Presetazione del libro “L’ufficiale e il comunista” di Adolfo Villani
Cittadinanza e diritti
Presentazione del libro
L’ufficiale e il comunista
di Adolfo Villani, Ediesse
Caserta, giovedì 10 maggio 2018 ore 17,30
La Feltrinelli, Corso Trieste 154
Con l’autore intervengono
Gianni Cerchia, Università del Molise
Maria Luisa Chirico, Direttrice Dilbec Unicampania
Coordina Pasquale Iorio, Le Piazze del Sapere
In collaborazione con: Acli e Auser Caserta, Finetica, Coop EVA, FTS Casertano Italia X Il Mondo
Invito
Il libro narra della vicenda di Francesco e Peppino Capobianco – padre e figlio, l’ufficiale e il comunista – emblematica di quel conflitto generazionale che segnò il complesso passaggio dal fascismo alla Repubblica, per divenire poi uno dei tratti peculiari e costanti di gran parte della seconda metà del secolo scorso. Gaeta, splendida città della riviera di Ulisse, appena assegnata per diretto volere del duce Benito Mussolini alla provincia di Roma dopo la soppressione di Terra di Lavoro nel 1927, ne è la principale cornice. La città, dopo aver perduto il ruolo di fortezza del Regno meridionale, attraverso trasformazioni urbanistiche, l’insediamento di una grande vetreria, il rilancio delle attività portuali e la costruzione della città giardino di Serapo, tenta in quegli anni la strada di un nuovo sviluppo fondato sulle risorse del territorio. Ma lungo il faticoso percorso incontra la guerra e la spietata occupazione tedesca che si scatena contro i militari italiani e la popolazione civile in un punto strategico della linea Gustav dopo l’8 settembre 1943. Qui Francesco Capobianco – un ufficiale del Regio esercito, pluridecorato della Grande Guerra, che sceglie a rischio della vita di rimanere fedele al Re – e il figlio Peppino – studente eccellente dall’animo generoso e sensibile – vivono il calvario patito dalla popolazione di Gaeta dopo l’Armistizio; i due riescono a salvarsi con una fortunosa fuga via mare il 17 marzo del 1944, dopo mesi trascorsi sulle montagne tra rifugi di fortuna e inaudite sofferenze. Un’esperienza dura e traumatica che accrescerà la stima reciproca tra padre e figlio ma, al tempo stesso, creerà le premesse di un lungo e doloroso conflitto familiare. Entrambi, infatti, vivranno con estremo rigore, coerenza e determinazione le opposte scelte di vita e i diversi modi di concepire la società nell’Italia liberata
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