Premio a Tramonti

Premio , Tramonti

Anche nel mese di agosto continua l’attività l’Associazione Internazionale Regina Elena Onlus ed il suo Comitato per la tutela del patrimonio e delle tradizioni, presieduto da Dora Viscione.

Il 6 agosto a Tramonti (SA), il Comitato per la tutela del patrimonio e delle tradizioni ha premiato Anna Taiani, classe 1933, ultima depositaria del seme del pomodoro “Re Umberto”. L’attestato è stato consegnato dal Comm. Rodolfo Armenio alla presenza della famiglia Taiani Caso, dell’Avv. Antonio Giordano, del Secondo Capo scelto con Qualifica Speciale Vincenzo Marasco e di Vincenzo Sannino Presidente di Acarbio dell’Associaizone Costiera Amalfitana Riserva biosfera. Il comune è in prossimità della Costiera amalfitana. Tredici borghi con altrettante parrocchie, sparsi sopra ineguali piani, costituiscono Tramonti; il luogo prende il nome dalla sua configurazione morfologica, “intra montes ubertas”, ovvero terra tra i monti. Il pomodoro “Re Umberto” è un antico ortaggio che risale al XIX secolo. E vuole essere un omaggio al secondo Re d’Italia, Umberto I, che visitò Napoli per la prima volta nel 1878, poco dopo la morte del padre Vittorio Emanuele II. E’ un’eccellente varietà di pomodoro da sugo o conserva, che ha dato origine al pomodoro San Marzano ed è stato coltivato in Italia per oltre un secolo e venduto da tutte le maggiori ditte sementiere. I cataloghi della ditta Sgaravatti (1910-40), lo descrivevano come un must: era considerato un pomodoro d’eccellenza, per il suo sapore intenso, per la produzione molto generosa grazie a piante vigorose. Ma divenne sempre più difficile reperirlo a causa della cancellazione dal registro delle varietà da parte dell’Ente incaricato del controllo ufficiale delle sementi. Eppure è uno dei pochi pomodori nazionali che a quei tempi era apprezzato e coltivato in molte parti del mondo. Il “Re Umberto” venne citato dalla storica società francese Vilmorin-Andrieux (nacque nel ‘700 e contribuì alla conoscenza botanica ed agronomica) ed il famoso libro The Vegetable Garden, oltre ad illustrarlo, lo definisce di forma ovale ma appiattita sui lati, che cresce in grappoli da 5 a 10 pomodori. Anche l’Istituto di Agronomia Generale e Coltivazioni Erbacee dell’Università degli Studi di Napoli ne fece eseguire illustrazioni ora conservate presso il Museo della Reggia di Portici. A Tramonti, così cara al Duca Gianni di Santaseverina, in Costiera amalfitana, iniziò ad essere coltivato nei primi anni del ‘900 ed i suoi semi vennero diffusi di mano in mano in tutte le tredici contrade. Ogni famiglia aveva il suo terreno usato per la coltivazione di questo pomodoro. Ogni estate, dopo la raccolta che avveniva con la giusta maturazione si provvedeva a fare la conserva di pomodori. Un prodotto che non doveva mai mancare e che per tutto l’anno era alimento principe che condiva una miriade di piatti della tradizione. Questa varietà di pomodoro è considerata rara e conservata da alcuni Seed Savers (conservatori di semi) di diversi paesi. Il pomodoro Re Umberto è presente in tutto l’areale della Costiera Amalfitana. Già a inizio ‘900 veniva usato sia come prodotto fresco (per le insalate estive), che per fare passate e conserve. Fortunatamente molti agricoltori hanno continuato a produrlo per autoconsumo, grazie alle caratteristiche organolettiche superiori ed al perfetto adattamento all’ambiente pedoclimatico. La semina in genere avviene ai primi di marzo nei famosi “rassicali”, semenzai aziendali in cui vengono direttamente distribuiti i semi, protetti da vegetazione secca per evitare che animali selvatici vaganti possano rovinarlo. Si trapianta agli inizi di maggio con sesti di impianto di 40 cm sulla fila e 80 cm tra le file. La pianta presenta uno sviluppo che in terreni favorevoli raggiunge anche i 2 metri di altezza; pertanto si usano pali di castagno e canne di fiume come tutori. La lavorazione è effettuata esclusivamente con attrezzature manuali tradizionali, anche a causa dei terrazzamenti della Costiera amalfitana, che rendono molto difficile se non impossibile l’utilizzo di mezzi pesanti. Bacca di forma rettangolare, colore rosso intenso a maturazione, lunghezza della bacca 6,3 cm in media, peso compreso fra i 45 ed i 65 grammi; sapore dolce. Caratteristiche fisico-chimiche: residuo ottico (zuccheri) 4.8, ph 4.89, acidità % 0.35, su un campione di pomodoro allevato in pieno campo. La bacca è stretta al colletto per poi allargarsi alla parte distale; il frutto ha duplice attitudine, sia per il consumo fresco che per la trasformazione industriale. La bacca è particolarmente adatta alla lavorazione per conserve; i pomodori vengono lavorati artigianalmente senza aggiungere né sale né acido citrico o correttore di acidità, messi in barattoli di vetro e successivamente pastorizzati sempre secondo tradizione.

 

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