Legalità: spunti di riflessione

Nell’ambito dell’importante evento di ieri sera nella Biblioteca Piocesana in memoria di don Peppe Diana – con la bella e ricca mostra di Agrorinasce nella Cappella adiacente (aperta fino al 29-03 mattina) – nel suo intervento Sergio Tanzarella ha usato toni molto duri e preoccupanti per sostenere che in Terra di Lavoro la camorra risulta tutt’altro che “sconfitta”, come si legge nel titolod el libro di Luigi Ferraiuolo, presentato in quella sede.
Anzi la realtà dei fatti dimostra che ci sono ancora forti nessi tra la criminalità organizzata di oggi, moderna e ben diversa da quella del passato dell’epoca di Gomorra (Saviano), dominante in alcuni territori e settori economici, ma non meno pericolosa ed inquinante. A ben vedere oggi si va espandendo anche in altre regioni del Paese, in Europa, con diramazioni a livello globale (come ha ricordato bene il Prefetto nel suo intervento).
Poi vi sono gli episodi e gli scandali di corruzione che ancora imperversano in tanti gangli della PA, con sindaci di importanti città rinviati a giudizio o condannati, insieme con i manager della sanità e dei rifiuti.
Come se non bastasse, Tanzarella evoca sullo sfondo l’ombra minacciosa della massoneria, del suo potere occulto. Se questa analisi è corretta – come temo – bisognerebbe capire dove si annidano questi personaggi, in quali partiti o istituzioni, in quali settori di imprese e dell’economia.
Vanno smascherati. A partire da figure potenti come quelle dei Caltagirone, compromessi nello scandalo delle cave e del calcestruzzo, a danno dei colli Tifatini e del nostro paesaggio (e salute).
Su tutto questo andrebbe fatta luce e chiarezza, anche con un dibattito e confronto più approfondito (su cui speriamo che il nuovo libro di Sergio con la sua uscita possa offrire nuovi spunti di riflessione e conoscenza).
Confrontiamoci e parliamone. Come Piazze del Sapere possiamo fornire altre occasioni con incontri anche pubblici.
Pasquale Iorio

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