Sul Coronavirus, dal Post

A oggi sono stati segnalati 159.516 casi positivi in Italia.
Sono le 18 e 13.

Anche se dal comprensibile interesse che sta ricevendo sembra che ci sia solo l’attuale pandemia da coronavirus, le altre malattie infettive continuano a esistere e a causare milioni di contagi in giro per il mondo.

È il problema delle nuove epidemie: si aggiungono a quelle già in corso, complicando ulteriormente il lavoro delle istituzioni sanitarie e mettendo sotto forte stress ospedali e personale sanitario. Morbillo, poliomielite e colera, per citare solo alcune malattie, si diffondevano prima del coronavirus e continuano a farlo ancora adesso, ma con una complicazione in più: meno possibilità di fare i vaccini.

Nelle ultime settimane, diverse iniziative per la diffusione dei vaccini (che comprendono soggetti pubblici e privati) hanno raccomandato di sospendere le campagne vaccinali di massa, per ridurre i contatti e provare a contenere la diffusione del coronavirus. Gli esperti ritengono che queste sospensioni siano inevitabili, ma potrebbero avere grandi conseguenze e portare a nuovi picchi di malattie infettive che solitamente vengono tenute sotto controllo grazie ai vaccini, come il morbillo e la poliomielite.

È un problema che coinvolgerà soprattutto i paesi più poveri, dove le campagne di vaccinazione di massa negli ultimi decenni hanno contribuito a salvare milioni di vite. Queste iniziative sono orientate a fornire vaccini a milioni di individui in breve tempo, nell’ambito di progetti per ridurre le epidemie causate dalle principali malattie infettive. Sono essenziali in paesi poveri e con sistemi sanitari fragili, che non sarebbero in grado di garantire vaccinazioni per tutti, e non devono essere confuse con le normali campagne di vaccinazione individuale dei paesi più ricchi.

A fine marzo, la più importante organizzazione per eradicare la poliomielite ha consigliato di sospendere le campagne vaccinali di massa, almeno fino alla metà di quest’anno. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha fatto altrettanto, consigliando di rinviare campagne vaccinali analoghe per altre malattie infettive. In questo modo si dovrebbe ridurre il carico per il personale sanitario impegnato contro il coronavirus e, al tempo stesso, ridurre i rischi annessi alle vaccinazioni di massa che avvengono quasi sempre in luoghi molto affollati e dove è difficile praticare il distanziamento sociale.

Gli esperti stimano che le sospensioni finora avviate abbiano interessato almeno 13,5 milioni di persone – per lo più bambini – e che altri milioni di persone saranno nelle medesime condizioni nei prossimi mesi. Nessuno di loro ha potuto ricevere i vaccini contro la poliomielite, il morbillo, il papillomavirus, la febbre gialla, il colera e alcune forme di meningite.

L’OMS e le altre organizzazioni confidano di poter recuperare il tempo perso in futuro, ma non è ancora chiaro quando e garantendo quali coperture vaccinali. Nel frattempo ci potrebbe essere un aumento di casi di malattie infettive che, nei casi più gravi, possono risultare letali. Gli esperti auspicano che per lo meno le circostanze portino a una maggiore consapevolezza sull’importanza dei vaccini, in un periodo storico in cui sono stati messi in dubbio dagli antivaccinisti, basandosi su tesi prive di fondamento e su una delle truffe mediche più gravi della storia.

Oggi, in Italia
La Protezione Civile ha comunicato che dall’inizio dell’epidemia in Italia sono stati rilevati in totale 159.516 casi positivi, quindi 3.153 in più di ieri, quando erano stati 4.092 più del giorno precedente. I morti totali sono 20.465 con un aumento di 566 rispetto a ieri. In terapia intensiva ci sono 3.260 ricoverati, quindi 83 in meno rispetto a ieri.

In Lombardia, la Regione italiana più interessata, i morti registrati nelle ultime 24 ore sono stati 280, portando il totale a 10.901: i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 1.143, quindi 33 in meno rispetto a ieri.

 
Riaperture e librerie
Venerdì sera il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha annunciato che le misure restrittive sono prorogate fino al 3 maggio (la scadenza precedente era oggi), con l’eccezione per le riaperture di alcuni negozi e servizi a partire da martedì 14 aprile: librerie, cartolerie, negozi di vestiti per bambini e neonati, studi professionali, distributori automatici, aziende che producono macchine agricole, quelle che lavorano il legno, quelle che si occupano di silvicoltura (cioè che coltivano e curano i boschi).
Diverse Regioni hanno però ritenuto ingiustificata la scelta di far riaprire le librerie e le altre attività, considerati i rischi, e hanno quindi scelto di tenerle chiuse. Per ora ordinanze in questo senso sono state emesse da Lombardia, Campania e Piemonte. Qui un riassunto.

Il concerto di Andrea Bocelli dal Duomo di Milano ?

