TRA ANGELI E PASSIONI, I VERSI E LE STORIE DI PINO ZECCA

Appuntamento con la poesia alla 5 Municipalità per costruire un itinerario di condivisione

Un universo variopinto e malinconico che si dispiega e avvolge il lettore nel corso di pagine ricche di emozioni, suggestioni e passioni. “Così son fatti gli angeli”, questo il titolo del secondo libro dell’autore Pino Zecca, edito dalla casa editrice Turisa. Verrà presentato al Vomero il 12 febbraio,  presso la Biblioteca Fondazione De Martino V Municipalità in Via Morghen alle ore 17.30, nell’ambito della rassegna “I mercoledi letterari” a cura di Ersilia Di Palo, coordinatrice E.I.P. ITALIA, Scuola Strumento di Pace. Sospesa tra passato e futuro, l’opera, con raro equilibrio spazia dalla poesia d’amore a quella più intima e introspettiva, passando per un sincero omaggio alla città di Napoli. Pagine che toccano tanti argomenti e allo stesso tempo uno solo: ‘il fattore umano’, come avrebbe detto lo scrittore, drammaturgo  Graham Greene. Porterà i saluti, Cinzia Del Giudice, Consigliera della V Municipalità. Interverranno insieme all’autore, la docente Renata Scielzo, lo scrittore Nazario Bruno, e lo psicologo Fabio Capomazza. L’attrice Liliana Palermo sarà la voce narrante di alcune tra le pagine più significative del libro. A moderare l’evento, il giornalista Raffaele Ariola. Un titolo fortemente evocativo, vengono descritti Angeli concreti, umani ma capaci di cambiare il corso della propria e dell’altrui esistenza. Con la descrizione del mito di Partenope e  la tragica vita dell’eroina, Pino Zecca esalta l’immagine di una Napoli, figlia di un prodigio fatto di coraggio e di speranza, una splendida araba fenice, destinata a sopravvivere sempre. Una città che merita riscatto, oggi più che mai! Così son fatti gli angeli, un libro che induce alla riflessione su noi stessi e sull’epoca tumultuosa che stiamo vivendo. Sfogliando le pagine, quasi senza accorgersene, si verrà travolti dagli appunti e dai moti del cuore dell’autore stesso. La stessa copertina, realizzata dall’artista salernitana Adriana Ferri, si presta a numerose chiavi di lettura, e tutte racchiudono il senso più profondo e singolare dell’opera, nella ratio di un confronto.

 

 

Sabrina Ciani

 

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