Il SANTO di oggi 19 Agosto – San Giovanni Eudes Sacerdote

San Giovanni Eudes Sacerdote

19 agosto

Ri, Francia, 14 novembre 1601 – Caen, Francia, 19 agosto 1680

Nato in Normandia nel 1601, muore nel 1680. Divenuto un attivista e un devoto di Maria è ordinato sacerdote nel Collegio dei gesuiti di Caen. Da qui parte per assistere gli appestati nella regione di Argentan. In seguito si consacra alle missioni parrocchiali. Resosi conto di quanto sia importante la figura del sacerdote, riesce a far costruire un seminario, dando vita alla «Congregazione di Gesù e di Maria ». San Giovanni Eudes è il primo e più ardente apostolo del culto liturgico ai Sacri Cuori di Gesú e di Maria. Nel 1641 fonda due Congregazioni religiose, una maschile e una femminile, dedicate ai Sacri Cuori. Per lui, quindi, il culto del Sacro Cuore di Gesú è il culto della persona, in quanto esso è l’origine e la fonte della dignità e della santità della persona. Fonda poi rifugi per togliere le ragazze dalla strada e una Congregazione di Religiose per assisterle, l’ordine di «Nostra Signora della Carità del Rifugio». Scrive numerose opere, fra cui la più conosciuta e la più considerevole è «Il cuore ammirabile della Madre di Dio». (Avvenire)

Etimologia: Giovanni = il Signore è benefico, dono del Signore, dall’ebraico

Martirologio Romano: San Giovanni Eudes, sacerdote, che si dedicò per molti anni alla predicazione nelle parrocchie e fondò poi la Congregazione di Gesù e Maria per la formazione dei sacerdoti nei seminari e quella delle monache di Nostra Signora della Carità per confermare nella vita cristiana le donne penitenti; incrementò moltissimo la devozione verso i sacri Cuori di Gesù e di Maria, finché a Caen nella Normandia in Francia si addormentò piamente nel Signore.

Il tuo regno, Signore, è votato quaggiù alla contraddizione ed alla lotta. La tua Chiesa sulla terra è militante. Per appartenerle, per restarle fedele, per farle onore con le virtù, i cristiani hanno bisogno di buona volontà, di generosità e di grazie molteplici. Certamente tu non le rifiuti loro ! Quando in Francia imperversava  il giansenismo nella Chiesa del XVII secolo, prima ancora del messaggio di Paray-le-Monial, un grande servo di Dio, san Giovanni Eudes nel suo vivo amore per Cristo, per la Madonna  e per la salvezza  delle anime, ebbe l’ispirazione di propagare il culto del Sacro Cuore di Gesù e del Santo Cuore di Maria e di fondare una congregazione detta di Gesù e Maria,  chiamata oggi gli “Eudisti”, cioè sacerdoti dediti alla predicazione nelle campagne e alla direzione dei seminari. Attualmente i membri di questa società di vita apostolica sono quasi 500 ed hanno una sessantina di comunità religiose specie in Europa e in America. Giovanni Eudes era nato a Ri in Normandia il 14 novembre 1601 ed era stato formato dai gesuiti nel loro collegio di Caen. Giovanissimo entrò nella congregazione degli Oratoriani. A Parigi si dedicò alla catechesi in occasione delle missioni popolari e per ascoltarlo giungevano grandi folle che gremivano le chiese. Giovanni si rese subito conto che non erano tanto i fedeli a mancare, bensì  la formazione degli stessi sacerdoti. Eudes inoltre a contatto con il popolo delle periferie parigine scoprì lo squallore e la povertà materiale nella quale vivevano tantissimi e soprattutto la situazione di tante ragazze costrette a prostituirsi per avere il minimo necessario per la propria sopravvivenza. Nel 1627 scoppiò in Normandia la peste e padre Giovanni ottenne di rientrare nella sua regione natale per assistere gli appestati che curò con grande eroismo e senza paura dell’eventuale contagio diceva. “Persino la peste ha paura di questa mia pelle”. Terminata l’emergenza sanitaria, riprese le missioni popolari finchè venne nominato superiore dell’oratoria di Caen. La sua idea fissa , però era quella di formare un clero zelante secondo i dettami del Concilio di Trento e quindi uscì dalla sua congregazione degli oratoriani e ne fondò una nuova completamente che chiamò “Congregazione di Gesù e Maria” perché il suo cardine spirituale era la devozione ai Sacri Cuori di Gesù e di Maria.  La nuova congregazione era incentrata sulla formazione teologica dei preti, unita a una forte spiritualità che li rendesse forti interiormente. In tal modo Giovanni Eudes si rese uno dei maggiori protagonisti della Chiesa di Francia della sua epoca. Tutta la sua spiritualità è incentrata sul simbolo del “cuore”, espressione dell’amore di Cristo che ha salvato il mondo attraverso di esso il santo mostrava ai sacerdoti la grandezza della loro missione come chiamata all’amore ablativo. Si deve a lui e ai suoi religiosi la vittoria della Chiesa  contro le idee rigoriste che mostravano un Dio poco misericordioso. In questo Eudes  precedette solo di un anno le rivelazioni del Sacro Cuore di Gesù, ricevute dalla monaca visitandina Margherita Maria Alocoque, tanto da essere considerato l’apostolo e dottore del culto dei Sacri Cuori di Gesù e Maria.
Il suo zelo nelle varie predicazioni fin nelle campagne, le sue fondazioni di opere di carità, i suoi scritti testimoniano l’intensità del suo lavoro apostolico. Egli è stato un vero trascinatore di anime, uomo afferrato dall’amore dolce e insieme forte di Dio, grazie al quale poteva autorevolmente rivolgersi a papi, re e principi.
La Chiesa approvò le sue iniziative. Il Sacro Cuore, nelle sue Apparizioni e Rivelazioni a Santa Margherita Alacocque, tracciò la strada d’una devozione popolare destinata a riavvicinare le anime a Cristo, allorché l’eresia giansenista, sotto la copertura di freddo ragionamento, le allontanava sotto il pretesto d’un rispetto pieno di timore ed esposto a generare l’orgoglio e lo scoraggiamento.
È dalla vita di santità e non da quella della critica sconvolgente e dall’orgoglio che lo Spirito Santo agisce profondamente nell’anima dei suoi servi e li guida, spesso attraverso le prove, alla realizzazione dei voleri  divini. I riformatori e gli innovatori ecclesiali non vanno lontano se non sono tutti impregnati di pensieri e di disegni soprannaturali ed in uno stato d’animo in cui la loro buona e generosa volontà è interamente in dipendenza dal soffio dello Spirito Santo. Giovanni Eudes morì a Caen il 19 agosto 1680, egli dopo santa Gertrude, santa Caterina da Siena, santa Margherita Maria Alacoque e santa Teresa d’Avila, è stato maestro di spiritualità totalmente incentrata sull’amore affettivo di Dio.
Signore Gesù, dacci di corrispondere, ad imitazione di san Giovanni Eudes, a queste grandi e toccanti devozioni al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Ammirabile di Maria, affinchè al contatto con la purezza e l’amore di questi santissimi Cuori, il nostro cuore divenga veramente per te, Signore, e per tua Madre, un santuario di filiale pietà e per le anime dei nostri fratelli una sorgente zampillante d’amore .