Spesa
Da qualche giorno le catene di supermercati Esselunga e Coop stanno sperimentando nuovi strumenti per evitare le lunghe file che si formano fuori dai supermercati. Coop offre dall’inizio di aprile una piattaforma online che si chiama CoD@casa, dalla quale si può prenotare l’ingresso in alcuni punti vendita registrandosi e scegliendo una fascia oraria; dopodiché basta andare al supermercato e mostrare all’ingresso la prenotazione. La sperimentazione di Esselunga, invece, non è ancora stata comunicata ufficialmente, ma è stata pubblicizzata presso alcuni punti vendita di Milano: funziona attraverso un’app che si chiama Ufirst, che già offre questo servizio per banche e uffici pubblici. Trovate i dettagli qui.

Boris Johnson
Il primo ministro britannico Boris Johnson è stato dimesso ieri dal St Thomas’ Hospital di Londra in cui era stato ricoverato dopo un peggioramento dei sintomi da COVID-19. Non tornerà subito al lavoro, ma ha pubblicato il video di un discorso – a tratti commosso e molto apprezzato – nel quale ha ringraziato gli operatori sanitari che lo hanno seguito e ha ringraziato la popolazione per i sacrifici che sta facendo per contenere il contagio.

Una Pasqua diversa ?

Spagna
In Spagna è in corso la riapertura di aziende in settori considerati non essenziali per l’economia (nel paese oggi non è festa come da noi). Diversi lavoratori impiegati per esempio nei cantieri e nelle fabbriche sono quindi tornati al lavoro, dopo due settimane di quasi completo blocco di tutte le attività produttive, ad eccezione di quelle essenziali. Come sta succedendo in Italia, anche in Spagna il tema della riapertura di alcuni settori dell’economia – l’avvicinamento alla cosiddetta “fase 2” della gestione dell’epidemia – è oggetto di grande dibattito.

GLEN ROCK, NEW JERSEY – APRIL 11: The Easter Bunny waves to residents of Glen Rock as they drive through an Easter Bunny drive-by event at Glen Rock Boro-Hall on the April 11, 2020 in Glen Rock, New Jersey. Easter traditions this year have either been moved online or altered to follow social distancing guidelines during the coronavirus (COVID-19) pandemic. (Photo by Mike Coppola/Getty Images)

Glen Rock, New Jersey, Stati Uniti (Mike Coppola/Getty Images)

Vite/economia
Sopraffatti dalle difficoltà causate dall’epidemia, quasi tutti i governi del mondo hanno imposto ai loro cittadini grandi restrizioni delle loro libertà di movimento ed economiche. Queste decisioni, difficili e con enormi conseguenze, sono state giustificate dall’idea che non ci fossero alternative e che avrebbero permesso di salvare centinaia di migliaia di vite umane. È giusto chiedersi quale sia il rapporto tra i costi e i benefici di queste scelte senza precedenti, ma trovare una risposta equilibrata è molto difficile.

I dati ufficiali non avevano senso prima e non hanno senso adesso ✍️

Moda
Come diversi altri settori, anche quello della moda – che vale circa 2.300 miliardi di euro – è in forte sofferenza e potrebbe uscire da questa crisi sensibilmente cambiato. Buona parte del suo sistema produttivo è saltato, con ripercussioni per milioni di persone in decine di paesi diversi: dall’operaio che lavora nella fabbrica tessile in Bangladesh al commesso di H&M a Milano, dai giornalisti e fotografi delle riviste di moda fino a stilisti, modelli e influencer di tutto il mondo. La moda infatti si regge su un lavoro globale talmente concatenato che farà fatica a riprendersi anche a causa dei diversi stadi temporali di sviluppo del contagio: un paese che è costretto all’isolamento trascina con sé gli altri, e una volta che rientra nella normalità deve fare i conti con le restrizioni approvate nel frattempo dalle altre nazioni, come è successo per esempio in Cina. È come se si fosse inceppato il meccanismo di un gigantesco orologio, e non è chiaro come potrà tornare a segnare l’ora giusta.

I dati confusi hanno le gambe corte ✍️

Carta igienica
Moltissimi supermercati in tutto il mondo in questi giorni si sono ritrovati nella stessa situazione: niente carta igienica sui loro scaffali. Davanti ai grandi acquisti fatti dalla popolazione spaventata in quarantena, la grande distribuzione ha faticato a mantenere le forniture di beni di prima necessità, come latte e pane, ma anche quella della carta igienica. Da Hong Kong agli Stati Uniti passando per la Germania, i suoi rotoli sono divenuti un bene quasi introvabile. È un problema globale, ma che non ha colpito tutto il mondo allo stesso modo: sembra che i paesi in cui si utilizza il bidet siano quelli che ne hanno sofferto meno. Ma ci sono anche altre ragioni.

Pasquetta
Il fine settimana di Pasqua è arrivato e se n’è andato, anomalo, come questa Pasquetta casalinga. I più intrepidi di voi non avranno rinunciato alla grigliata e per qualche giorno faranno i conti con le mura domestiche che sanno di carne arrosto. Restano uova di cioccolata e colombe da finire, mentre inizia una nuova settimana, la sesta dal 9 marzo scorso, di isolamento sociale. Maggio non è poi così lontano.

E noi vi siamo vicini, anche domani, promesso. Ciao!

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