Sul Coronavirus, dal Post

A oggi sono stati segnalati 238.720 casi positivi in Italia.
Sono le 18 e 21.
È la fine dei tamponi per come li conosciamo?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha rivisto le linee guida su come si certificano le guarigioni da COVID-19, spiegando che non sono più necessari due tamponi negativi consecutivi – a distanza di 24 ore – per segnalare la fine di un’infezione, e consentire quindi l’uscita dall’isolamento della persona interessata.

La revisione è avvenuta a fine maggio ed è stata poi comunicata più estesamente, e con maggior chiarezza, dall’OMS negli ultimi giorni, per consentire alle istituzioni sanitarie dei singoli paesi di rivalutare i loro sistemi per accertare le guarigioni. Le precedenti linee guida erano state del resto diffuse nella prima metà di gennaio, quando le conoscenze sul coronavirus erano ancora piuttosto limitate, a cominciare proprio dai rischi di trasmissione.

L’OMS ha identificato due criteri distinti per sancire la fine dell’isolamento di una persona infetta.

1. A dieci giorni dai primi sintomi, i pazienti possono terminare l’isolamento se per altri tre giorni non hanno più mostrato sintomi della malattia, comprese febbre e difficoltà respiratorie.

2. A dieci giorni dal rilevamento del coronavirus tramite tampone, i pazienti che non hanno mai mostrato sintomi (asintomatici) possono terminare il loro isolamento.

In pratica, se ha mostrato sintomi della COVID-19 per un paio di giorni, una persona può terminare l’isolamento dopo 10 giorni dai primi sintomi più 3 giorni come ulteriore cautela: deve quindi rimanere in isolamento per 13 giorni.
Se invece ha mostrato sintomi per 14 giorni, allora può finire l’isolamento dopo 17 giorni (i 14 che ha trascorso con i sintomi più i 3 giorni di cautela).
Un infetto che ha mostrato sintomi per 30 giorni, può terminare l’isolamento dopo 33 giorni.

L’OMS ha chiarito che seguendo questi criteri si può far concludere un periodo di isolamento senza la necessità di effettuare un test tramite tampone, perché sulla base delle ricerche svolte finora non sono emersi rischi di trasmissione oltre un certo numero di giorni dalla comparsa dei sintomi o dall’inizio dell’infezione.

Seppure con qualche differenza a seconda delle regioni, in Italia il ministero della Salute finora aveva raccomandato di seguire i consigli iniziali dell’OMS, richiedendo quindi che le persone risultate infette dovessero poi essere negative a due tamponi consecutivi a distanza di 24 ore, prima di poter terminare il loro periodo di isolamento. Ora le cose potrebbero cambiare, ma è una scelta molto delicata, e per questo il ministro della Salute ha chiesto un approfondimento al Comitato tecnico scientifico che offre le consulenze sull’epidemia al governo. Trovate tutto qui.

In Italia, oggi
La Protezione Civile ha comunicato che dall’inizio dell’epidemia in Italia sono stati rilevati 238.720 casi positivi, 218 in più di ieri, quando ne erano stati segnalati 224 in più rispetto al giorno precedente. Nelle ultime 24 ore solo in Lombardia sono stati rilevati 143 casi, quasi due terzi del totale odierno.

I morti dall’inizio dell’epidemia sono 34.657, quindi 23 in più rispetto a ieri: è l’incremento più ridotto da quando vengono segnalati i dati giornalmente. I ricoverati in terapia intensiva con COVID-19 sono 127.
 

Mascherine
Da oggi in Campania non c’è più l’obbligo di indossare sempre le mascherine all’aperto, come ha spiegato anche il presidente della Regione, Vincenzo De Luca: «Siamo in estate e ci è sembrato ragionevole rendere facoltativo l’uso della mascherina, ma resta obbligatorio portarla con sé e indossarla nei luoghi chiusi o dove ci sono assembramenti. Io, comunque, continuerò a indossarla fino a ottobre per dare il buon esempio. Invito i cittadini a fare altrettanto».

Zona rossa
In Calabria è stata istituita una zona rossa in tre quartieri di Palmi, in provincia di Reggio Calabria, dopo che otto persone sono risultate positive al coronavirus. I nuovi positivi avrebbero contratto il virus da due persone provenienti da altre regioni: salvo cambiamenti, la zona rossa resterà attiva fino al 26 giugno.

