Sul Coronavirus, dal Post

A oggi sono stati segnalati 31.506 casi positivi in Italia.
Sono le 18 e 47.Tedros Adhanom Ghebreyesus aveva da poco festeggiato il Capodanno del 2019 nella Repubblica Democratica del Congo. Da direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), aveva pensato fosse un buon segnale da dare trascorrere l’inizio del nuovo anno con il personale dell’OMS alle prese con una nuova e rischiosa epidemia da ebolavirus. Tedros ha 54 anni, è nato in Eritrea e per tutti è il dottor Tedros: il suo nome termina con un patronimico invece che con un cognome, e come avviene spesso in questi casi è più pratico utilizzare il nome di persona.Il giorno prima della sua partenza, un gruppo di operatori sanitari addetti alle vaccinazioni era stato attaccato da alcuni locali, una delle numerose aggressioni che subisce il personale dell’OMS, talvolta per banali incomprensioni frutto di superstizioni e diffidenze. Nell’attacco era stato colpito alla testa con una pietra Charles Lwanga-Kikwaya, uno dei membri dello staff dell’organizzazione: la ferita era grave e richiedeva un trasporto di urgenza verso l’ospedale più vicino, altrimenti l’operatore sarebbe probabilmente morto.

Venuto a conoscenza della situazione il giorno seguente, Tedros aveva chiesto al pilota dell’elicottero di fare una deviazione rispetto alla destinazione finale, l’Uganda, per portare Lwanga-Kikwaya in un ospedale attrezzato per curarlo, sorvolando un’area dove ci sono spesso conflitti armati. Il pilota si era rifiutato, spiegando che il viaggio non avrebbe rispettato i protocolli di sicurezza per un passeggero di così alto rilievo, come il direttore dell’OMS. Tedros lo rimase ad ascoltare, ma ormai aveva deciso: senza perdere la pazienza, ebbe un confronto con il pilota e dopo diverse telefonate ottenne che fosse effettuata la deviazione verso l’ospedale. Lwanga-Kikwaya sopravvisse alla ferite e poté tornare a lavorare nel gruppo coordinato dall’OMS.

Tedros spiegò in seguito le ragioni di quella scelta in Africa: “Non puoi prenderti cura di milioni di persone, se non ti occupi di un povero essere umano che ti sta morendo davanti agli occhi”.

Oggi Tedros Adhanom Ghebreyesus ha davanti agli occhi un intero pianeta, comprensibilmente spaesato e a tratti impaurito, che sta affrontando la più grande emergenza sanitaria di questo secolo. La sfida è enorme, ma Tedros non ha perso la calma e la pacatezza che aveva dimostrato di avere davanti a quel pilota di elicottero. Ogni giorno offre aggiornamenti e raccomandazioni ai governi e all’opinione pubblica sulle migliori pratiche da seguire per rallentare l’epidemia da coronavirus, con messaggi rassicuranti e al tempo stesso risoluti. Ieri, per esempio, ha invitato i governi a fare molti più test per trovare nuovi casi positivi e a isolare meglio i malati, in modo che non contagino il prossimo. L’OMS vuole che facciamo di più, e con molte ragioni.


Tedros Adhanom Ghebreyesus (EPA/SALVATORE DI NOLFI via ANSA)

La situazione in Italia
Oggi la Protezione Civile ha comunicato che i casi totali da coronavirus rilevati in Italia dall’inizio dell’epidemia sono 31.506, quindi 3.526 in più di ieri quando invece era stato segnalato un aumento di 3.233 casi totali rispetto a domenica. I morti sono 2.503, solo oggi se ne sono aggiunti 345. Nei reparti di terapia intensiva ci sono circa 2mila persone.

Tenere traccia dell’andamento non è sempre semplice. Il grafico qui sotto mostra il totale degli attualmente positivi giorno per giorno, il totale dei dimessi e quello dei deceduti. La curva sta continuando a salire, ma verso la fine della settimana dovrebbero iniziare a vedersi gli effetti delle restrizioni: sarà un momento importante per il governo, che dovrà decidere come procedere nelle settimane seguenti. Intanto fino al 3 aprile, tutti (o quasi) a casa.

