Stupratori scarcerati perché la vittima è mascolina, Ferrante: “vittima violentata per la seconda volta”

Discriminazione donne
Noi donne non possiamo tacere contro una ingiustizia quando le vittime di stupro non ricevono giustizia che meritano perchè un magistrato si basa su pregiudizi meramente fisici/estetici… vogliate ospitare una mia riflessione sulle vostre pagine. Grata di quanto vorrete fare 
Laura Ferrante
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Condivido pienamente
Matilde Maisto

 

Una giovane peruviana è stata violentata da tre uomini, la cosa è stata riportata dai telegiornali nazionali facendo scalpore per come il caso sia stato trattato in modo superficiale. Non solo, secondo i magistrati, tre donne,  la storia sarebbe inventata,  gli uomini non hanno commesso alcun reato perché la accusatrice non è abbastanza carina, anzi, sarebbe troppo mascolina. Dunque i colpevoli sono stati rilasciati perché il fatto non sussiste. E pazienza se la donna, dopo il brutale stupro di gruppo, sia stata sottoposta ad una operazione per riparare i danni lasciati dalla brutale violenza subìta.

“Una donna al centro di gravi discriminazioni, messe in atto da altre donne, che rende questo episodio ancora più grave. Va a farsi benedire la solidarietà femminile, la giustizia e la verità per far posto a pregiudizi puramente estetici”.  E’ quanto ha detto la giornalista Laura Ferrante, fresca di nomina coordinatrice del coordinamento donne UGL.

“E’ assurdo che una corte, formata da tre donne, possa assolvere gli autori di uno stupro di gruppo ai danni di una donna peruviana con una motivazione ancora più assurda:  é poco attraente. E poiché non è bella tanto da essere stuprata, c’è la possibilità che fosse stata proprio lei ad organizzare una serata goliardica con i giovanotti. A nulla ha significato il fatto che, a seguito degli abusi, la donna è stata operata per i danni fisici riportati dalla violenza.  Quella donna, in sede di processo, è stata violentata per la seconda volta, questa volta da chi doveva darle giustizia”. Ha continuato la Ferrante. “Ci fa specie che un giudice, per lo più di sesso femminile, si basi su di un giudizio puramente fisico e invece di dare giustizia alla vittima offesa gravemente, annulla il processo e li scarcera. Ancora il pregiudizio ha accecato il senno del giudice, lacerando l’anima, già lacerata della  vittima alla quale non viene garantita alcuna giustizia. Per fortuna in cassazione tutto è stato ribaltato e i tre uomini dovranno sostenere stavolta un vero processo. Sperando che questa volta chi ha sbagliato paghi per le proprie colpe. La giustizia deve tornare a fare il suo dovere e difendere le vittime non trovare scusanti. Alla fine del processo, spero davvero che le rappresentanti della magistratura chiedano scusa alla vittima ed alla sua famiglia. Noi donne siamo a fianco di questa vittima e di tutte le vittime della brutale violenza degli uomini” ha chiosato la giornalista.

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