Sul Coronavirus, dal Post

A oggi sono stati segnalati 17.660 casi positivi in Italia.
Sono le 18 e 44.Dmitri Iosifovich Ivanovsky aveva poco più di vent’anni quando fu inviato in Ucraina per indagare su una strana malattia che si era diffusa nelle piantagioni di tabacco. Ivanovsky era nato a Gdov nella Russia europea occidentale nel 1864 e aveva poi studiato botanica presso l’Università di San Pietroburgo. Tre anni dopo la sua prima spedizione, fu mandato in Crimea per studiare una malattia simile che interessava sempre le foglie di tabacco. Esaminando alcuni campioni in laboratorio, notò strane formazioni che descrisse in un articolo pubblicato nel 1892. Ivanovsky sapeva di avere scoperto qualcosa di insolito, ma solo sei anni dopo ne ebbe la conferma quando il microbiologo olandese Martinus Bijernick ripeté le stesse osservazioni, arrivando alla conclusione che quelle concrezioni fossero una forma di agente infettivo fino ad allora sconosciuta e più piccola dei batteri, che chiamò virus.

Vīrus in latino significa “veleno” e sembrò un nome appropriato per definire il Virus del mosaico del tabacco oltre un secolo fa. Ma che cos’è davvero un virus? È un essere vivente? Ha una vita propria? Esiste solo in certi momenti?

Un virus è un agente infettivo (patogeno) che può produrre copie di se stesso (replicarsi) solo sfruttando le cellule di un organismo. Si stima che esistano milioni di specie diverse di virus, ma finora siamo riusciti a studiarne e a descriverne nel dettaglio solamente cinquemila. I virus si sono evoluti in milioni di anni, diventando molto abili nell’infettare tutte le forme di vita: animali, piante e microrganismi come i batteri.
Sono tipi pericolosi, ma affascinanti.

Quando non si trovano in un organismo, i virus esistono nell’ambiente esterno come piccole particelle indipendenti (virioni). Le loro parti principali sono: materiale genetico (DNA o RNA che contiene le istruzioni per produrre le proteine di cui hanno bisogno), un involucro proteico protettivo (capside) e in alcuni casi un ulteriore strato esterno formato da lipidi (grassi). A seconda delle specie, hanno forme diverse: a elica, simili a solidi geometrici come gli icosaedri o sferici con tante punte sulla loro superficie, come nel caso del coronavirus con cui stiamo facendo i conti da settimane. E sono piccolissimi: centinaia di volte più piccoli di un batterio e quasi sempre visibili solo al microscopio elettronico.

Immagine al microscopio elettronico di coronavirus (SARS-CoV-2), in giallo, che emergono da una cellula in una coltura di laboratorio (NIAID-RML)

Dopo avere infettato un organismo, per esempio per trasmissione tramite le goccioline di saliva come avviene con il coronavirus, un virus attiva il processo per replicarsi il più velocemente ed estesamente possibile sfruttando le strutture cellulari (organuli). I coronavirus, per esempio, hanno minuscole punte (da qui “corona”) costituite da una proteina che si lega alla membrana cellulare, sfruttando un processo che viene attivato da un enzima della cellula stessa (pensatelo come un portinaio). In questo modo, il coronavirus riesce a iniettare il suo codice genetico (RNA) all’interno della cellula e a sfruttarne gli organuli per replicarsi. Le copie prodotte lasciano poi la cellula, andando a infettarne altre. Ed è per questo che i ricercatori stanno cercando sistemi per fare in modo che il portinaio non faccia danni, così che il coronavirus trovi l’ingresso alla cellula sbarrato.

Abbiamo naturalmente semplificato molto la descrizione del processo confidando nell’indulgenza dei virologi, ma sapere come funziona il meccanismo aiuta a comprendere la difficoltà stessa nel definire cosa sia un virus. Alcuni ricercatori considerano i virus come forme di vita, perché portano con sé del codice genetico, si replicano e vanno incontro a processi di evoluzione, tutti elementi considerati necessari per definire un essere vivente. Altri ritengono invece che non possano essere definiti tali perché sono privi delle strutture cellulari generalmente ritenute necessarie per definire vitale un organismo. I più salomonici sostengono che i virus siano una sorta di via di mezzo tra il mondo vivente e il resto: organismi a un passo dalla vita.

Sappiamo della loro esistenza da poco più di un secolo, e per certe cose ci vuole tempo. (Esistenza inteso come stato della realtà, ma qui entriamo nel filosofico, e abbiamo ancora un sacco di altre cose da raccontarvi.)

