La Bella Addormentata

Balletto del Sud
presenta

Balletto in un prologo e tre atti
coreografie di Fredy Franzutti
musiche di Piotr Il’ic Caikovskij
scene di Francesco Palma
luci di Piero Calò

personaggi e interpreti

Aurora: Vittoria Pellegrino/Nuria Salado Fustè
l’antropologo Ernesto: Alexander Yakovlev/ Francesco Cafforio
Roberto, Il padre di Aurora: Alessandro De Ceglia
la fata Carabosse: Andrea Sirianni
Silvia, la madre: Federica Resta
Jargavan, la zingarella Lilla: Chiara Mazzola
Uccellini Blue: Martina Minniti e Nicola Lazzaro

Zie, amiche, ombre e invitate: Giulia Bresciani, Francesca Bruno,
Martina Minniti, Federica Resta, Monica Verì, Amanda Mato,Vittoria Pellegrino/Nuria Salado Fustè
Preti, amici, ombre e invitati: Nicola Lazzaro, Lorenzo Bernardi, Francesco Rovea, Angelo Egarese Jr, Francesco Cafforio/Alexander Yakovlev, Eduardo Tixeira
responsabile allestimenti: Sabina Fracassi – Emanuele Pellegrino
sartoria: Chiara D’Agostino

durata spettacolo: 2h con intervallo

Presentazione

La fiaba di Perrault, da noi tutti conosciuta, è divenuta balletto per il genio di Cajkovskij e l’arte di Petipa, della cui versione si conservano i celebri passi a due e l’adagio della rosa. Prima ancora di Perrault, già Basile narra di una principessa addormentata per un incantesimo nel meridione dell’Italia. La Principessa Aurora, nella edizione di Fredy Franzutti, è una fresca ragazza mediterranea a cui una vecchia maga predice un atroce destino. Sarà la magia della zingarella Lilla e il bacio d’amore di un principe-antropologo sulle orme della leggenda a destare la fanciulla dal suo sonno centenario. Per la leggibilità della drammaturgia, per l’efficacia dell’ambientazione e per la viva caratterizzazione dei personaggi, lo spettacolo ha raccolto sin dalle prime rappresentazioni la piena adesione di pubblico, ed è stato ampiamente lodato dalla critica. I precisi assieme dei danzatori nella brillante realizzazione delle scene più festose e l’accurata esecuzione dei protagonisti hanno contribuito al successo dello spettacolo.

“La Bella Addormentata” è la favola che preferivo durante la mia infanzia, e che tuttora considero “la fiaba”. Nel realizzarne una mia versione ho voluto avvicinarmi allo spirito leggero della storia, e insieme ho fatto sì che la favola stessa si avvicinasse a me e al mio mondo – nel modo più diretto e concreto: cronologicamente e geograficamente. Esprimo qui il particolare piacere di sapere che la produzione, viaggiando, rappresenta il tono mitico che, tra gli altri, in uno dei suoi scritti anche Marguerite Yourcenar vedeva nella mia terra, l’Oriente dell’Italia. Racconto, con la storia di Aurora, il tempo dei miei nonni, il tempo di mia madre, il mio tempo.
Fredy Franzutti

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