Intervista ad Emanuela Fiore

(Antonio Luisè) – Commentare uno 0-4 non è cosa semplice. L’inizio del campionato per adesso sta riservando diverse amarezze alla Volalto, ma si vedono concreti segnali di ripresa. Domenica sera, opposte alla capolista Bolzano, giunta a Caserta a punteggio pieno e senza aver mai perduto un set, le rosanero hanno disputato una buona gara. Nel match dal primo all’ultima battuta, le casertane sono riuscite a vincere alla grande il secondo set e si sono ritrovate a pochi metri dal portare la sfida al tie break. Tra le note positive della sfida con le altoatesine va registrato sicuramente il ritorno in campo di Emanuela Fiore. Grandissima protagonista della promozione in A2, fermata in gara due della semifinale play off, a Perugia commosse tutti quando entrò in campo sorretta dalle grucce per unirsi ai festeggiamenti delle compagne. Sono passati cinque mesi da quei giorni amari, una operazione e tante ore di rieducazione insieme ai fisioterapisti del centro Juvenilia. Momenti di smarrimento, di rabbia, ma anche di ferma volontà a tornare. Ora l’azzurro torna a far da sfondo a questa ragazza la cui carica agonistica e capacità tecniche certamente potranno essere utili a coach Monfreda.
“ Gli ultimi cinque mesi non sono stati semplici- spiega proprio Fiore – ero arrivata a Caserta in gennaio; dopo un normale periodo di adattamento, avevo raggiunto una perfetta simbiosi con squadra e ambiente. Carica a mille, giocavo alla grande decisa a prendermi sul campo l’unica promozione che mi mancava quella dalla B1 alla serie A2. Poi la sfortuna ci ha messo le mani e tutto è divenuto buio. La gioia nel vedere le mie compagne vincere il torneo, l’amarezza di non essere in campo con loro. L’operazione, la riabilitazione. Oggi sono in campo e devo dire grazie ai miei genitori, al mio ragazzo, ed alla splendida squadra di fisioterapisti che mi hanno seguita sin dal primo istante e mai hanno smesso di incitarmi”.
La forte atleta romana racconta, poi, le emozioni provate al suo ingresso in campo.
“ La settimana sorsa ho terminato ufficialmente le terapie. Da quel momento potevo definirmi guarita. Ora cominciava la seconda fase: tornare ad essere giocatrice. Ebbene, quando sono scesa in campo, temevo che la mia emotività mi portasse a fare cose non esatte. Invece ero tranquilla, serena, splendidamente tornata nel mio mondo, il rettangolo di gioco. Adesso l’obiettivo è continuare a lavorare duro, devo sempre farmi trovare pronta ogni volta che il coach deciderà di mandarmi in campo”.
Fiore non è spaventa dell’inizio difficile della Volalto.
“ Sapevamo che poteva succedere. Si sono affrontate le squadre favorite per il salto di categoria ed in generale il livello medio del campionato si è alzato tantissimo. Ciò non deve , però, essere un alibi. Noi con Bolzano abbiamo fatto vedere di poter essere competitive. Tutte abbiamo giocato e dato il massimo. Lavoriamo sui nostri difetti e miglioriamoli, potenziamo le nostre qualità”.
Respinte al mittente paure di non farcela, pessimismo o crisi.
“ Dobbiamo salvarci, non vincere il campionato- precisa la grintosa volaltina – Lungo il nostro cammino potrebbero, purtroppo, arrivare più sconfitte che vittorie. Ma, statene ceti che lotteremo sino all’ultimo pallone per provare ad andarci a prendere quei punti necessari per conquistare la permanenza in A2. Questa categoria l’abbiamo conquistata con grande fatica e merito e di certo non è nostra intenzione abbassare la guardia. Anzi. Abbiamo un buon potenziale e sono certa che esso ci consentirà di raggiungere i risultati sperati”. Pensieri e parole di una vincente non per caso. Il carisma sportivo è un dono. Un regalo raro che unge solo pochi eletti. Emanuela Fiore è certamente una di questi. Bentornata.

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