Inquinamento
Le osservazioni satellitari realizzate nelle ultime settimane da Copernicus, l’iniziativa dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) per controllare l’atmosfera, mostrano che da gennaio all’11 marzo le emissioni di diossido di azoto (NO2) – uno dei principali gas inquinanti, che può causare asma e altri problemi polmonari – sono molto diminuite in Europa. In particolar modo nel Nord Italia, una delle aree più inquinate del continente, dove da metà febbraio la concentrazione di NO2 è diminuita del 10 per cento. È uno degli effetti secondari della pandemia, che già si era visto in Cina: il rallentamento delle attività produttive e, nel caso dell’Italia, soprattutto degli spostamenti ha ridotto i livelli di inquinamento dell’aria.

Modulo
Il ministero dell’Interno ha pubblicato un nuovo modulo di autocertificazione o autodichiarazione per potersi spostare nonostante le restrizioni decise dal governo per limitare il contagio del coronavirus. A differenza dei moduli pubblicati nei giorni scorsi, questo contiene una nuova voce in cui si specifica che le persone interessate devono dichiarare di non trovarsi in una condizione di quarantena, che impone «un divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora». Lo trovate qui.
Sulle trasgressioni delle limitazioni agli spostamenti, oggi il ministero dell’Interno ha fatto sapere che dall’11 al 16 marzo sono state controllate 172.720 persone e 7.890 sono state denunciate. Inoltre sono stati controllati 97.551 esercizi commerciali: 217 esercenti sono stati denunciati ed è stata sospesa l’attività di 22 esercizi.

Violenza domestica
Le restrizioni decise in diversi paesi per contenere il contagio avranno conseguenze sulla violenza domestica e, in particolare, sulle donne. Per questo associazioni femministe e che lavorano con le donne (e anche alcuni governi) si stanno muovendo per rilevare la questione e diffondere il più possibile informazioni utili. Secondo le Nazioni Unite, la pandemia ha un doppio effetto sulle donne: la chiusura delle scuole e dei centri diurni per gli anziani o per le persone non autosufficienti sta aumentando gli oneri di lavoro domestico e di cura non retribuito, che continua a ricadere principalmente sulle donne. I settori di lavoro con la più alta esposizione al virus sono poi principalmente femminili: le donne rappresentano il 70 per cento del personale nel settore sanitario e sociale a livello globale. All’interno di questo settore, poi, esiste un divario retributivo medio di genere del 28 per cento, che si può aggravare in tempi di crisi e che avrà conseguenze anche successive. Inoltre, ci sono i rischi di una maggiore esposizione alla violenza e dell’interruzione all’accesso alla salute sessuale e riproduttiva.

Francia
Il presidente francese Emmanuel Macron ieri sera ha tenuto un discorso alla nazione durante il quale ha ripetuto più volte le parole «siamo in guerra», riferendosi al coronavirus. Il cambio di atteggiamento del presidente francese è stato notato da molti, e messo a confronto con alcune sue dichiarazioni che ancora una decina di giorni fa sottovalutavano il problema. Macron ha annunciato misure in gran parte simili a quelle decise una settimana fa dal governo italiano. Ha spiegato che da mezzogiorno di oggi e per almeno 15 giorni sarà necessario evitare assembramenti e limitare al minimo gli spostamenti personali; sono inoltre sospese tutte le riforme attualmente in discussione nel paese e sarà posticipato il secondo turno delle elezioni municipali tenutesi domenica scorsa. In Francia risultano oltre 6.600 casi positivi e 148 morti.

Germania
Sempre ieri sera, la cancelliera Angela Merkel ha detto che in Germania saranno chiusi diversi tipi di attività, tra cui le piscine, i bar e i cinema; gli orari di apertura dei ristoranti saranno ridotti, con particolari regole per limitare il numero di persone e garantire la loro distanza. Merkel ha anche invitato le persone attualmente in Germania a evitare viaggi non necessari. La Germania ha per ora identificato quasi 8mila casi positivi e 20 decessi.

