Presentato il libro “Pasolini e lo sguardo del Poeta”

di Alessia Guerriero ICS Collective

Si è svolto alcuni giorni fa l’incontro per la presentazione del libro “Pasolini e lo sguardo del Poeta”; si tratta di uno studio sul film “Che cosa sono le nuvole” del poeta, scrittore e regista Pier Paolo Pasolini curato da Lorenzo Sangalli ed edito da Giuseppe Vozza Editore. L’evento ha avuto luogo nella casa Canonica a Piedimonte di Casolla (Caserta) nei luoghi cari alla memoria dell’intellettuale friuliano che nel 1970 ambientò il suo Decameron all’interno dello storico e poco distante Palazzo Cocozza; ha conversato con l’autore Andrea Ianniello. L’evento è stato arricchito dalle opere, appositamente realizzate a partire dal film e dal libro, del Maestro Enzo Toscano, opere che resteranno in mostra per una decina di giorni dalle ore 18:00 alle 20:00
Il libro, accende i riflettori su quello che è stato definito il gioiello nascosto dell’intera filmografia Pasoliniana, un cortometraggio di 20 minuti architettato su più livelli di significato e ricco di metafore.
La storia si presenta come una rivisitazione della tragedia Shakespeariana dell’Otello, recitata da un gruppo di marionette-attori (celebri) che una volta dietro le quinte si interrogano sul perché fanno quel che fanno, riflettendo profondamente sulla loro condizione esistenziale. È in questo dietro come ulteriore dimensione di senso, il luogo dove si manifesta la potenza creativa della poiesis. Lo
sguardo del Poeta è laterale e consente di indagare la dimensione del dubbio per poter andare oltre le apparenze. Così facendo si mostra un altro livello di significato, quello in cui i personaggi si S-mascherano tornando ad essere persone alla ricerca di una verità “indicibile” che chiede: cosa è reale? E cosa è fittizio? Il meccanismo elaborato da Pasolini è quello tipico delle scatole cinesi che si dispiegano nella logica di un vero e proprio regressus ad infinitum, frapponendo le dimensioni di realtà e sogno di Pirandelliana memoria. Tant’è che l’attore/marionetta di Otello dirà: “perché dobbiamo essere così diversi da come ci crediamo?”. E di contro, l’altro attore/marionetta ribatte: “noi siamo in un sogno dentro a un sogno”, come a voler sottolineare che l’esaltazione dell’illusione dipenda dalla nostra personale prospettiva attraverso cui percepiamo il mondo. Ma chissà, se il Poeta abbia messo in moto questo flusso di significati molteplici volontariamente o invece, sia l’opera d’arte a camminare da sola. Perché si dice che un’opera d’arte la si riconosce quando riesce a generare molto più di quello che il creatore aveva nelle sue intenzioni. Non potendo fornire una risposta certa a tale interrogativo, diremmo oggi, a distanza di più di quarant’anni dalla sua morte, che Pier Paolo Pasolini era un Poeta e si sa che i poeti, come gli uccelli, cantano per cantare la gioia della vita e la “straziante meravigliosa bellezza del creato”.

Pasolini e lo sguardo del Poeta
di Loernzo Sangalli
Giuseppe Vozza Editore in Casolla
ISBN 978-88-88848-74-7

 

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