“Regina Elena” ricorda gli italiani sepolti in Libia

L’Associazione Internazionale Regina Elena Onlus denuncia e deplora l’ennesima barbara profanazione del cimitero cattolico italiano Hammangi di Tripoli, dove sono sepolti circa 8.000 italiani. La profanazione di un luogo sacro è un gesto vile, di profonda inciviltà ed intolleranza, tanto più grave perché perpetrato quando in Italia ed in altri Paesi è consuetudine recarsi nei cimiteri a commemorare i propri cari defunti e tutti i Caduti.

Le immagini si commentano da sole per la loro inciviltà ed illustrano il quadro tragico della situazione in Libia.

Esattamente 60 anni fa, nel 1955, si decise di riunire in un unico Sacrario tutte le salme dei Caduti italiani dal 1911 al 1945 nella zona centrale del Cimitero cristiano, a circa 2 km da Tripoli. Intorno al piazzale principale si affacciano due padiglioni e sullo sfondo un largo viale e la Cappella Votiva. Sui frontoni dei due padiglioni, in lettere di bronzo, appaiono le iscrizioni:

– Ottennero il regno della gloria e la mano del Signore li protegge

– I corpi sono sepolti in pace ed il loro ricordo vivrà in eterno.

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