“Tutti insieme appassionatamente”

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Un film che ho vo rivisto in questi giorni e che ha la capacità di emozionarmi ogni volta, è:

“Tutti insieme appassionatamente” (The Sound of Music, lett. “Il suono della musica”) è un film musicale diretto da Robert Wise e tratto dalla celebre commedia musicale teatrale The Sound of Music di Rodgers e Hammerstein, a sua volta ispirata a La famiglia Trapp (The Story of the Trapp Family Singers), romanzo autobiografico di Maria Augusta von Trapp.

Il film ha avuto un grande successo, dovuto anche alle musiche di Richard Rodgers, tra cui figura la famosissima My Favorite Things e rimane a tutt’oggi al quinto posto della classifica dei film più visti al cinema di tutti i tempi.

Nella versione italiana, la parte di Maria, interpretata nella versione originale da Julie Andrews, è stata cantata da Tina Centi, che doppiò la Andrews anche nel canto di Mary Poppins e che aveva già interpretato le canzoni Disney de La bella addormentata nel bosco. Tra i vari brani si ricordano Quindici anni, quasi sedici, Edelweiss, Le cose che piacciono a me, Il suono della musica e due classici per l’infanzia come Do-Re-Mi e Il pastore che pascolava.

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Tutti insieme appassionatamente è stato candidato a 10 Oscar, vincendone 5: miglior film, miglior regia, miglior colonna sonora, miglior montaggio e miglior sonoro. La colonna sonora ha raggiunto la prima posizione nella Billboard 200 per due settimane, nella UK Albums Chart per 70 settimane ed in Norvegia per 20 settimane. Nel 1998 l’American Film Institute l’ha inserito al cinquantacinquesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi,mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è salito al quarantesimo posto.

In tempi più recenti, in seguito al successo riscosso ad uno speciale screening al London Lesbian & Gay Film Festival nel 1999, il film ha inaugurato quello che è poi diventato il fenomeno dei Sing-a-Long: proiezioni speciali di film musicali (i più popolari oltre a questo sono The Rocky Horror Picture Show, Mary Poppins, Grease e Mamma Mia!) durante le quali il pubblico viene incoraggiato a cantare le canzoni (sottotitolate sullo schermo) come in un Karaoke. Da Londra a Los Angeles, da Sydney a New York, il Sing-a-Long-a-Sound of Music ha donato alla pellicola una nuova vita 40 anni dopo la sua prima uscita.

Dal romanzo autobiografico originale è stato tratto in Giappone anche un cartone animato di 40 episodi, Trapp ikka monogatari (トラップ一家物語?) giunto in Italia col titolo di Cantiamo insieme e trasmesso con successo da Italia 1, che ricorda a grandi linee la trama del film.

In Italia il musical è stato portato sulle scene con la regia di Saverio Marconi nella stagione 2004-2005 da Michelle Hunziker e Luca Ward, e nelle stagioni 2005-2006 e 2006 e 2007 da Alberta Izzo e Davide Calabrese. E nella stagione 2014-2015 dal regista Massimo Romeo Piparo con protagonisti Vittoria Belvedere e nuovamente Luca Ward .

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Trama

Salisburgo, Austria, 1938. Maria è un’orfana allevata in un convento, è diventata novizia e sta studiando per diventare una suora; le altre consorelle, però, specialmente la Maestra delle novizie, hanno seri dubbi sulla reale vocazione della ragazza, che ama anche cantare e ballare ed è spesso indisciplinata.

Per metterla alla prova, la madre superiora decide di mandarla come governante dei sette figli (5 ragazze e 2 ragazzi) di un vedovo, già comandante della Marina Imperiale Austriaca, il Comandante Georg Ritter von Trapp. I sette bambini (Liesl, Friedrich, Louisa, Kurt, Brigitta, Marta e Gretl) dimostrano la loro ostilità nei confronti della nuova istitutrice – la dodicesima – ma dopo una serata in cui si rifugiano nella camera di Maria perché impauriti da un temporale, i loro sentimenti per la novizia cambiano radicalmente.

Quella sera stessa, il Comandante riceve un telegramma che lo invita a trascorrere del tempo a Vienna, ospite della sua amica, la Baronessa Schraeder e decide di partire il giorno seguente. Maria cerca di convincerlo a farle avere della stoffa resistente per farne dei vestiti da gioco per i ragazzi, ricevendo un netto rifiuto.