Regno Unito
Il primo ministro britannico, Boris Johnson, nella serata di lunedì ha invitato le persone a evitare i contatti “non essenziali” e i viaggi “non necessari”, chiedendo alle persone di lavorare, quando possibile, da casa, evitando locali e altri luoghi di aggregazione. Johnson ha inoltre invitato chi ha febbre e tosse a rimanere in autoisolamento per almeno due settimane, mentre non ha detto di prevedere per ora ulteriori misure restrittive. Il governo britannico negli ultimi giorni ha ricevuto critiche per il modo in cui sta gestendo l’emergenza sanitaria e per la mancanza di messaggi chiari alla popolazione (nel fine settimana aveva generato numerose incomprensioni).
Intanto, la Regina Elisabetta II ha anticipato il suo annuale soggiorno nel castello di Windsor, per correre meno rischi con il coronavirus: ha 93 anni.

Un acquario a Chicago ha chiuso al pubblico e ha aperto ai pinguini ?

Europei
Gli Europei di calcio itineranti del 2020 sono stati rinviati di un anno vista l’impossibilità di organizzarli tra giugno e luglio, a causa della diffusione del coronavirus in Europa. La decisione è stata comunicata al termine della videoconferenza convocata martedì dalla UEFA, organizzatrice della competizione. Per la prima volta nella storia, il torneo per nazionali più prestigioso del continente non verrà disputato con cadenza quadriennale. Il rinvio potrebbe comunque facilitare il recupero di campionati e coppe sospesi nelle ultime settimane, nei paesi in cui sarà possibile tornare a giocare, ma non si sa ancora né quando né come.

Farmaco russo
Da qualche giorno circolano su WhatsApp e sui social network messaggi su un farmaco disponibile in Russia, che avrebbe effetti portentosi contro il coronavirus. Il medicinale esiste, si chiama Arbidol (umifenovir) ed è un antivirale, cioè un farmaco che ostacola la replicazione dei virus. È però specifico per le infezioni virali da influenza, che sono diverse da quelle causate da coronavirus, e questa stessa efficacia è messa in dubbio da diversi organismi di controllo (è disponibile in Russia e in Cina, ma non nell’Unione Europea o negli Stati Uniti, per esempio). A oggi non ci sono prove che sia efficace contro il coronavirus che causa la COVID-19: ci sono stati test di laboratorio, ma niente di definitivo.

Auto
Dopo FCA, anche Volkswagen ha detto che sospenderà la produzione di automobili nella maggior parte dei suoi stabilimenti in Germania e nel resto d’Europa a causa dell’epidemia da coronavirus.
Il Nord Italia è attraversato da alcune delle autostrade più trafficate d’Europa, ora quasi completamente deserte a causa delle restrizioni agli spostamenti. Un drone ha ripreso un tratto dell’A4 e degli svincoli di raccordo con la A8 nei pressi di Milano.

La vita di Mel Brooks dipende da tutti noi ?

Curva
La newsletter della scorsa settimana dedicata al grafico “abbatti la curva” ha riscosso molto successo, e siamo molto contenti per i vostri messaggi complici e affettuosi (lo siamo sempre, ma quelli ci hanno commosso un po’ di più). Ora che avete imparato come funziona quel grafico, è tempo di scoprire che storia ha dietro e come ha raggiunto la fama degli ultimi giorni. Era iniziato tutto nel 2007 con un documento delle autorità sanitarie statunitensi, poi l’ha notato l’Economist e infine l’ha visto un docente universitario, che l’ha rimesso in circolazione facendolo scoprire ad alcuni divulgatori. E alla fine, come per tutte le cose di Internet, ne hanno fatto una GIF animata, quella qui sotto.

Sentirsi, vedersi
Se ci avessero isolati a casa sessant’anni fa forse molti di noi sarebbero diventati radioamatori, anche perché una sola linea del telefono per famiglia non sarebbe bastata, senza contare il costo degli scatti telefonici. La possibilità di essere sempre connessi a Internet, di avere notizie e informazioni (a volte troppe, cercate la moderazione) da tutto il mondo o di vedersi una serie tv in streaming rende più tollerabili i soggiorni forzati in soggiorno. Molti, anche tra i più orsi, si sono scoperti avidi comunicatori e hanno iniziato a sperimentare le videochiamate, per vedersi, oltre che sentirsi. Tra Skype, Zoom, WhatsApp e il resto, le possibilità non mancano, e le abbiamo spiegate qui.
E però ci sono parenti e amici anziani che non hanno Internet e magari nemmeno uno smartphone, ma un telefono sì: anche se non potete vederli, fanno la faccia felice quando vi sentono.

Noi, ci sentiamo domani. Ciao!

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