Teatro Plauto, programmazione quasi inesistente, torni ai cittadini

SAN NICOLA LA STRADA – Abbiamo avuto modo di prendere atto dell’eccellente programmazione relativa al teatro comunale “Costantino Parravano” di Caserta per la stagione 2016-2017, realizzato in collaborazione con il Teatro Pubblico Campano, di cui Alfredo Balsamo è direttore artistico e generale. Dieci gli spettacoli in abbonamento e che porteranno sul palco del Massimo cittadino attori del calibro di Vincenzo Salemme, Biagio Izzo, Rocco Papaleo, Laura Morante, Massimo Ranieri, Tato Russo, Carlo Buccirosso, Ottavia Piccolo, Lello Arena, Isa Danieli, Raoul Bova tanto per citarne qualcuno. E il Teatro Plauto di San Nicola la Strada ? Non pervenuto: un teatro costato milioni di euro dei cittadini e dato in affidamento, che resta praticamente chiuso per buona parte dell’anno. Non sappiamo per quali motivi e, sinceramente, ai cittadini poco interessano, il risultato è che ci ritroviamo con un teatro costato milioni di euro del quale i cittadini non possono beneficiare in alcun modo. Peccato che la stagione  teatrale per l’anno in corso, così come per gli anni trascorsi, non sia anche pubblicizzata dal Comune che la ospita (il sito web di piazza Municipio non ne reca traccia, esclusa una modulistica per chiedere all’Amministrazione l’utilizzo del Teatro PLAUTO). Una stagione “invisibile” in un teatro che ancora porta l’aggettivo di “comunale”. Quello dell’affidamento del Teatro ad una società (Foyer s.r.l.) poche migliaia di euro è stato un appalto chiacchieratissimo e contestatissimo da tutti, tanto che in molti si sono chiesti: “Ha avuto senso realizzarlo?”. “Plauto ai sannicolesi, è, invece, l’appello lanciato da anni dal Comitato cittadino San Nicola – Città Partecipata. Il Teatro Comunale “Plauto” è una struttura bellissima e funzionale e rappresenta un vanto non solo per la Città di San Nicola la Strada e per l’intera Provincia di Caserta, ma di tutta la Regione Campania poiché un complesso polifunzionale di uguale portata non esiste sull’intero territorio regionale. La struttura ha una capienza di 600 posti a sedere, è dotato di tutte le dovute pertinenze ed ha, in particolare, un grandissimo parcheggio che si estende per ben 14 mila mq.. Il teatro è comunale ed i cittadini sannicolesi pagano una rata del mutuo (alla Cassa Depositi e Prestiti) richiesto per la sua realizzazione per una cifra di circa 200.000 euro annui. Una struttura importante che dovrebbe essere il fiore all’occhiello di questa comunità, se non della provincia intera, non è tenuta nel debito conto dagli attuali gestori. Non sappiamo se la società paga regolarmente il canone annuo pattuito (15.000 euro, una somma ridicola, ndr.), per quanto esiguo, pagato, mentre è certo che mensilmente grava sui cittadini il rateo di mutuo richiesto per la costruzione dell’opera: è un sacrificio che la comunità è costretta a sopportare, ma, in cambio, i cittadini hanno il sacrosanto diritto di poter usufruire di un teatro nel senso pieno della parola! Lo scorso 12 gennaio 2017, il Comitato Cittadino “San Nicola Città Partecipata” con un comunicato stampa, nel quale, fra l’altro, ha scritto: “In tempi recenti il Sindaco ci aveva parlato di contrasti per motivi economici con gli attuali gestori del teatro e che molto probabilmente si sarebbe giunti addirittura ad una rottura con la richiesta dell’impugnativa dell’attuale contratto. Ma, allora, tutti i problemi sono stati risolti? Che significa questa rappresentazione, curata dall’Amministrazione comunale, che rompe “il silenzio del Plauto” ? Il Comune ha dovuto pagare un “obolo” agli attuali gestori per usufruire del complesso ? E se sì, con quali soldi? Con quelli dei contribuenti che ancora una volta sono stati privati di entrare nel teatro che stanno ancora pagando con fior di quattrini ogni mese. E poi la Compagnia che si è esibita non è neppure sannicolese. A San Nicola ci sono diverse compagnie che a costo zero sono costrette ad esibirsi in teatri casertani o addirittura nelle chiese della nostra cittadina pur di rimanere emergenti e crearsi quell’alone di pubblicità che a volte gratifica più del “vil danaro”. Il Sindaco Marotta deve chiarirci questi dubbi e svelarci una volta e per tutte “i fantasmi del Plauto” che aleggiano sulla sua amministrazione per quanto concerne, ovviamente, la questione teatro”. Insomma, ci sono tutti gli elementi per chiedere una rescissione del contratto nei confronti degli attuali gestori, in modo da affidare il teatro a chi possa gestirlo nel migliore dei modi”. Questo è un primo input che diamo all’amministrazione comunale attuale la quale potrebbe risolvere a costo zero uno dei problemi più contorti di questi ultimi anni.

Nunzio De Pinto

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