Tre cazune fortunate

Al teatro Bracco di Napoli si replica fino a domenica 26 novembre

Un due e tre si comincia…il sipario si alza e che lo spettacolo cominci. Ecco una prima quella di venerdì 3 novembre al Teatro Bracco di Napoli che farà molto parlare in città. Come infatti non raccontare agli amici che ci si è davvero divertiti? E non poteva essere diversamente dato il cast degli attori tutti di gran calibro. E’ andata in scena la fortunata commedia di Eduardo Scarpetta, il padre di Eduardo De Filippo:  “Tre Cazune Furtunate”,  che ha inaugurato la 19esima stagione diretta da Caterina De Santis nella storica sala della Pignasecca.

Per l’occasione la direttrice artistica del teatro di via Tarsia ha vestito i panni di Retella ’a ’mpagliasegge insieme al maestro Giacomo Rizzo, interprete autentico del repertorio classico partenopeo, al quale si deve anche l’adattamento del testo e la regia della rappresentazione.

Preziosa poi è stata la partecipazione di Corrado Taranto e Daniela Cenciotti,  che hanno affiancato il cast della Compagnia stabile del Teatro Bracco di Napoli, formata da giovani e promettenti attori che rispondono ai nomi di Salvatore Esposito, Andreina Raucci, Guglielmo Capasso, Giosiano Felago, Emanuela Giordano, Marco Serra, Rino Grillo, Gianpietro Ianneo, Salvo Cirillo, Nancy Aquino, Giuseppe D’Amato e Alessandra Bilancione, quest’ultima della famiglia dei noti gelatai partenopei. Le scene sono di Massimo Comune di Sacs, i costumi di Maria Pennacchio.

La storia racconta dei primi scioperi che furono organizzati a fine ‘800 dagli spazzini di Napoli, i quali chiedono un aumento di stipendio. Lo sciopero ci vuole e si deve fare, sono tutti d’accordo, tranne le mogli degli spazzini, perché con lo sciopera troveranno lo stipendio dimezzato ed un calo di entrate per le spese familiari. L’immondizia a Napoli, ha avuto sempre grossi problemi anche nel 1890. In quell’epoca non c’era la differenziata e quella fa la differenza con oggi.

La commedia è una grande farsa ed è pregna di momenti esilaranti di grande comicità.

Continua anche (per certi versi) il discorso di “Miseria e Nobiltà”. Il bene contro il male, la miseria con la ricchezza, la fortuna e la sfortuna.

Il mio libero adattamento – ha dichiarato il regista Giacomo Rizzo – rende il racconto più scorrevole, moderno e le battute più comprensibili, senza cambiare il senso ed il messaggio della commedia. La comicità è fatta di suoni, di silenzi, di mimica, di musica, di tempi, per questo a volte la battuta non serve per far ridere”.

 Harry di Prisco

 

Si replica fino a domenica 26 novembre. Spettacoli il venerdì ed il sabato alle ore 21 e la domenica alle ore 18,30. Per info www.teatrobracco.it

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