Autore: Don Marcello Stanzione


Cognome e predicato della sua casata normanna: Eudes de Mézeray. Un suo fratello minore, Francesco, diventerà storico di corte. Lui, dopo i primi studi, viene accolto a Parigi nella Congregazione dell’oratorio, creata nel1611 dal sacerdote e futuro cardinale Pietro de Bérulle, per formare buoni predicatori. Nel 1625, ordinato sacerdote, viene mandato a Caen, nella Normandia nativa. E qui lo sorprende la peste. Si fa infermiere dei malati e confortatore dei moribondi, ma i suoi amici si tengono alla larga, per paura del contagio. Allora li tranquillizza, isolandosi: dorme su un pagliaio, dentro una botte. Prende il male anche lui, ma ne guarisce, e infine torna all’attività principale: le “missioni al popolo”, che sono cicli di soggiorno, incontri e predicazione, da un paese all’altro.
Percorre il Nord della Francia, dimostrandosi “predicatore di qualità straordinarie; dove passava, convertiva” (L.Mezzadri). Ma spesso si tratta di fiammate, che dopo la sua partenza si estinguono. E per varie ragioni: la Francia e l’Europa intera vivono uno dei loro momenti peggiori, la guerra dei Trent’anni (1618-1648); in alcune parti del Continente la fame produce il cannibalismo; i contadini di Francia sono alla disperazione, brutalmente depredati non da truppe nemiche, ma dai soldati del loro re, insaziabili e impuniti. Molti non sanno più in cosa credere; la tradizionale pratica religiosa cattolica, già messa in crisi nel secolo precedente dalle guerre di religione, ora è anche attaccata dal movimento giansenista: i suoi ispiratori e maestri, noti per austerità di vita, cultura e schietti convincimenti, sono tuttavia portatori di una religiosità che a molti fedeli ispira reverenza e timore verso Dio, piuttosto che amore fiducioso e speranza. Ma il peggio non viene da fuori: sta dentro la Chiesa di Francia. Sta nel suo clero scadente e apatico, nell’ignoranza di troppi preti. Giovanni Eudes si convince che la prima necessità, urgentissima, è rifare il clero: e vorrebbe che fosse la “sua” Congregazione dell’oratorio a promuovere da Parigi questo sforzo grandioso. (Il concilio di Trento aveva decretato l’istituzione dei seminari già nel 1563, ma in Francia il decreto è rimasto largamente inapplicato).
Da Parigi arriva però una risposta negativa, e allora lui fonda nel 1643 la Congregazione di Gesù e Maria, formata da sacerdoti legati dal voto di obbedienza (e chiamati poi Eudisti) con lo scopo di tenere anche le “missioni al popolo”, ma soprattutto di aprire e dirigere seminari, che diano ai futuri sacerdoti l’indispensabile formazione spirituale. Per trasformarli da opachi funzionari del culto (come troppi di loro si sentono) in diffusori dell’amore incessante di Dio, simboleggiato nelle immagini del cuore di Gesù e del cuore di Maria.
Nello stesso 1643, fonda a Caen il primo seminario di Normandia (poi verranno quelli di Coutances, Lisieux, Rouen, Evreux e Rennes). Intanto, sempre a Caen, ha creato l’Ordine femminile di Nostra Signora della Carità, votato alla riabilitazione delle donne vittime di sfruttatori: un’istituzione che nell’Ottocento si svilupperà nell’Istituto del Buon Pastore, fondato da santa Maria Eufrasia Pelletier. La sua vita si conclude a Caen. Beatificato da Pio X nel 1909, è stato proclamato santo da PioXI nel 1925. Le sue spoglie riposano in Colombia, dove si trova la casa generalizia dei Padri Missionari Eudisti.

Autore: Domenico Agasso

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