Prezioso all’incontro “Campania NewSteel”: Fondamentale il patto imprese-università

di Paola Ciaramella

La nostra partecipazione a tutto ciò che è innovazione è fondamentale, perché noi riteniamo che l’innovazione e la ricerca siano gli unici elementi in grado di portare le imprese ad una crescita. Immediatamente dopo viene l’internazionalizzazione. Come sappiamo ci sono stati dei cambiamenti epocali: il mondo cresce al 3%, l’Europa al 2%, l’Italia non riesce a stare al passo con l’Europa che tira e quindi ha delle difficoltà serie”. Lo ha detto a IlDenaro.it il presidente dell’Unione Industriali di Napoli, Ambrogio Prezioso, intervenuto all’incontro di Campania NewSteel “Dalla ricerca all’innovazione”, lo scorso 26 settembre nella sede di Piazzale Tecchio dell’Università “Federico II”. Durante il pomeriggio sono state presentate dieci tra le migliori idee tecnologiche e di business selezionate dall’incubatore – promosso dall’ateneo federiciano e da Città della Scienza – con la call di maggio e accompagnate in percorsi di supporto alla creazione di impresa.

Presidente, come intervenire per far fronte alla situazione?
Bisogna reagire facendo in modo che la piccola e media impresa, che rappresenta la vera ossatura del nostro comparto economico, si allinei in termini di produttività e competitività. Siamo comunque il secondo Paese manifatturiero europeo e il quinto/sesto nel mondo.

In che modo?
Si può fare se e solo se si riesce a capire l’importanza dell’innovazione. Il problema è la dimensione: quando sei troppo piccolo, non sei globalizzato ed entri in mercati internazionali devi saper stare insieme da piccolo. Da qui l’alleanza fondamentale con la “Federico II” che è un centro di competenza e l’importanza della 4.0, che però va guidata attraverso i digital innovation hub, che sono a perimetro non solo regionale, ma anche allargati al Molise e alla Basilicata. Noi cerchiamo di andare proprio a catturare soggetti e di farli crescere, mettendo in campo i migliori imprenditori campani, che lo fanno perché hanno capito di dover ridurre la distanza tra di loro e le forniture per migliorare la filiera. In un tessuto se sei un’eccellenza e hai bisogno di tante sub-forniture, spesso devi andare a prenderle fuori regione e tutto questo è una debolezza del sistema.

Un primo bilancio di Industria 4.0?
La prima fase della 4.0 sta funzionando, ovviamente, ampliando la forbice col Nord, perché si sa che iperammortamenti importanti come quelli previsti dal Mise lanciano di più quei territori che stanno più avanti e hanno un tessuto ad alta densità industriale. Tuttavia, noi non abbiamo altra strada che formarci, informarci e crescere: questa è la grande sinergia che mettiamo in campo con l’Università.

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