Il Coro del San Carlo apre la stagione dell’accademia di Santa Cecilia

Sir Antonio Pappano dirigerà una star della lirica internazionale, il tenore messicano Javier Camarena

Giovedì 10 ottobre 2019, alle ore 19.30, (con repliche venerdì 11 e sabato 12), il Coro del Teatro di San Carlo, preparato da Gea Garatti Ansini, inaugurerà la Stagione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia insieme a Orchestra e Coro dell’Accademia e alla Banda musicale della Polizia di Stato.

Sul podio, Sir Antonio Pappano sarà impegnato a dirigere, oltre a queste grandi compagini, anche una star della lirica internazionale, il tenore messicano Javier Camarena.

In programma la Grande Messe des morts di Hector Berlioz, nell’anno in cui tutto il mondo ricorda il compositore francese a 150 anni dalla scomparsa.

Un organico di circa 300 musicisti renderà quest’opera una rarità nei cartelloni sinfonici internazionali, scatenando un vero terremoto emotivo che alternerà una potenza timbrica impressionante a momenti di poeticità inaspettata.

Composta nel 1838 con libretto in latino, La Grande Messe des morts, è un requiem monumentale che rende ogni sua esecuzione un’occasione unica, così come lo è l’inaugurazione di stagione di un’Istituzione musicale come quella dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

Coro del Teatro di San Carlo

La storia del Coro affonda le sue radici nell’Ottocento, periodo di intensa e raffinata attività. Le prime notizie relative ad un ensemble vocale stabile del Teatro risalgono agli anni Venti del secolo scorso, a quando il Maestro Giuseppe Papa, reduce dai successi alla Scala, a Madrid e al Colón di Buenos Aires, decide di stabilirsi a Napoli, organizzando in pochissimo tempo un complesso corale di ottime qualità.

Bisognerà però attendere la stagione 1951-1952 perché il Coro diventi un elemento di riferimento abituale per la vita del Teatro, contribuendo regolarmente al prestigio delle stagioni d’opera e tenendo viva, così, una tradizione particolarmente sentita a Napoli.

Pur senza fornire nomi e dettagli, infatti, già le cronache dell’Ottocento riferiscono di un’attività corale, in Teatro, raffinata ed intensa. Nel 1820, ad esempio, al pubblico napoletano viene presentato l’oratorio Die Schöpfung di Haydn, mentre nel 1893 è il turno de La damnation de Faust, titoli, l’uno e l’altro, ritornati di recente al centro degli interessi dell’ensemble. Due musicisti, in particolare, hanno scandito la storia del complesso sancarliano negli ultimi cinquant’anni: Michele Lauro e Giacomo Maggiore.

Il primo Maestro del Coro per oltre vent’anni a partire dal 1951, l’altro alla testa del gruppo per un periodo di tempo quasi identico, fino al 1994. Prima ancora, però, frequenti – anche se non stabili – erano stati i rapporti del complesso con Roberto Benaglio, prestigioso didatta molto attivo alla Scala e alla Staatsoper di Vienna. Attuale Direttore del Coro è Gea Garatti Ansini.

 

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