Luigi Grossi e le “radici” del reale

di Carlo Roberto Sciascia.

Giovedì 16 luglio, alle ore 17:00, si inaugurerà la personale d’Arte dell’artista napoletano Luigi Grossi nella Reggia di Caserta; l’evento, intitolato “Luigi Grossi e le <radici> del reale”, sarà presentato nella Sala degli Specchi dell’Ente Provinciale per il Turismo con esposizione nel Salone di Rappresentanza della Pro Loco di Caserta>.

La mostra, curata da Ilaria Sabatino ed allestita dall’arch. Patrizia Moschese, sarà presentata da Carlo Roberto Sciascia.

I quattro elementi naturali ( fuoco, terra, aria e acqua) immutabili ed eterni, chiamati <rizòmata> (radici) da Empedocle e base della gnoseologia, sono quelli nei quali tutte le cose esistono e consistono; la loro aggregazione determina la nascita delle cose e la loro separazione la morte (non la distruzione) delle stesse. Sia l’uomo che le cose sono formati da diverse mescolanze quantitative delle quattro radici e sono mossi dalle medesime forze attrattive e repulsive.

Luigi Grossi, artista napoletano che è impegnato a trattare i vari argomenti esistenziali, fondamento della nostra vita, prosegue nella sua indagine sulla materia e sull’anima e sul pensiero dell’essere umano ed in questa mostra recupera quel significativo pensiero del 450 a.C. per mandare un messaggio di speranza al mondo: “Nulla si distrugge”. Le <radici> della nostra esistenza possono essere a volte in uno stato di caos, di non coerenza, ma presto avverrà la nuova aggregazione a renderle coerenti ed armoniche.

Per la mostra sono stati previsti i vari interventi: Presidente della Provincia di Caserta ing. Angelo di Costanzo, Commissario prefettizio di Caserta dott. Maria Grazia Nicolò, Commissario dell’Ept di Caserta dott. Lucia Ranucci, Console onorario dell’Uzbekistan avv. Vittorio Giorgi, Presidente dell’AGE Caserta e vice Presidente provinciale dell’Unicef della Provincia di Caserta prof. Rosalia Pannitti, Diretttore Albatros Edizioni prof. Lucia de Cristofaro, Presidente della Fidapa “Calazia” di Maddaloni prof. Raffaella Carli, Dottore di ricerca e Presidente della Commissione Bioarchitettura dell’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Caserta arch. Patrizia Moschese, Presidente della Pro Loco di Caserta ing. Carlo Roberto Sciascia.

Le opere sono eseguite con tecniche diverse e a volte sono proposte in installazioni che esaltano ogni possibilità aggregativa, intesa non solo come unione di elementi di materia, ma anche come aggregazione di colori e di segni, di emozioni e di sapori, di pure sensazioni in una visione che accomuna tutte le opere rendendo la stessa sua esposizione un unicum preciso.

L’evento, che gode del patrocinio della Provincia di Caserta, del Comune di Caserta, del’Ept di Caserta, del Consolato onorario dell’Uzbekistan, dell’AGE Caserta, dell’Unicef della Provincia di Caserta, di Albatros Edizioni, della Fidapa “Calazia” di Maddaloni, dell’Unione Regioni Storiche Europee, di Liberalibri, di Ars Supra Partes e della Pro Loco di Caserta ing. Carlo Roberto Sciascia e della sponsorizzazione del Gruppo Deutsche Bank Finanza & Futuro, propone opere dell’artista che instaurano la danza dei semi, l’evolversi delle radici e la loro unione nel ciclo vitale della nostra esistenza. Ognuno di essi porta con sé qualche frammento di <individualità> che lo rende specifico ed esclusivo.

Luigi Grossi mescola le quattro radici grazie all’azione di forze attrattive o repulsive in un processo, nel quale la percezione sensibile e la conoscenza razionale sono possibili basandosi su una identità di struttura fisica e metafisica dell’uomo, soggetto conoscente, e del mondo naturale.

Ancora una volta l’artista si avventura in una incessante ricerca, che lo porta a scandagliare nella realtà, ma soprattutto nell’interiorità, per coglierne ogni processo naturale di trasformazione spazio-temporale. Il suo linguaggio, teso all’individuazione dei componenti basilari del discorso ed a stimolare riflessioni profonde, è sempre vivo, immediato e portatore di speranza.

Luigi Grossi tesse, a mio parere, una struttura neuroni con sinapsi in grado di connettere i vari elementi esistenziali e metterli in continua relazione tra loro, mentre la materia, sempre protagonista dei suoi lavori, riappare nella corposità delle <radici> e nella loro ritmica evoluzione aggregativa; la sua visione dà vita ad una danza primordiale, nella quale l’artista prende in esame l’individuo nella sua unica e irripetibile dinamica di processi consci e inconsci e la materia nei suoi modelli e nelle sue manifestazioni coerenti.

I lavori si presentano ben curati, con gli elementi segmentati ma cosparsi di cromatismi dalla tonalità semplice e distribuita, e ciò determina una forza dinamica di base, per la quale la forma di segni e la loro euritmia sembra suggerire alla mente dei fruitori la bellezza di una materia, sfumata, sinuosa e caratterizzata da onde decisamente suggestive, e le atmosfere umane, ricche di stimolanti introspezioni.

Interessanti sono, infine, le aggregazioni strette, quasi fusioni di singoli frammenti simili fino a formare insiemi unici e plastici, che sottolineano la capacità della realtà di mutare conformandosi alle esigenze della natura. L’artista sperimenta se stesso e l’ambiente, in cui è inserito e dal quale dipende, e cerca di organizzare un mondo diverso recependo le esperienze, assimilate nello schema cognitivo e combinate con le conoscenze già acquisite, attraverso spontanee impressioni e primitive percezioni e rinnovati modelli psicologici.

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