Novena alla Madonna di Lourdes con Papa Francesco

Ogni anno, nella ricorrenza della memoria liturgica della beata Vergine di Lourdes, che celebriamo l’11 febbraio, la Chiesa propone la Giornata mondiale del malato. Questa Giornata, istituita da san Giovanni Paolo II, diventa per noi tutti occasione propizia per riflettere sul mistero della sofferenza e, soprattutto, per rendere più sensibili le nostre comunità e la società civile verso i fratelli e le sorelle malati. È per questo motivo che la malattia e la sofferenza, difficili da accettare e da portare, possono diventare tempi di grazia e di salvezza per sé e per tutti.

Questo libretto, Novena alla Madonna di Lourdes con Papa Francesco, a cura di don Lucio D’Abbraccio, rispetta le tradizionali novene, con l’aggiunta, però, di un Proposito, da attuare ogni giorno, e di un pensiero di Papa Francesco. Oltre ai nove giorni di novena, sono state inserite anche le Litanie alla Beata Vergine di Lourdes e una preghiera in onore della Vergine Santa, scritta da don Lucio. Ogni giorno della novena termina con il bellissimo canto, Ave Maria di Lourdes, che milioni di pellegrini intonano, ogni giorno, accorrendo fiduciosi a Lourdes, presso la grotta di Massabielle, per chiedere, alla Vergine santa, una grazia spirituale o corporale.

Lourdes ci educa, dunque, a portare i pesi e le fatiche gli uni degli altri. L’espressione evangelica: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati» (cf. Mc. 2,17) dice, infatti, quanto il Signore si faccia prossimo all’uomo per infondergli nuovo slancio e dignità.

Sempre più l’uomo di oggi, stanco di parole vuote, egoismo, falsità e superficialità, scopre nel silenzio della Grotta di Massabielle la sua vera identità nello sforzo di decifrare il significato della vita e di ciò che la custodisce, compresi gli aspetti più faticosi come la sofferenza e la morte.

Lasciamoci dunque trasportare, spiritualmente, a Lourdes. Lourdes, terra di speranza in un Dio che guarisce, perdona e salva. Terra d’amore e di solidarietà, di silenzio e di preghiera e scopriremo che la Vergine Immacolata ci lascerà estatici, perché la scopriremo mamma, che è sempre vicina a noi, specialmente se siamo sofferenti, e che ci ama con un amore speciale.

Preghiamo il Medico celeste, affinché per intercessione della santa Vergine e di santa Bernardette Soubirous, riscopriamo attraverso la preghiera la vera medicina del prenderci cura del nostro prossimo.

Quando le preoccupazioni, i dolori, le sofferenze, appesantiscono i nostri passi, camminiamo e trasciniamoci fino alla Grotta dove, sicuramente, scopriremo che le preoccupazioni che ci affliggono possono avere un peso diverso e sostenibile. Non fermiamoci a distanza e non vergogniamoci di quel peso, il peccato, che portiamo nella nostra anima. Il Signore ha detto: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra» (cf. Gv. 8, 7). La beatissima Vergine Maria a santa Bernardetta nell’ottava apparizione, 24 febbraio 1858, ha detto di pregare e di fare penitenza per i peccatori. Dunque Dio, che è un Padre ricco di misericordia, ci sta aspettando per darci l’abbraccio del perdono che cancella ogni colpa. La Madonna, come ha fatto con la Soubirous, anche con noi vuole farsi vedere, perché ha una parola da rivolgerci e qualcosa di prezioso da darci. Sicuramente vorrà anche chiederci qualcosa, ma non dobbiamo temere, perché la Madonna è la nostra Mamma celeste e, dunque, è la mamma che sta chiedendo. Non esitiamo a risponderle.

Le 18 apparizioni della Vergine Santa alla giovane veggente Bernardetta, avvenute 161 anni fa (11 febbraio 1858 – 11 febbraio 2019),  – solo dopo quattro anni dalla proclamazione del dogma da parte del Beato Pio IX il quale, l’8 dicembre 1854, con la bolla Ineffabilis Deus, dichiarò e proclamò che la Beata Vergine Maria sia stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento, ossia appena concepita da sua madre Anna, – ci comunicano un’attenzione premurosa e rispettosa (“Potete avere la gentilezza di venire qui per quindici giorni?”) e al contempo esigente e misteriosa (“Non vi prometto di rendervi felice in questo mondo, ma nell’altro”). Queste parole, pronunciate il 18 febbraio 1858, terza apparizione, da Aquero (Quella là), come la chiamava santa Bernardetta, conosciuta poi, come l’Immacolata Concezione, ci rimandano ad una Presenza che scioglie le nostre paure, dissipano i nostri dubbi, diradano le tenebre nelle quali brancoliamo.

L’auspicio di questo libretto, la cui prefazione è stata scritta dall’Eminentissimo Sig. Cardinale José Saraiva Martins, è che ciascuno, personalmente o in comunità, possa pregare non solo durante i nove giorni della novena, ma ogni giorno, la Beatissima Vergine Maria.

Affidiamoci all’Immacolata Concezione ed Ella, siamone certi, contraccambierà cento volte tanto di quanto Le abbiamo dato. Preghiamo e chiediamo alla nostra Madre del Cielo ciò che il nostro cuore desidera e, tutto, diventerà possibile.

Riconfermiamo il nostro “sì” al Signore e, insieme a Maria Vergine, poniamoci al suo seguito per diventare portatori di luce là dove ci sono le tenebre della malattia, della sofferenza e di ogni forma di male.

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