La situazione in Italia
Oggi la Protezione Civile ha annunciato che i casi positivi totali di coronavirus dall’inizio dell’epidemia in Italia sono 17.660, circa 2.500 in più di ieri più o meno in linea con il giorno precedente, e i morti sono 1.266. La situazione continua a essere difficile nei reparti di terapia intensiva, dove complessivamente sono ricoverate 1.328 persone. Non vedremo ancora per diversi giorni i benefici delle misure restrittive, perché queste dovrebbero incidere sui nuovi contagi che diventeranno evidenti tra una decina di giorni (dal momento del contagio passano fino a 15 giorni prima che si manifestino i sintomi).

Europa
Dopo averci osservati con alterni momenti di preoccupazione e di rifiuto, negli ultimi giorni i governi degli altri paesi europei hanno iniziato a prendere provvedimenti contro l’epidemia da coronavirus.

Francia
Ieri sera, il presidente della Francia, Emmanuel Macron, ha tenuto un discorso alla nazione dicendo che da lunedì prossimo saranno chiusi asili, scuole e università in tutto il paese. Questo fine settimana si terranno comunque le elezioni municipali: Macron ha invitato a partecipare al voto, suscitando qualche perplessità per il maggior rischio di contagi ai seggi se ci saranno affollamenti. Attualmente i casi positivi rilevati in Francia sono circa 3mila, i morti 61.

Spagna
Il governo spagnolo ha invitato le comunità locali a chiudere le scuole per due settimane, e alcune comunità hanno assunto ulteriori misure restrittive. A Madrid è stata disposta la chiusura di musei, teatri e cinema. In Catalogna sono stati isolati quattro paesi, con limitazioni agli spostamenti che riguardano circa 70mila persone. Sabato il governo annuncerà lo stato di allarme, che consentirà di limitare gli spostamenti, proibire l’accesso a determinate zone, ordinare evacuazioni e razionare l’uso di beni o servizi per limitare la diffusione del coronavirus. I casi positivi rilevati finora nel paese sono oltre 4mila e ci sono 120 morti. In meno di un giorno i nuovi casi sono stati 1.063.

Germania
Nell’ambito della loro autonomia, i governi locali si sono attivati per ridurre o rinviare gli eventi pubblici, e vietare gli assembramenti di persone fino ad aprile. Il governo federale per ora non ha assunto particolari misure restrittive, ma sta comunque conducendo numerosi test per provare a isolare il più tempestivamente possibile i nuovi casi. Per ora risultano 2.369 positivi e i morti sono stati 6.

Regno Unito
L’approccio del governo britannico è stato finora diverso da quello seguito in Italia e prima ancora in Cina, e verso il quale si stanno orientando altri paesi. Al momento ci sono minori misure restrittive e il governo è molto cauto su come procedere nel caso di un aumento considerevole dei contagi. Si parla di eventuali misure da introdurre per rallentare l’epidemia, ma per ora non si prevede di chiudere le scuole o stabilire restrizioni. I casi riportati finora nel Regno Unito sono stati 590 e i morti 10.

E il Belgio? E la Danimarca? E la Slovenia? Tutto qui.

Resto del mondo
Sophie Gregoire, moglie del primo ministro canadese Justin Trudeau, è positiva al coronavirus: i suoi sintomi per ora non sono gravi, ma dovrà rimanere in isolamento per almeno 14 giorni e lo stesso farà suo marito.
L’Argentina ha sospeso tutti i voli in arrivo da Stati Uniti ed Europa.
Disney ha chiuso i suoi parchi a tema in tutto il mondo e non prevede di riaprirli prima di un mese.
Israele ha chiuso le scuole e vietato i grandi raduni, e si parla di un governo di unità nazionale.
I teatri di Broadway, a New York, hanno sospeso le attività fino a metà aprile, a causa delle difficoltà di continuare ad operare con le restrizioni imposte agli eventi pubblici per contrastare la diffusione del coronavirus. Tra le altre cose, la città e lo stato di New York hanno vietato tutti gli eventi con più di 500 persone e chiesto a teatri e cinema di ridurre di metà la loro capienza massima.

Formula 1
Giovedì sera è stato cancellato il Gran Premio di Formula 1 d’Australia, che avrebbe dovuto essere disputato il prossimo fine settimana e che sarebbe stato il primo del Mondiale 2020. Sono stati invece rinviati il Gran Premio del Bahrein e quello del Vietnam, che si sarebbero dovuti correre rispettivamente il 22 marzo e il 5 aprile.

