SALVATORE QUASIMODO “POESIA DI PRIMAVERA”

 “Poesia di Primavera”
Ed ecco sul tronco
si rompono gemme:
un verde più nuovo dell’erba
che il cuore riposa:
il tronco pareva già morto,
piegato sul botro.E tutto mi sa di miracolo;
e sono quell’acqua di nube
che oggi rispecchia nei fossi
più azzurro il suo pezzo di cielo,
quel verde che spacca la scorza
che pure stanotte non c’era
(Salvatore Quasimodo)
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E’ l’inizio della primavera.
I rami apparentemente secchi degli alberi incominciano a mettere le prime gemme.
Sembrava che l’albero fosse morto ed invece…Eecco che la scorza si spacca, e spunta la gemma di un verde brillante, tenerissimo, ancora più splendente (più “nuovo”) dell’erba, che pure ha ripreso a crescere nei prati prima desolati ed ardidi.
E’ la vita che rinasce dopo il lungo letargo invernale, ed il cuore del poeta ha un sospiro di sollievo (“e il cuore si riposa”, cioè non sta più in ansia). Tutto questo, per il poeta, ha del miracoloso (e tutto mi sa di miracolo) ed anche lui si sente parte della natura che si sveglia e rinasce in tutto il suo splendore, di quell’incantevole spettacolo di un cielo più azzurro che mai che si specchia nei fossi ingrossati dalla pioggia (l’acqua di nube) e nel verde della gemma che spacca la scorza e che solo stanotte non c’era ancora.

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