Sabato, 12 Novembre, giornalisti ed esperti di storia ed intrecci malavitosi a confronto sull’ultimo libro del giornalista Salvatore Minieri

di Daniele Palazzo

 

PIGNATARO MAGGIORE-Sabato prossimo, 12 novembre, nuovo appuntamento culturale di rilievo per l’Associazione “Amici della Musica”, di Pignataro Maggiore, che, presieduta dalla dinamicissima Rossella Venedemia, è e si configura come una della più belle e concrete realtà di tutela, divulgazione e salvaguardia dell’immenso e, per tanti versi, negletto patrimonio artistico-culturale di Terra di Lavoro e dell’Agro Capuano-Pignatarese, in particolare. Il nuovo tassello del meraviglioso mosaico di grandi eventi targati “AdM” scaturisce dalla fruttuosa intesa di collaborazione con il valente giornalista Salvatore Minieri, che, per l’occasione, presenterà il suo fortunato quanto coraggioso libro sull’espansione nel Sud Pontino degli interessi del clan camorristico casalese, on tempo, capeggiato da Antonio Bardellino. “I Pascià-Storia criminale del clan Bardellino e della Discoteca Seven Up”(questo il titolo del volume) sarà sviscerato ed analizzato in ogni suo aspetto da noti esponenti dell’editoria e del mondo giornalistico campano e nazionale nonchè da esperti e conoscitori dei fenomeni e delle dinamiche mafiose campane e non solo, alcuni dei quali, come il bravo e stimato collega Enzo Palmesano, rimasti vittime di vigliacche ritorsioni a causa della loro lodevole azione anticamorra e per la tutela dell’ordine e della legalità. L’atteso rendez-vous, a cominciare dalle ore 18.45, nella sala-convegni del Palazzo Vescovile cittadino. Con Palmesano, interverranno la giornalista Rai Lilly Viccaro Theo, che è in forza alla redazione della trasmissione “Chi l’ha visto?”, gli editori Eliana Riva e Antonella D’Andrea, entrambe di Spring Edizioni, e lo stesso Minieri, al quale sarà affidato l’intervento conclusivo della serata. Con il volume in parola l’apprezzato giornalista pignatarese un lucido quanto puntiglioso escursus sull’epopea criminale bardelliniana nel sud della provincia di Latina, della quale molti aspetti sono ancora avvolti in un fitto mistero. La grande e puntigliosa inchiesta di Minieri, che ha speso ben due anni onde documentarsi a dovere in materia, è servita a gettare nuova luce sull’ancora oscura pagina di storia di cui ci occupiamo, ponendo pure le basi per ulteriori approfondimenti. Sono tanti gli operatori dell’informazione che, sia attraverso la carta stampata che utilizzando il mezzo televisivo e i nuovi canali di comunicazione forniti dalla rete internet, sono costantemente in prima linea onde denunciare, con coraggio e senso civico,  che,  contrariamente a quanto sostengono e proclamano, gli esponenti del malaffare, nessuno escluso, sono capaci di seminare intorno a loro solo aridità e desolazione, impoverimento economico-morale e regresso culturale, appiattimento generale e nichilismo progettuale. In una parola, morte di tutta quanto è vita e speranza per un futuro migliore. Nuovo benvenuto, dunque, al lavoro svolto dall’autore del libro in trattazione, al quale va e deve andare il plauso e l’incoraggiamento di tutte le persone perbene, che, grazie al Cielo, anche nelle nostre, tanto martoriate,sono in stragrande maggioranza rispetto agli altri.

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