Università
Mentre ci sono ancora grandi incertezze su come sarà organizzato il prossimo anno scolastico, le università sembrano avere un’idea più precisa di come sarà la didattica dopo l’estate: la parola che si sente più spesso è “ibrida”. È stata l’indicazione principale data dal ministro dell’Università Gaetano Manfredi, ed è su questo che si stanno concentrando i progetti e gli investimenti degli atenei.
«Stiamo dotando tutte le aule di impianti di ripresa» ci ha spiegato Eugenio Gaudio, rettore della Sapienza di Roma, «in modo da garantire per il prossimo anno la modalità ibrida: una parte di studenti in aula e distanziati e gli altri da casa». I corsi saranno suddivisi in turni, per permettere a tutti gli studenti di partecipare in egual misura alle lezioni in aula, rispettando le misure di distanziamento fisico. Non sarà sempre semplice.

Brasile
Alla fine della scorsa settimana, il Brasile è diventato il secondo paese al mondo per numero di casi positivi rilevati. A oggi, il paese ne ha segnalati oltre un milione ed è quindi subito dopo gli Stati Uniti con i loro 2,3 milioni circa. I morti rilevati in Brasile sono oltre 50mila, ma si stima che possano essere molti di più e che diversi decessi non siano stati conteggiati, a causa della difficoltà nel censire tutti i casi positivi.

Sport
? Il tennista bulgaro Grigor Dimitrov e quello croato Borna Coric sono risultati positivi al coronavirus dopo aver partecipato all’Adria Tour, un torneo di beneficenza organizzato dal serbo Novak Djokovic, che si è giocato la scorsa settimana tra Serbia, Croazia, Montenegro e Bosnia-Erzegovina. Ne è nato un piccolo focolaio.
?  Da giorni circola un documento di un centinaio di pagine che elenca i rigidi e dettagliati protocolli di sicurezza previsti per la ripartenza della NBA: il principale campionato di basket nordamericano sarà una bolla.
⚽️ È ricominciato il calcio in Italia: da Nord a Sud, tra Serie A e Serie B, si sono giocate quattordici partite, e d’ora in poi si gioca quasi ogni giorno.

Un quartetto d’archi si esibisce davanti a più di duemila piante al Gran Teatre del Liceu di Barcellona (Spagna). La performance è un’iniziativa dell’artista Eugenio Ampudia e tutte le piante verranno donate al personale ospedaliero dell’Hospital Clínic. (EPA/Quique Garcia)

Mattatoi
In un mattatoio di Gütersloh, nella Renania Settentrionale-Vestfalia, in Germania, più di mille e trecento lavoratori sono risultati positivi al coronavirus. Nel mattatoio, di proprietà del gruppo tedesco Tönnies, lavorano quasi 7 mila persone – la maggior parte delle quali proveniente da Polonia, Romania e Bulgaria – e per tutte è stata imposta la quarantena.
Il presidente della Renania Settentrionale-Vestfalia, il land più popoloso della Germania, ha deciso di chiudere scuole e asili nido della zona, ma ha escluso un nuovo blocco a livello regionale. Ha detto che l’infezione è localizzata all’interno del mattatoio e che non risultano contagi significativi nel resto della popolazione: su 1331 contagiati, solo 16 non lavoravano nel mattatoio. I centri per la lavorazione delle carni sono ad alto rischio.

Plexiglas®
Il Polimetilmetacrilato (PMMA) è uno dei grandi protagonisti della “fase due” della pandemia. È un materiale plastico trasparente e molto resistente, ideale per costruire divisori e cabine riducendo il rischio di contagio attraverso le goccioline di saliva, che emettiamo quando parliamo ad alta voce, tossiamo o starnutiamo, e che potrebbero essere cariche di particelle virali nel caso in cui fossimo contagiosi.
Quasi nessuno utilizza il nome tecnico per definire questo materiale diventato improvvisamente così utile. In genere si parla di “Plexiglas”, che però è una parola come “Scottex” o “Tetrapak”: cioè è il nome di un oggetto specifico, prodotto da un certo marchio e diventato poi il nome di tutti gli oggetti simili (anche se prodotti dalla concorrenza). Per il Plexiglas è un grande ritorno.

Dai che lunedì è quasi andato, ci sentiamo domani. Ciao!

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