Prima uscita pubblica per i Comitati per il No di Forza Italia al referendum sulla riforma costituzionale.

ON. AVV. CARLO SARRO 

Deputato al Parlamento Italiano

In vista dell’appuntamento elettorale del prossimo 4 dicembre, il coordinamento regionale del partito ha lanciato ufficialmente i Comitati del No in Campania, di cui é Responsabile regionale il deputato Carlo Sarro.

“La Campania dice No” è stato il titolo  scelto per l’iniziativa tenutasi in un’affollata sala dell’Hotel Mediterraneo di Napoli, che ha segnato l’avvio della campagna referendaria.
A tenere a battesimo i Comitati del No, il coordinatore regionale di Forza Italia Campania Domenico De Siano, il professore ordinario presso il dipartimento di Giurisprudenza dell’Università “Federico II” di Napoli Antonio Palma, la Portavoce dei Deputati di Forza Italia Mara Carfagna ed il capogruppo forzista alla Camera Renato Brunetta.
Ad introdurre i lavori l’On. Sarro che ha illustrato le motivazioni del No alla riforma proposta dal Governo di centrosinistra e varata dal Parlamento la scorsa primavera.
“Il nodo centrale della riforma che noi contestiamo riguarda la complicazione del procedimento di formazione delle leggi che, mentre ora è unico, vedrebbe l’entrata in vigore di 10 diversi tipi di procedimento, con un prevedibile incremento della conflittualità e con un appesantimento delle procedure assolutamente dannoso. – ha fatto rilevare Sarro, concetto ripreso poi anche da Palma – Non certo meno preoccupante è, poi, il meccanismo di formazione dell’unica camera abilitata a dare la fiducia al Governo ed il sostanziale restringimento dell’area di rappresentanza democratica che costituisce il principio base di tutte le democrazie avanzate.
Quanto al superamento del bicameralismo paritario, avremo uno dei due rami del parlamento, il Senato,  composto da consiglieri regionali e sindaci completamente disancorato dall’elezione diretta e, quindi, privato di autorevolezza e vera legittimazione democratica. Sarebbe stato più serio prevedere l’abolizione completa del Senato, così come avremo un peggioramento delle condizioni economiche ed istituzionali delle regioni meridionali che subiranno, per effetto della riforma costituzionale, una significativa riduzione di trasferimenti, con inevitabili tagli ai servizi ed alle prestazioni, a partire dalla sanità”.
Sotto il profilo più strettamente politico, De Siano, Carfagna e Brunetta hanno sottolineato l’importanza di una mobilitazione massiccia per la vittoria del No che farebbe naufragare così il velleitario disegno renziano di instaurare un sistema autoritario, centralista ed ulteriormente discriminatorio per il Sud, svilendo nel contempo la democrazia con la pratica imperante del trasformismo atteso che il Governo si regge sui voti dei parlamentari eletti con il centrodestra e poi alleatisi con il centrosinistra.
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