Recensione del brano “South-beat” dei Canto Antico a cura di Matilde Maisto

Canto Antico, il trio composto da Armando Ilario (fisarmonica e voce), Francesca Di Ieso (tamburi a cornice italiani e voce) e Francesco Nastasi (flauto, cornamusa e piffero) , ha recentemente presentato il suo nuovo progetto “South-beat”.
Un lavoro veramente affascinante, personalmente, sino ad ora, non conoscevo il gruppo, solo a seguito di un comunicato stampa ho avuto l’occasione di ascoltare la loro prorompente musica da cui traspare immediatamente il suono della città, la taranta urbana, la fusione di riti ancestrali e sonorità on the road. Suggestioni seventies e groove della musica made in Naples.
Ascoltare la loro musica è stato per me un momento di forte coinvolgimento, immediatamente il mio cuore si è mosso al ritmo forte e coinvolgente del trio, ho avuto il desiderio di conoscerli meglio e man mano che ascoltavo “Fico a dicembre”, del loro album “South-beat”  ho scoperto un esplosione di suoni che si sovrappongo con coerenza e secondo un ordine ben predestinato.
Parte con una grande e bella stornellata per sfociare poi in una musica ritmica, pizzicata. Suoni che si scontrano attraverso un processo apparentemente casuale ma che si configura, altamente coerente e, soprattutto, organizzato secondo regole che via, via si possono riconoscere ed apprezzare.
Ritengo che la qualità della musica e del progetto stesso sia ottimale e, più si ha la possibilità di ascoltare il brano e maggiormente si riesce ad apprezzare.
Il sud rappresenta, a mio avviso, un elemento distintivo e trascinante del brano stesso con riferimenti espliciti, che ricorrono soprattutto nella prima parte con il modulo melodico della fronna, puntellato dagli interventi enfatici della voce femminile, in un misto di anglo-napoletano, della voce maschile, con i moduli dei “richiami” tradizionali, dei fiati, delle percussioni e della fisarmonica.
Canto Antico è un trio canoro del sud Italia, ma con la loro bravura sono riusciti ad innestare le radici della musica popolare del Sud Italia nel giardino metropolitano e cosmopolita di Milano. Tramandare la secolare tradizione della tarantella e della tammurriata attraverso il linguaggio della modernità, per dar voce ad un patrimonio culturale di immenso valore ma spesso confinato in nicchie per pochi adepti o, ancor peggio, svilito da anacronistiche imitazioni senza cuore. Passato, presente e futuro si mescolano nel progetto artistico dei Canto Antico, trio di musicisti sincronizzati su unico battito: quello del South Beat, termine da loro coniato per definire il particolare genere di world music di cui sono fieri paladini. South Beat è anche il nome dato al nuovo lavoro in studio della band, attiva dal 2000 e con alle spalle numerosi riconoscimenti e tour internazionali. Un album che ha il sapore della svolta: più che segnare un nuovo capitolo nella discografia dei Canto Antico, South Beat rappresenta infatti il culmine di un percorso artistico iniziato con la fedele riproposizione delle musiche del Meridione, proseguito con il riarrangiamento personale dei brani della tradizione (si veda il precedente disco Jesce ‘a lla pubblicato nel 2006) e sfociato ora in una scrittura autorale che immerge tutto il bagaglio delle esperienze precedenti nei suoni e nei ritmi frenetici della metropoli

Matilde Maisto

 

ASCOLTA IL BRANO:

CANTO ANTICO “SOUTH BEAT”
 https://soundcloud.com/morningbellcomunicazione

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