Il baratto amministrativo

Il decreto Sblocca Italia varato dal Governo Renzi contiene l’ articolo 24 che prevede delle misure di agevolazioni per i cittadini che si occupano della tutela e della valorizzazione del territorio. Tale provvedimento rappresenta una vera innovazione che potrebbe “rivoluzionare il rapporto tra persone e istituzioni” (come ha sottolineato il sociologo Marino Niola). Con un termine inusuale viene definito “baratto amministrativo”, un vero e proprio scambio tra competenze professionali, mestieri, servizi erogati dai cittadini 8ed anche da associazioni) e quote di imposte comunali.
Già sono numerosi i comuni (piccoli e grandi) che hanno avviato con buoni risultati questa sperimentazione. In alcuni casi – sul modello di Bologna e Labsus – era stata anticipata da un Regolamento adottato dai comuni per stabilire forme di collaborazione con i cittadini per la gestione partecipata e condivisa dei beni comuni. Su questa via si sono mossi anche alcuni enti locali di Terra di Lavoro e in Campania, a partire dalla mobilitazione intorno a Carditello Futura (da Casal di Principe a S. Maria CV, da Casapulla a San Tammaro).
Come FTS Casertano abbiamo più volte sottoposto e sollecitato la precedente amministrazione ed i gruppi consiliari di Caserta ad avviare le procedure per realizzare questa buona pratica (finora senza alcun esito). Sono tanti i beni comuni in condizione di degrado e di abbandono, che con adeguate manutenzioni ed interventi possono diventare un patrimonio a disposizione della comunità: a partire da alcune strutture pubbliche come la Biblioteca Civica ed il Belvedere di S. Leucio, per fare solo degli esempi. Tali interventi acquistano una valenza ancora più forte in enti che sono in dissesto finanziario (come Caserta).
Per questo chiediamo al Commissario Straordinario – ma anche alle forze politiche e ai futuri candidati al governo della città – di aprire un confronto per rendere possibile l’applicazione del “baratto amministrativo” anche nel comune capoluogo. Come FTS Casertano organizzeremo un incontro aperto di carattere seminariale alla metà di settembre per far conoscere alle associazioni ed ai cittadini le opportunità che offre, le modalità concrete con cui può essere applicato e gestito questo dispositivo originale. Attraverso il lavoro e le competenze che ognuno può mettere a disposizione si possono realizzare interventi per il mantenimento di parchi e giardini, con interventi di decoro urbano, di recupero e riuso degli spazi pubblici, con finalità di interesse generale, o di beni immobili che sono inutilizzati (a partire da quelli confiscati e liberati dal potere camorristico)- I cittadini che partecipano alle attività attraverso progetti (anche con appositi protocolli di collaborazione con le associazioni di volontariato e del terzo settore).
Per far fronte agli effetti della crisi, come ha rilevato Niola, “pagare le tasse in lavoro può rivelarsi una misura socialmente preziosa, una forma di ottimizzazione”. A ben vedere può diventare una moderna forma di “mediazione” tra il bisogno di riqualificazione sociale e territoriale delle amministrazioni con le difficoltà economiche di cittadini che possono fornire un contributo diversamente utile. A tal fine da esperienze sociali del passato, come quelle del “baratto amministrativo”, possono nascere nuove idee e forme di collaborazione (delle vere e proprie star up) per far fronte alla crisi e per guardare al futuro con qualche speranza concreta. Non solo il mondo del terzo settore, ma anche le forze sociali e produttive, il mondo della suola e dei saperi possono diventare protagonisti di una sfida nella quale si coniugano in modo virtuoso “scambio in natura e scambio in cultura”.
Pasquale Iorio
Portavoce FTS Casertano Caserta, 31 luglio 2015

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