Calcio
La UEFA, l’organo che governa il calcio professionistico europeo, ha sospeso a tempo indeterminato tutte le sue competizioni: Champions League, Europa League, Youth League e gli spareggi di qualificazione agli Europei in programma a fine marzo.
La Premier League, il principale campionato di calcio del Regno Unito, è stata sospesa per precauzione contro la diffusione del coronavirus. La Ligue 1, il principale campionato di calcio francese, e l’equivalente francese della Serie B italiana sono stati sospesi per via del coronavirus: non è per ora stata definita la durata della sospensione.
La Liga, il principale campionato di calcio spagnolo, è stata sospesa insieme a tutti i campionati di calcio professionistici e amatoriali.
In Germania le partite di Bundesliga, la Serie A del calcio tedesco, sono state sospese fino ad aprile.

Giro d’Italia
Dopo giorni di valutazioni, oggi RCS Sport, la società organizzatrice del Giro d’Italia, ha comunicato che l’edizione di quest’anno sarà posticipata a causa del coronavirus. RCS Sport ha scritto che «vista la situazione nazionale e internazionale, viene posticipata la data del Giro d’Italia 2020» e che «la nuova data sarà annunciata non prima del 3 aprile quando termineranno le disposizioni previste” dal governo.

Economia
Oggi gli indici di borsa e il mercato dei titoli di stato hanno segnato una ripresa dopo una serie di annunci che hanno confermato quello che era già emerso negli scorsi giorni: i paesi membri dell’Unione Europea potranno spendere tutti i soldi necessari ad affrontare la pandemia e nel farlo avranno il sostegno della Banca Centrale Europea, dei paesi più ricchi dell’eurozona e della Commissione Europea. La BCE, che ha precisato le sue intenzioni dopo la criticata conferenza stampa della sua presidente, Christine Lagarde, ha fatto sapere che «non tollererà alcun ostacolo alla trasmissione delle sue politiche monetarie».

Mattarella
Nella serata di ieri, dopo una bruttissima giornata per la borsa italiana, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha diffuso un secco comunicato per richiamare la BCE e secondo diversi osservatori la stessa Lagarde, ricordando che l’Italia ha bisogno di “iniziative di solidarietà” e non di gesti che “rischiano di ostacolarne l’azione”.

Farmaci
Negli ospedali si proveranno a utilizzare farmaci di nuova generazione, pensati per l’artrite reumatoide, contro il coronavirus. Il tocilizumab sarà messo a disposizione gratuitamente da Roche, la casa farmaceutica che l’ha sviluppato, per i test clinici, dopo avere ottenuto risultati incoraggianti su alcuni pazienti gravi in Cina e di recente su due pazienti in Campania. Il farmaco interviene sulle infiammazioni causate dal sistema immunitario, quando reagisce per sbarazzarsi del coronavirus. Sembra essere indicato per i pazienti che sviluppano gravi polmoniti e che rendono necessario il ricovero in terapia intensiva. Negli Stati Uniti sarà avviata la sperimentazione su un farmaco simile, il Kevzara, prodotto da Sanofi.

Domande e risposte
Qual è il decorso della COVID-19? Dopo la guarigione si è immunizzati? È possibile che il virus sia mutato diventando più letale?
Queste sono solo 3 delle circa 200 domande che abbiamo raccolto nei giorni scorsi dagli abbonati del Post (cui siamo grati perché sostengono il giornale) attraverso il sistema dei commenti a loro dedicato. Ne abbiamo selezionate 25 e abbiamo dato altrettante risposte, per capire un pezzetto in più di questa cosa enorme che ci sta capitando.

Inutile girarci intorno: sta per iniziare il primo weekend domestico di massa per l’Italia, tra curiosità per vedere l’effetto che farà starsene (quasi) tutti in casa – senza andare nei locali e nei ristoranti e nei cinema e nelle palestre e nei teatri e nei musei e nei negozi e nei bar – e le comprensibili frustrazioni di chi vorrebbe cambiare aria e dimenticarsi per un poco le pantofole (per le passeggiate domestiche, potete seguire i consigli di Ennio Morricone).

Nelle molte ore libere potrete sperimentare ricette più impegnative del solito, seguire queste dritte per intrattenere figli e nipoti o guardare qualche bel film e serie tv su Netflix o Prime Video (se non parla di contagi e pandemie, meglio). O forse è il momento buono per iniziare un libro, di quelli lunghi.

Per tenere sotto controllo eventuali ansie, ricordatevi che state facendo la cosa giusta e provate a rimuovere per qualche ora dai vostri pensieri la parola che inizia per c e finisce con oronavirus. Tanto noi siamo qui: ci facciamo vivi nel caso succeda qualcosa di inatteso, altrimenti ci sentiamo lunedì. Domestici. Ciao!

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