San Francesco Patrono d’Italia e di Cancello ed Arnone

CANCELLO ED ARNONE (Matilde Maisto) – Il 4 ottobre, nella città di Cancello ed Arnone si fermano tutte le attività, sia pubbliche, che private; infatti rimangono chiusi: il Comune – le Scuole – le Poste e Telecomunicazioni – le Banche – gli Esercizi Commerciali ecc.
Questo da quando San Francesco d’Assisi è stato proclamato patrono della città di Cancello ed Arnone. La decisione di proclamare San Francesco d’Assisi patrono della città di Cancello ed Arnone è sorta alcuni anni fa, per ovviare ad alcune problematiche. Per spiegare meglio questa situazione è necessario ricordare che Cancello ed Arnone ha due Santi patroni, ossia San Biagio (3 febbraio) nella località Arnone e Santo Stefano (26 Dicembre) nella località Cancello. Naturalmente questa duplice festività, per anni ha reso difficile gestire l’ordine pubblico ed i servizi sociali, dato che ora i cittadini di Arnone ed ora quelli di Cancello intendevano rispettare il “proprio” Santo patrono.
Ovviamente, si è sempre trattato di problematiche legate ai servizi pubblici, ovvero: Ente Comunale, scuole, PP.TT. banche ecc., per cui fermo restando entrambe le festività religiose, l’Ente ha stabilito una nuova ricorrenza valida per l’intera città di Cancello ed Arnone. Si è pensato, quindi, a San Francesco d’Assisi, il Santo poverello, predicatore mistico che visse tra il XII ed il XIII secolo e che fu il fondatore dell’ordine francescano.
Ancora oggi l’ordine da lui creato si basa sulle stesse ragioni di vita e sugli stessi ritmi da lui iniziati. Come non menzionare il suo famosissimo “Cantico delle Creature”: laudate sii, mi’Signore cum tute le tue creature, specialmente messere lo frate sole, lo qual è iorno, et allumini noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande Splendore: da te, Altissimo, porta significatione.
Mi viene in mente il modo singolare col quale Benedetto XVI lo ricordò, a suo tempo, dicendo: “San Francesco non era solo un ambientalista e un pacifista, era soprattutto un uomo convertito – prima egli era quasi una specie di play boy, ma poi ha visto che questo non era sufficiente, ha capito che doveva allargare la sua vita aprendosi a Dio e agli altri”.
Parole che danno l’idea di una immediata attualità e che colgono pienamente il messaggio divino per tutti gli uomini: possiamo anche essere dei play boy o play girl, vivere in modo dissoluto, ma fermiamoci solo un attimo e guardiamoci dentro: perchè non siamo felici? Perchè non si è mai contenti di ciò che si possiede e si vuole sempre di più? Viviamo una corsa sfrenata verso il consumismo, ma non ci basta mai!
Sarebbe bello essere capaci di abbandonare tutto e dedicarsi completamente al Signore, ma noi non siamo dei Santi e possiamo solo sperare di vivere al meglio la nostra vita, evitando odi e rancori, calunnie ingiuste, invidie, ed amando il nostro prossimo con amore vero e sincero.

Matilde Maisto

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