Recale, il PD chiede risposte alle proteste dei cittadini sulla TARI

Grande attenzione alla petizione popolare per modificare le tariffe

RECALE. Accesa discussione intorno al tavolo organizzato domenica in piazza Matteotti dal circolo del Partito Democratico: la petizione popolare per modificare le tariffe TARI ha suscitato grande attenzione. Tante le firme, tantissima la voglia dei cittadini di esporre le proprie ragioni, di trovare interlocutori disponibili all’ascolto e al confronto. «L’anno scorso ho pagato circa 500 euro – ci dice un cittadino – mentre quest’anno mi trovo una bolletta che supera gli ottocento: come si può sostenere che le tariffe non sono cambiate?». «A casa mia – commenta, amaro, un altro firmatario – l’unica cosa cambiata rispetto all’anno scorso è il fatto che ho perso il lavoro. Devo pagare anche le tasse scolastiche per i miei figli: dove pensano che possa trovare i soldi? Sul Comune dicono che la tassa per i rifiuti aumenta con il numero dei familiari, ma per produrre spazzatura bisogna consumare, spendere… e noi non possiamo!». «In effetti – chiarisce Michele Lasco, del Comitato direttivo del PD recalese – un’applicazione semplicistica del principio “chi inquina paga” porta a distorsioni paradossali, scaricando costi esagerati proprio sui nuclei familiari più numerosi. Basta approfondire un po’ la materia per scoprire che la produzione di rifiuti pro-capite è direttamente proporzionale al reddito: la stessa Legge di Stabilità 2014 prevede l’applicazione di “uno o più coefficienti di produttività quantitativa e qualitativa di rifiuti” (art. 1/222)». «Con la petizione popolare – chiarisce il segretario del PD Enzo De Angelis – vogliamo chiedere all’Amministrazione innanzitutto di rimediare a quelli che ci sembrano errori evidenti nella determinazione delle tariffe. Ma vogliamo anche sottolineare che il carico contributivo in sé è eccessivo, come risulta da un confronto con le tariffe applicate dagli altri Comuni della provincia, che abbiamo tratto dal sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Le nostre tariffe sono sensibilmente più alte, sfiorando in alcuni casi addirittura il triplo. Non è credibile scaricare la colpa sulla Provincia, sull’Europa o sul destino cinico e baro: bisogna mettersi al lavoro ed analizzare nel dettaglio i costi del ciclo dei rifiuti e le modalità di gestione, per individuare i punti critici sui quali intervenire per ridurre il costo finale che grava sul cittadino. Mi auguro – conclude De Angelis – che si presti ascolto alle proteste dei recalesi, se ne riconosca la fondatezza e si avvii rapidamente una correzione di rotta».

Recale, 26 gennaio 2015

PD Recale

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