Avendo saputo che le tende della sua camera, pur ancora in ottimo stato, sarebbero state sostituite il giorno dopo, Maria decide di usare quella stoffa per ricavare i vestiti dei ragazzi, contravvenendo agli ordini espliciti del Comandante.

Durante l’assenza del Comandante, Maria porta i ragazzi a fare una passeggiata per Salisburgo, che culmina con un picnic sui dolci pendii che circondano la città.

I ragazzi sono felici e si lasciano andare a confidenze, grazie alle quali, Maria capisce che i tiri mancini che avevano allontanato tutte le altre istitutrici avevano il solo scopo di attirare l’attenzione del padre e decide di trovare un modo più innocuo e piacevole per ottenere quell’attenzione. Passano settimane durante le quali Maria porta spesso i ragazzi a spasso per la città e per i monti, facendoli giocare ed insegnando loro canzoni da cantare all’arrivo della Baronessa Schraeder. Al suo ritorno a casa, il comandante rimane deluso dall’assenza dei ragazzi, che poi scopre essere andati in gita in barca. La barca, infatti, si rovescia proprio davanti a lui, quando i ragazzi, avendolo visto, si alzano tutti insieme e si agitano per salutarlo. Georg, scandalizzato all’idea che i suoi figli siano andati in giro per Salisburgo “abbigliati con drappi da tendaggio”, ordina a Maria di andarsene; ma saranno proprio le dolci voci dei suoi figli a fargli cambiare idea: «Lei ha riportato la musica in questa casa» sono le parole che rivolge a Maria, e che la convincono a rimanere.

La baronessa chiede a Georg di organizzare un ballo durante il quale lei potrà conoscere i suoi amici; durante la serata di gala Georg balla sulla terrazza una danza tipica austriaca con Maria, che arrossisce vistosamente. I bambini cantano una canzone per salutare gli ospiti, prima di andare a dormire, a seguito della quale, il Comandante discuterà aspramente con Herr Zeller, un ufficiale tedesco, che, infastidito dall’ostentazione della bandiera austriaca, gli fa presente che l’Anschluss è alle porte.

La baronessa, intanto, avendo intuito l’interesse del Comandante per Maria, riesce a manipolare quest’ultima per farla fuggire in convento; Maria abbandona quindi i Von Trapp alla chetichella e con un laconico biglietto di scuse.

Dopo qualche tempo in cui in casa Von Trapp vige la noia più totale e la tristezza per l’abbandono di Maria, il Comandante annuncia ai figli il suo futuro matrimonio con la Baronessa; i bambini non accettano la cosa e raggiungono di nascosto il convento con l’intenzione di convincere Maria a tornare. Purtroppo Maria è in clausura e non può e non vuole ricevere visite. Saputo della visita dei ragazzi, la madre badessa manda a chiamare Maria e, rendendosi conto che quest’ultima è innamorata del Comandante, la convince a tornare con la celebre frase: «Nasconderti nel convento non può risolvere i tuoi problemi. Li devi affrontare!»

Maria fa ritorno e la baronessa, vedendosi sconfitta, decide di porre fine lei stessa al suo fidanzamento con il comandante, lasciandolo libero di dichiararsi alla donna di cui è realmente innamorato e mantenendo intatta tutta la sua dignità.

Maria ed il comandante si sposano nella chiesa del convento, ma, durante la loro luna di miele, l’Austria viene invasa dai nazisti. Il Comandante von Trapp, tornato a casa, riceve l’ordine di servire la marina tedesca; ma l’amor di patria prevale su tutto e il Comandante organizza la fuga della famiglia in Svizzera. Viene però tradito dal suo maggiordomo, che lo teneva d’occhio da tempo. Per salvarsi, il Comandante finge di partecipare con la sua famiglia al Festival Canoro di Salisburgo: la famiglia von Trapp conquista la giuria con il bel canto e la platea con il brano popolare Edelweiss. Vincono il primo premio, ma scappano prima di ritirarlo e si rifugiano nel convento di Maria. Grazie all’aiuto delle suore, che sabotano le automobili dei nazisti venuti a perquisire il convento, i von Trapp riescono a fuggire in Svizzera.

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