorio o del loro orticello. Giusta rivendicazione, per carità, ma anche specchio di una miopia, questa, difficile da superare senza un salto sociale e culturale di massa tutto da inventare/implementare. Gli sdegnati pastori sardi stanno manifestando perfino spargendo a pioggia il latte ormai sottoprezzo. Qui, a Grazzanise, la collera popolare si ferma nei vicoli, agli angoli dei bar o nei corridoi del nostro “palazzo di città”.

In una nota giornalistica del 6 febbraio è scritto che avremmo dato “presto altre rimarchevoli notizie” sul travagliato cammino del nuovo PUC. Ed ecco la prima che, peraltro, dà seguito ad una domanda già da noi posta il 4 gennaio di quest’anno e rimasta anch’essa senza risposta: “Quali furono le “individuate organizzazioni sociali, culturali, economico professionali, sindacali ed ambientaliste (soggetti portatori del “pubblico interesse”) alle quali si diede diretta comunicazione per l’avvio della fase di “ascolto-partecipazione”? Un fatto riconducibile allo scorcio finale della gestione commissariale straordinaria Migliorelli-Quaranta-Auricchio. Ebbene la notizia che ora ripeschiamo sta nell’elenco di indirizzi elettronici cui l’allora responsabile dell’Area Tecnica e dell’Ufficio di Piano, arch. Teresa Ricciardiello, comunicò, con una lettera del 2 aprile 2015, l’adozione del PUC e la possibilità consentita “a soggetti pubblici e privati, anche costituiti in associazioni e comitati, di proporre osservazioni contenenti modifiche ed integrazioni”. Ebbene quell’elenco comprendeva gli ordini provinciali di ingegneri, architetti, geologi…e Coldiretti, Confindustria, Concommercio…di Caserta e nessuno rispose se non andiamo errati. Quell’elenco però non comprendeva nessuna associazione o sodalizio di Grazzanise. Allora come adesso non si sentirono, in pubblico, voci di geometri, ingegneri, architetti, commercialisti… coi loro studi in paese. Perché? Qualcuno lo intervistammo e non espresse buone osservazioni. Il PUC attualmente adottato ricalca quello del 2015: perché non parlarne, davanti a tutti, coi tecnici che l’hanno redatto scrivendo il prossimo destino di Grazzanise?

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